Ecco cos’è il murmure vescicolare
Il murmure vescicolare è uno rumori del torace che vengono prodotti durante la respirazione. Fa parte di una delle classiche auscultazioni effettuate dal medico, durante una visita di controllo.
Come riconsocerlo
Il murmure vescicolare è un rumore dolce, che si sente sia durante la respirazione che l’espirazione. Avviene infatti ogni volta che l’aria passa all’interno del vestibolo alveolare, ed è prodotto dalle vibrazioni delle pareti degli alveoli, messe sotto tensione.
Il murmore vescicolare per essere percepito necessita che gli alveoli siano ventilati, che i bronchi, i bronchioli e gli alveoli siano pervi e che il polmone sia a contatto con la parete toracica.
Se il murmore vescicolare non si sente potremmo essere in presenza di un polmone non areato, e quindi di ostruzione bronchiale, o di mancato contatto tra il polmone e la parete toracica, come ad esempio in caso di versamento pleurico.
Come si effettua l’ascultazione del torace
L’auscultazione del respiro è molto importante. Per farla il diaframma deve trovarsi sotto alle scapole. L’auscultazione viene effettuata sia anterioremente che posterioramente, grazie al fonendoscopio, ovvero lo strumento che il medito utilizza per ascoltare il respiro. Il paziente dovrà inspirare tenendo la bocca aperta, ma senza fare rumori. Se il medico si troverà di fronte ad una superficie cutanea particolarmente pelosa, è consigliato bagnare un po’ la cute, per ridurre i rumori dovuto all’atrito del fonendoscopio con i peli.
I rumori respiratori
Il rumore respiratorio viene chiamato comemurmure vescicolare ed è più lungo in fase inspiratoria e più breve durante l’espirazione, nonostante questa seconda fase sia più lunga di quella inspiratoria. Questo è dovuto al fatto che l’inspirazione avviene attraverso una contrazione muscolare che genera un flusso d’aria più veloce, rispetto all’espirazione che invece è passiva. Oltre al murmure vescicolare si può distinguere tra rumore broncovescicolare, che si genera nelle zone di passaggio dell’albero bronchiale agli alveoli, ed è dovuto alla mescolanza tra rumore bronchiale e alveolare. Poi c’è il soffio bronchiale, riconoscibile per una fase inspiratoria breve e una fase espiratoria lunga, a volte separata da una pausa. Il soffio bronchiale è da tenere particolarmente sotto controllo. Infatti in base alla sua posizione può essere anche segno di un addensamento polmonare.
Esistono poi alcuni rumori discontinui, come rantoli, crepitii o rantoli umidi, spesso dovuti a patologie respiratorie, come presenza di muco, broncopolmonite o broncospasmo. I rantoli possono avere origine in diversi bronchi, che a seconda della dimensione, fanno un rumore di medio o grandi dimensioni. Solitamente i rantoli alveolari sono detti crepitanti, mentre quelli bronchiolari, subcrepitanti.
Murmure vescicolare ridotto
Il murmure vescicolare può risultare ridotto in alcune occasioni particolari, durante le quali l’aria viene ostacolata all’interno delle vie respiratorie. Ad esempio può essere ridotto in caso di atelettasia, focolai polmonari, o anche in occasione di pleurite, ovvero in presenza di falde aeree o liquide tra polmone e parete toracica. Se in alcune zone l’aria non passa, magari a causa di una atelattasia, si può avvertire il classico silenzio respiratorio.
Anche in caso di enfisema polmonare, ovvero quando il parenchima polmonare perde elasticità, si presenta la classica riduzione del murmure vescicolare. Solitamente la diagnosi può essere effettuata anche dall’auscultazione del torace oppure con una radiografia o un TAC. I sintomi dell’enfisema non sempre esistono, infatti l’enfisema polmonare si manifesta con il caratteristico fiato corto. Dapprima meno evidente, per poi peggiorare sempre di più con il passare del tempo. Altri sintomi possono essere tachicardia, tosse e labbra bluastre. Di solito si manifesta in persone fumatrici o che sono state esposte a sostanze inquinanti, come polveri di carbone. In altri casi invece si tratta di una malattia ereditaria.
Lascia un commento