I cosmetici naturali, la prima scelta per chi ha a cuore l’ambiente: come conservarli?
Anche se le piante e i derivati naturali sono usati da secoli nella preparazione di prodotti cosmetici o medicinali umani, soltanto recentemente il consumatore è divenuto più attento alla propria salute e a quella dell’ambiente, e la richiesta di cosmetici naturali è in continua crescita.
Cosa sono i cosmetici naturali
L’attenzione e la richiesta di prodotti cosmetici considerati naturali è considerevolmente aumentata negli ultimi decenni, sia perché fenomeni come il surriscaldamento globale o la diminuzione delle risorse rinnovabili hanno generato maggiore attenzione all’ambiente e ai prodotti che possono inquinarlo, sia perché si è assistito ad una crescita nell’incidenza di malattie allergiche o di ipersensibilità cutanea alle sostanze chimiche.
Sono in particolare le “millenials”, cioè le ragazze dai 18 ai 35 anni, che ricercano con attenzione questo genere di prodotti. Oltre il 60% di esse pretende il naturale ad alte performance, specialmente per la cura della pelle o per i propri capelli, soprattutto in America e in oriente, che hanno una lunga tradizione di cura del proprio corpo con sostanze naturali. In Italia siamo ancora agli inizi: un’italiana su quattro sceglie cosmetici naturali, terzo tra i criteri di acquisto dopo il prezzo e le certificazioni, ma il mercato sta progressivamente aumentando.
Non esiste però una legge o una normativa che definisca il cosmetico naturale rispetto agli altri tipi di cosmetici. Pertanto spesso si ritiene che un cosmetico naturale sia quello composto principalmente da sostanze di origine naturale (come l’Aloe) non lavorate o trasformate chimicamente, e privo o con concentrazioni molto limitate di sostanze ritenute non facilmente biodegradabili, come i derivati siliconici, gli acrilati, le molecole etossilate o di origine petrolchimica.
Naturalmente è molto difficile riuscire a comparare i risultati di prodotti considerati naturali, e quindi poco lavorati industrialmente, ai cosmetici comuni utilizzati. Questi ultimi infatti vengono costantemente migliorati mediante l’uso di sostanze chimiche di sintesi, cioè creati appositamente in laboratorio per uno scopo, come il silicone, che aumenta la setosità delle creme, i polimeri acrilici texturizzanti, che ne aumentano l’efficacia levigante dei prodotti, ma anche di tensioattivi come il Cetrimonium chloride o i poliquaternium nei detergenti per il corpo o negli shampoo e balsami, che hanno l’azione di districare più facilmente i capelli. Gli effetti di prodotti privi di questi coadiuvanti, sono sicuramente inferiori e di conseguenza necessitano di accortezze maggiori.
La conservazione dei prodotti cosmetici naturali
Non per ultimo il costo dei prodotti considerati naturali si dimostra essere di molto maggiore ai cosmetici comuni, sia per la difficoltà di reperire il principio, sia per la difficoltà notevole di renderlo conservabile naturalmente per poter quindi essere commercializzato.
I conservanti di sintesi sono sicuramente più potenti, efficaci ed economici delle molecole naturali. Tra di esse possiamo trovare l’uso di oli essenziali o altre molecole vegetali che hanno anche attività batteriostatica, ma che non riescono a risolvere il problema al 100%. Talora si può utilizzare una concentrazione elevata di alcol etilico, che tuttavia risulta irritante per la pelle, specie quelle sensibili. Alcune marche cercano di aggirare il problema producendo contenitori diversi dai soliti, come dei contenitori airless o monodose, per poter utilizzare una minor quantità di conservanti di sintesi nei cosmetici naturali.
Per quanto riguarda le sostanze funzionali, nonostante l’evoluzione e la messa a punto di sostanze di derivazione vegetale sempre più performanti in termini di sensorialità e facilità di impiego, rimangono le problematiche legate alle variazioni delle caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche del prodotto, tanto più marcate quanto maggiore è la quantità dell’estratto inserito: variazioni cromatiche notevoli, reazioni di ossidazione, odori sgradevoli, possibili instabilità, perdita di viscosità ed appiccicosità, sono solo alcuni degli inconvenienti che possono capitare al formulatore che impiega estratti vegetali.
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