Dieta Plank: funziona davvero?
La dieta Plank prevede un regime alimentare ipocalorico e iperproteico che, se seguito in maniera costante e ferrea, consente di perdere fino a nove chili in due settimane senza la successiva fase di mantenimento. Ma ci sono alcune controindicazioni e critiche, perché è un metodo sbilanciato e può provocare anche scompensi.
La dieta Plank ha una premessa e condizione essenziale: è restrittiva, bisogna rispettare i suoi principi alla lettera e non sono consentiti particolari cambiamenti.
I risultati, però, sembrano essere decisamente notevoli: questo metodo determina un dimagrimento veloce e una riduzione di peso che raggiunge i 9 chili in due sole settimane perché cambia il metabolismo bruciando i grassi in eccesso: ecco perché promette di mantenere il peso costante addirittura per tre anni, senza fase di mantenimento, al termine dei 14 giorni.
I suoi principi di base solo l’eliminazione quasi del tutto di fibre e carboidrati e l’assunzione su elementi energetici come proteine e caffè.
Per questo motivo – e per la mancanza di frutta e verdura che sono le basi di una alimentazione sana, spesso i nutrizionisti la sconsigliano, o quanto meno avvertono di non superare le due settimane di regime per non esporsi a rischi alla salute e scompensi.
Il menù nella dieta Plank
Nella dieta Plank si consumano primariamente proteine animali (in particolare bistecche di carne rossa), prosciutto e molte uova (ma non fritte né cotte al forno), e nel menu settimanale è consentito un piatto a base di pesce bollito e uno di pollo alla griglia.
Eliminati invece i formaggi, a eccezione di quello di tipo svizzero, perché più ricco di proteine e meno grasso di altri, gli zuccheri complessi e come detto anche le verdure, tranne spinaci, carote, insalata e pomodori.
Nei 14 giorni di trattamento è previsto uno schema piuttosto fisso, che inizia con una colazione a base di caffè senza zucchero o tè con succo di limone ed eventualmente una fetta di pane, seguita da un pranzo e una cena con una portata unica.
Non sono previsti spuntini durante il giorno, ma le quantità di alimenti non sono pesate (a parte le indicazioni specifiche per le uova), ed è possibile abbondare con contorni poco calorici (ma con condimento limitato).
Dieta Plank: funziona?
Dopo i pro, i contro. Abbiamo detto che i risultati della dieta Plank sono concreti, e che dunque questo regime alimentare dimagrante iperproteico funziona, ma anche che i nutrizionisti mettono in guardia dal seguire trattamenti così drastici e squilibrati.
Una dieta nutrizionalmente equilibrata consente infatti di perdere tra i 700 e 1000 grammi alla settimana, stimati sulla base di precisi fattori, anche dipendenti dalla persona che intende perdere peso, e perciò si comprende come la riduzione di 9 chili promessa possa esporre a rischi per la salute, che vanno da una tendenza all’ipoglicemia alla disidratazione, mentre la carenza nutrizionale di sali minerali, vitamine, fibre alimentari può causare disturbi come debolezza, astenia, crampi e alterazione del sonno.
Questa dieta andrebbe poi assolutamente evitata da chi è già predisposto all’ipercolesterolemia, perché ricca di alimenti di origine animale che potrebbero far aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, oltre che da chi soffre di diabete, nefropatie, gottosi e altri malati.
Infine, se è vero che non esiste alcuna fase di mantenimento al termine della dieta, bisogna però continuare a controllare la propria alimentazione in maniera oculata, evitando alcolici, carboidrati e zuccheri.
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