Dieta macrobiotica per ipertensione: cosa sapere
L’ipertensione va tenuta costantemente sotto osservazione, al fine di evitare ulteriori problemi ad essa connessi. Pertanto, come si sottolinea sempre, la cura deve iniziare già dalla tavola e, proprio per questo motivo, indicheremo quelli che sono i benefici della dieta macrobiotica per ipertensione, in modo tale da dare degli utili suggerimenti su cosa mangiare e su cosa evitare.
Dieta macrobiotica per ipertensione: le basi
Per capire a fondo l’importanza di questo tipo di dieta per chi soffre di ipertensione, è utile analizzare le basi della dieta macrobiotica, andando a capire di cosa si tratta. Pertanto, si deve fare presente che, letteralmente, macrobiotica significa “grande vita” e questo spiega molto di questo regime alimentare che si basa su due concetti molto chiari e antichi, che sono quelli dello Yin e dello Yang. In poche parole, ciò che è alla base di tutto questo è il mantenimento di quello che è l’equilibrio psico fisico totale: non si deve tendere troppo né verso lo yin, né verso lo yang, perché in tal modo ci sarebbe una situazione disarmonica.
La dieta macrobiotica venne postulata attorno agli anni ’30 da Georges Ohsawa, un uomo giapponese che, dopo aver avuto la tubercolosi, iniziò a studiare la medicina tradizionale cinese e l’importanza di yin e yang.
I cibi curativi
Vediamo, quindi, quali sono i cibi considerati curativi, che riescono a donare al nostro organismo diversi benefici. Va da sé che tutti i cibi curativi secondo i principi della dieta macrobiotica fanno riferimento al mondo alimentare cinese ma, c’è da dire, che ormai si trovano facilmente anche nel nostro paese.
Quali sono questi cibi curativi? Iniziamo dal miso che, probabilmente, tra tutti è quello più noto e più diffuso. Iniziamo con il dire che si tratta di una pasta di soia che fermenta in ben 6 stagioni e questo ne giustifica il colore molto scuro. Si tratta di un alimento che ha diversi millenni e che, come sottolineato prima, nasce in Cina. Il suo principale potere è quello di favorire la digestione ma ci sono anche altri effetti benefici del miso che vanno tenuti in considerazione. Nel dettaglio, questo cibo aiuta a migliorare il transito intestinale e la flora batterica, tanto che si può usare come sostituto dello yogurt per chi non mangia derivati del latte. Inoltre, il miso va a riequilibrare il fegato e a migliorare la circolazione venosa. Si tratta, inoltre, di un cibo anti colesterolo ed è altresì noto per le sue capacità alcalinizzanti. Si utilizza nelle zuppe, nei brodi e come condimento per insaporire diverse ricette, tradizionali e non.
Anche le alghe fanno molto bene e, pertanto, sono uno dei pilastri di questa dieta. Esse contengono, infatti, tantissimi minerali e micronutrienti molto utili per la salute generale del corpo. Inoltre, nello specifico, le alghe aiutano a depurare il sangue intossicazioni varie anche se, si deve sottolineare che sono controindicate in caso di ipertiroidismo, mentre sono molto utili in caso di ipotiroidismo, sovrappeso e se si deve ottenere un’azione depurativa.
Il fungo Shitake è un altro alimento cardine di questa dieta. Il suo maggior beneficio è quello di essere fortemente depurativo e, pertanto, va a stimolare la diuresi. Inoltre, tra tutti i cibi, è quello ipertensivo per eccellenza e va anche molto bene in caso di calcoli renali, dato che va a riequilibrare l’assetto dei reni. Da non utilizzare se si ha la pressione bassa.
Anche gomiso, kuzu, tahin e molti altri cibi sono inseriti nella dieta macrobiotica per ipertensione, dato che hanno più o meno tutti gli stessi benefici e sono tutti ugualmente utili al fine di mantenere in perfetto equilibrio il nostro organismo, che è l’obiettivo principale della dieta in sé e che dovrebbe essere quello che tutti dovremmo perseguire.
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