Coloranti alimentari, proprietà e controindicazioni
Coloranti alimentari: l’Efsa mette in guardia dal consumo dell’annatto. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, infatti, dallo scorso agosto, ha posto l’accento sulle difficoltà riscontrate nel valutare la sicurezza del consumo di alcuni coloranti alimentari derivati dall’annatto per mancanza di dati. Il consiglio è quello di sospenderne l’uso e sostituirlo.
Cos’è l’annatto
L’annatto è un colorante alimentare, di origine naturale, proveniente dai carotenoidi della Bixa Orellana, una pianta tropicale nativa dell’America centrale e meridionale. Sotto la lente dell’Agenzia europea sono finiti cinque estratti lavorati secondo cinque procedure diverse. Si tratta, nel dettaglio di annatto E, annatto B, annatto F, annatto G e annatto C.
Questo prodotto viene utilizzato, in cucina, come colorante per ottenere sfumature di arancione, rosso e giallo. Viene utilizzato soprattutto per dare colore a cibi come la margarina, le farciture per dolci e biscotti, le salse, i cereali e le bevande. L’elenco dei prodotti in cui è possibile trovare questo colorante è davvero ampio. Secondo l’Efsa è soprattutto l’annatto E160b a generare la maggior parte dei dubbi relativi ai potenziali effetti tossicologici. Da qui, l’indicazione alle aziende produttrici di bevande e alimenti di sostituirlo con altri coloranti scientificamente considerati sicuri.
Coloranti alimentari, quali rischi?
I coloranti alimentari sono davvero molto diffusi. Non c’è un prodotto sul mercato che non ne contenga. Ma sono davvero nemici della salute? Esistono dei coloranti rischiosi per la salute, potenzialmente cancerogeni. È proprio l’Efsa, in Europa, che ne valuta la pericolosità e detta indicazioni in merito. Negli Stati Uniti, invece, il compito spetta alla Food and Drug Administration. Quest’ultima, qualche tempo fa, ha diffuso un elenco dei 16 additivi alimentari potenzialmente pericolosi. Tra gli additivi che fanno male alla salute dell’uomo ci sono anche alcuni coloranti ma è bene specificare che per diventare davvero rischiosi per la salute del consumatore, questi elementi devono essere presenti in dosi nettamente superiori a quelle consentite per legge.
Tra i coloranti indicati dall’Amministrazione a stelle e strisce ci sono: alcune varietà di blu (1 e 2), rosso (3, 6 e 40) verde (3) e giallo. Nel dettaglio il blu #1, secondo alcune ricerche, favorirebbe l’insorgere di tumori nei reni dei topi; anche il secondo si dimostra potenzialmente cancerogeno per i ratti. Il rosso #2 è rischioso per la vescica e altri organi. Il giallo, infine, sembra essere all’origine di ritardi di apprendimento nei bambini.
Coloranti: consumarli con serenità?
Per quanto le notizie provenienti da Efsa e FDA siano fortemente allarmanti, a rassicurare i consumatori deve essere proprio questa forte azione di controllo esercitata dagli enti europei e statunitensi. Il controllo va esercitato soprattutto sulle quantità. D’altra parte i coloranti alimentari vengono utilizzati, oggi, anche dalle mamme, quando fanno torte in casa come la Rainbow Cake o la Red Velvet Cake che sono diventate vere e proprie mode, anche sulla scia di numerose trasmissioni televisive.
Come si presentano o coloranti alimentari?
I coloranti alimentari, che devono essere rigorosamente naturali, provenienti quindi da piante e semi, possono essere liquidi o in gel, in pasta o perlati.
I coloranti liquidi vengono utilizzati soprattutto per colorare glassa reale e pasta di zucchero. Permettono di padroneggiare facilmente il dosaggio ma, allo stesso tempo, hanno lo svantaggio di rendere l’impasto fluido se usati in grande quantità.
I coloranti in gel, invece, possono essere utilizzati agli stessi scopi. Sono molto concentrati e consentono un utilizzo prolungato, ne bastano davvero poche gocce alla volta per rendere l’impasto colorato e brillante.
I coloranti in pasta, invece, consentono di colorare anche il cioccolato fondente. Sono invece sconsigliati per la glassa reale. Molti, infatti, contengono glicerolo che impedisce una buona procedura di essiccazione, con conseguenze negative su alcuni decori.
I coloranti in polvere, invece, vengono utilizzati soprattutto per colorare fiori di zucchero e foglie. Infine, i perlati sono in polvere e possono essere utilizzati sia diluiti che asciutti.
È bene ricordare che in commercio esistono anche coloranti alimentari senza glutine, adatti per le esigenze dei soggetti affetti da celiachia.
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