
Scopriamo i sintomi e le cure per la clamidia, una malattia a trasmissione sessuale spesso trascurata
In questo articolo andremo a trattare di una malattia a trasmissione sessuale, la quale colpisce una donna su dieci, vale a dire la clamidia.
Tale infezione, causata da un batterio di cui analizzeremo in seguito la natura, è contraibile sia da uomini che donne, e ha un periodo di latenza prima che si manifestino i primi sintomi, durante il quale entrambi i partner non lamentano alcun fastidio.
Per questo motivo il contagio è ancora più rischioso, e in questa sede campiremo quali sono i sintomi della clamidia e le cure principali adottate per proteggersi da questo batterio.
Che cos’è la clamidia?
La clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile che colpisce in particolar modo la fascia di età al di sotto dei 25 anni e quella degli adolescenti, molti dei quali spesso non si accorgono minimamente di averla contratta fino all’insorgenza dei primi disturbi. Per questo motivo la sua proliferazione è molto più facilitata, e nonostante le cure antibiotiche, può avere conseguenze molto gravi per la salute, quali ad esempio la malattia infiammatoria pelvica, che si manifesta con dolori cronici a livello puberale e che porta sia uomini che donne alla sterilità.
Come si trasmette la clamidia?
La trasmissione dell’infezione avviene attraverso il rapporto sessuale, specie se c’è il contatto diretto con le secrezioni o con lo sperma: per questo motivo l’utilizzo del profilattico riduce notevolmente i rischi di trasmissione; inoltre, una volta contratto il batterio, non è detto che ricapiti di dover avere a che fare nuovamente coi sintomi di questa malattia, in quanto il batterio, una volta entrato, è comunque latente e presente all’interno del nostro organismo. La clamidia purtroppo può essere anche trasmessa da una donna in stato interessante al proprio feto, che una volta nato manifesterà i sintomi della malattia con conseguenze anche gravi come l’insorgenza di una polmonite.
Sintomi
A proposito di sintomi, abbiamo già sottolineato come la loro manifestazione possa sopraggiungere dopo settimane o mesi dalla contrazione del batterio; per questa ragione è importante andare dal proprio medico alle prime avvisaglie di qualunque manifestazione sintomatica.
Partendo dalle donne, i principali sintomi della clamidia includono, nell’ordine:
- irritazione vaginale;
- dolore al basso addome;
- perdite;
- bruciore durante l’espulsione dell’urina.
Nel caso l’infezione venga trascurata, si possono danneggiare le tube di Falloppio in maniera irreversibile, con un dolore pelvico cronico, stati dolorosi che subentrano durante il rapporto sessuale e la comparsa di febbre e nausea, oltre che l’insorgere di infertilità.
Per quanto riguarda invece l’uomo, i sintomi da clamidia sono principalmente il bruciore alla minzione e le perdite di urina, con l’insorgenza di orchite e perdita di pus dal pene. Le infezioni non curate nell’uomo possono causare invece l’epididimite, cioè un’infiammazione dei dotti della zona testicolare, con gonfiore, e la possibilità di rimanere sterile.
Prevenzione e diagnosi
Chiaramente il miglior metodo per prevenire la clamidia è l’adozione del preservativo da parte dell’uomo e l’effettuare regolari controlli dal ginecologo da parte della donna; in particolare per quest’ultima la clamidia è molto pericolosa in quanto inficia la corretta ovulazione all’interno delle tube di Falloppio, con la conseguente difficoltà nella procreazione.
Perciò avere cura di prendere in considerazione sintomi blandi come il bruciore durante la minzione, oppure un piccolo sanguinamento tra i periodi mestruali e la comparsa di dolori all’addome, è molto importante da parte della donna, la quale deve necessariamente sottoporsi ad esami specifici.
Gli esami per la clamidia prevedono l’impiego di un tampone sterile per il prelevamento di secrezioni vaginali e fluidi dal pene maschile. Una volta fatto questo, le analisi di laboratorio accerteranno una eventuale contrazione della clamidia da parte del soggetto. Da notare come spesso un esame poco accurato possa far confondere la clamidia con la gonorrea, un’altra patologia a trasmissione sessuale, la quale ha tuttavia cure diverse. E’ bene quindi accertarsi sulla validità del laboratorio di analisi al quale andrete a rivolgervi per tale esame.
Cure per la clamidia
La Clamidia è curabile facilmente con un antibiotico da prendere per via orale; alcuni tra i più utilizzati rientrano di norma la eritromicina, la tetraciclina o l’azitromicina. Se l’infezione da clamidia è di particolare portata, anche il partner del paziente affetto dovrà necessariamente sottoporsi a terapia antibiotica e a relativi controlli periodici per accertarsi che il batterio abbia perso efficacia e per scongiurare eventuali ulteriori contagi.
Consigli per proteggersi dall’infezione da clamidia
È chiaro che essendo questa patologia trasmissibile mediante il contatto sessuale, il miglior modo per prevenirla è la totale astinenza, finché entrambi i partner abbiano raggiunto un’adeguata salute fisica e debellato l’infezione. Tuttavia, nel momento in cui venga utilizzato correttamente ad ogni rapporto di qualunque tipo, il preservativo diminuisce notevolmente per l’uomo il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale.
Per quanto riguarda invece i soggetti di sesso femminile, anche se le pillole anticoncezionali non offrano nessun tipo di protezione contro le malattie a trasmissione sessuale, esse assolvono comunque una funzione protettiva nei confronti della vagina, in quanto, stimolano la produzione di un muco cervicale più spesso, il quale rende a sua volta molto difficoltosa la risalita da parte dei batteri della clamidia verso le zone alte del tratto genitale e verso l’utero.
Un consiglio rivolto in particolare a quelle donne che utilizzano frequentemente i lavaggi e le irrigazioni vaginali, è quello di smettere di praticarle, in quanto esse aumentano di gran lunga il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili quali la stessa clamidia, in quanto intaccano ed alterano la flora batterica naturale della vagina, aiutando di conseguenza i batteri a stabilirsi nella cavità vaginale stessa e a trovare un ambiente con un pH sufficientemente idoneo per la loro proliferazione.
Infine un consiglio valido per la fascia più colpita dalla clamidia, vale a dire i giovani sotto i 25 anni e gli adolescenti, è quello di rivolgersi sempre per qualunque dubbio di natura sessuale agli appositi centri medici specializzati, oppure al proprio medico condotto, per verificare il proprio stato di salute, prenotare eventuali visite specialistiche, oppure semplicemente per ricevere consigli su come affrontare i rischi della clamidia e di tutte le malattie sessualmente trasmissibili in maniera corretta e sicura.
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