Digrignare i denti: cause e rimedi del bruxismo
Digrignare i denti, soprattutto durante il sonno, è uno dei sintomi più diffusi e comuni del bruxismo, non solo negli adulti, ma anche nei bambini. Con questo termine s’intende una contrazione muscolare masticatoria che può avvenire anche durante il giorno nel caso in cui siamo sottoposti a forte stress.
Secondo le statistiche, tre bambini su dieci soffrirebbero di questo disturbo, solitamente sotto i cinque anni di età. Per capire se soffriamo o i vostri piccoli soffrono di bruxismo, è necessario mettersi di fronte allo specchio e allineare i denti, poggiando quelli superiori a quelli inferiori: se non ci sono spazi tra gli incisivi superiori e quelli inferiori, probabilmente digrignate i denti senza saperlo.
Digrignare i denti: quali sono le cause?
Sono stanti condotti numerosi studi a riguardo, ma nonostante questo non è stato possibile stabilire una causa precisa in merito. Moltissimi bambini possono presentare questo problema perché tra l’arcata superiore e quella inferiore non esiste un corretto allineamento, altri perché accusano dolore alle orecchie o ai denti, o ancora per via di una lesione muscolare.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi si ha a che fare con stress, nervosismo e ansia e, per questa ragione, è fondamentale comprendere tutte le abitudini del piccolo per capire se determinate situazioni possono portarlo a digrignare i denti o a serrare la mandibola.
Bruxismo: quali sono gli effetti?
Nella maggior parte dei casi, ci sono conseguenze soprattutto a carico dei denti, mentre in altre circostanze è possibile accusare dolore alla testa oppure alle orecchie. In situazioni più estreme questo fenomeno può togliere lo smalto dai denti, scheggiarli, incrementare la sensibilità nei confronti di caldo e freddo e provocare un dolore piuttosto forte al viso, con conseguenti problemi alla mandibola.
Bruxismo: come si diagnostica e quali sono i rimedi più efficaci?
Non sono pochi i bambini o gli adulti che non si rendono conto di digrignare i denti, ma ci sono segnali importanti che possiamo tenere in considerazione per diagnosticare il disturbo, ovvero: rumore da digrigno durante la notte, dolore alla mandibola o alla faccia appena svegli, masticare l’interno della guancia, mangiarsi le unghie, succhiarsi il pollice, rosicchiare matite oppure giocattoli.
Se i sospetti si fanno più accesi, consultate il vostro dentista di fiducia e valutate la situazione. L’esperto spruzzerà dell’aria sui denti per verificarne la sensibilità e vi porrà alcune domande piuttosto importanti per capire lo stato del piccolo o il vostro.
Ad esempio, potrebbe chiedervi se siete arrabbiati, come vi sentite appena svegli, se siete preoccupati per qualcosa e come vi sentite prima di andare a dormire. Questo test permetterà al dentista di comprendere le cause del bruxismo, ovvero se legate a fattori anatomici oppure a fattori psichici.
Tuttavia, sia in caso di problemi psichici che in caso di problemi fisici, il rimedio più interessante in merito potrebbe essere legato a una doccia calda prima di andare a letto, magari leggendo un buon libro o ascoltando della musica rilassante.
Bisognerà inoltre capire la fonte dello stress e cercare di risolverla, o nel caso in cui ci sia un problema relativo esclusivamente ai denti, potrebbe essere necessario fare un calco dentale per risolvere la problematica. In alcuni casi, almeno nei bambini, può essere richiesto un supporto psicologico; negli adulti è invece possibile adottare un bite, una mascherina in grado di proteggere le due arcate dentali durante la notte.
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