Le dodici posizioni fondamentali del Saluto al Sole
Uno dei principio fondamentali della disciplina dello yoga è costituito dal Saluto al Sole, ossia una sequenza di posizioni del corpo che vengono messe in pratica in fila e in maniera armonica.
In questo articolo scopriremo quali sequenze di movimenti corporei compongono il Saluto al Sole, analizzando le varie posizioni, e andando a mettere in luce i benefici che questa pratica yoga comporta per il corpo e la mente.
Che cos’è il saluto al sole?
Il Saluto al Sole è una sequenza di movimenti del corpo, che, in coordinazione col respiro, servono a tonificare il corpo e a conferire una maggiore energia a livello fisico e mentale.
La sequenza dei movimenti non è di unica derivazione, visto che molte scuole di yoga differiscono in alcuni movimenti; tuttavia, ciò che contraddistingue tale pratica è la perfetta sincronizzazione col ritmo respiratorio di chi la esegue.
Per tale ragione, la velocità di esecuzione varia molto da persona a persona, anche se la base fondante rimane sempre la fluidità del movimento, che non deve risultare né macchinoso né frammentato.
Benefici in termini psicofisici
Praticare ogni mattina il saluto al Sole consente di beneficare a livello fisico e psichico di numerosi vantaggi.
Il primo della lista è sicuramente il guadagno in termini di flessibilità ed agilità a livello corporeo, specie per quanto riguarda la zona della colonna vertebrale: infatti la sequenza di movimenti impiegata coinvolge la maggioranza dei muscoli e delle articolazioni del nostro organismo, andando a migliorarne l’elasticità.
Una conseguenza diretta della pratica del Saluto al Sole è il miglioramento della propria postura, grazie al continuo mantenimento dell’equilibrio durante l’esecuzione della sequenza.
Tutti coloro che soffrono di problemi alla schiena, o comunque legati alla vita sedentaria e da ufficio, farebbero bene a praticare il Saluto al Sole per beneficiare di una postura più corretta.
Essendo inoltre un’attività aerobica, il saluto al Sole aiuta a perdere peso, se ovviamente coadiuvato da una dieta equilibrata.
L’effetto energizzante dii tale pratica yoga influisce anche sull’ossigenazione dei tessuti, migliorando il flusso sanguigno e donando vigore alle fasce muscolari.
Il fatto di concentrarsi sul respiro, influisce anche a livello psicologico: infatti cercare un ritmo respiratorio costante, fluido e lento, migliora il benessere della mente, oltre che favorire l’espulsione di anidride carbonica.
Infine, tra gli ultimi benefici in termini psicofisici, sottolineiamo la stimolazione dei movimenti intestinali e l’eliminazione, mediante il rilassamento indotto dalla respirazione yoga, delle tensioni e dello stress accumulato giornalmente con la routine.
Posizioni principali del Saluto al Sole
Andiamo ora concentrarci nel concreto sulla sequenza di movimenti che costituiscono la base di questa pratica yoga.
Le principali posizioni del Saluto al Sole sono 12, e possono essere eseguite più volte al giorno, nei momenti che più si preferiscono, per ricaricare l’organismo e rilassarsi dopo una giornata stressante.
La prima posizione si effettua stando in piedi, con le gambe unite. Successivamente, si va ad inspirare, e contemporaneamente a portare le mani al petto, in quella che si definisce la posizione di preghiera.
Successivamente si espira, e si va verso la seconda posizione. Da qui, inspirate e portate le braccia verso l’alto, coi palmi delle mani rivolti all’insù e lo sguardo verso di essi; poi procedete ad inarcare indietro la schiena.
La terza posizione andrà effettuata in fase di espirazione, piegandosi in avanti e portando le mani verso il pavimento, possibilmente coi palmi aderenti alla superficie e lateralmente ai piedi.
Ci si può aiutare flettendo leggermente le ginocchia.
La quarta posizione invece va effettuata inspirando, e contemporaneamente portando la gamba destra distesa all’indietro, col ginocchio sinistro flesso e il relativo piede aderente a terra.
Espirando, si passa alla quinta posizione, definita del Bastone. Questa si effettua portando indietro anche la gamba sinistra, e reggendo il peso del corpo coi palmi delle mani e i piedi ben piantate a terra.
La schiena è curvata, e lo sguardo punta dritto davanti a sé.
Da qui si va poi verso la sesta posizione, che si effettua in fase di espirazione, e portando a terra il bacino, stendendo entrambe le gambe verso il terreno e sollevando le punte dei piedi.
Le mani invece sono sempre a terra, piegate in una posizione simile a quella delle flessioni.
La settima posizione è denominata del Cobra, e prevede che il soggetto inspiri, e allo stesso tempo abbassi le punte dei piedi e sollevi il bacino, inarcando la schiena indietro.
Le spalle sono leggermente abbassate, mentre lo sguardo punta verso l’alto e le braccia sono distese per mantenere il bacino in equilibrio.
L’ottava posizione, denominata della Montagna, prevede la fase di espirazione, e contemporaneamente la distensione delle braccia, la distensione delle gambe all’indietro, con i talloni ben piantati a terra, e il bacino sollevato, con la schiena e il sedere che si incurvano.
Da qui si procede oltre verso la nona posizione, la quale prevede una fase di inspirazione, la flessione in avanti della gamba destra, con il bacino piegato leggermente verso il basso, e la gamba sinistra distesa a terra con la punta del piede sollevata.
Le mani e le braccia puntellano il corpo stando in avanti e parallele al tronco.
La decima posizione invece, da effettuare durante la fase di espirazione, prevede che il soggetto distenda si erga in piedi, con le gambe ben unite, e con le mani che afferrano le caviglie, andando a curvare il più possibile la colonna vertebrale.
Da questa posizione, si procede nuovamente ad espirare, e a sollevare molto lentamente la schiena e le braccia, portandole dapprima distese in avanti, e successivamente verso l’alto, con i palmi delle mani uniti e rivolti all’insù così come lo sguardo.
Le anche spingono leggermente in vanti, e la schiena si inarca leggermente all’indietro.
La dodicesima posizione è identica a quella di partenza, con le mani che dall’alto si giungono allo sterno in preghiera, e la schiena che ritorna alla normale posizione eretta.
Lascia un commento