Impariamo la Meditazione di Metta per ritrovare armonia e benessere di corpo e mente
In un mondo sempre più frenetico e dinamico, trovare spazio per la riflessione e per ritrovare l’equilibrio interiore, spesso minato da sentimenti contrastanti e da una reale impossibilità di rallentare i propri ritmi biologici.
Oltre che essere una disciplina di origine religiosa, la meditazione può essere in questo senso un ottimo metodo per ritrovare la calma, la concentrazione, e soprattutto la serenità interiore. Un particolare tipo di meditazione è costituito dalla meditazione di Metta, conosciuta anche come meditazione della gentilezza amorevole – la parola metta si traduce infatti con “benevolenza, amorevolezza” – ed è una tipo di riflessione profonda in grado di riconnettere il soggetto con la parte interiore di sé, favorendo il rilassamento, la concentrazione, e di conseguenza il benessere di corpo e mente.
In questa sede capiremo come fare la meditazione di Metta, analizzeremo le sue fasi costitutive e cercheremo di farci un’idea globale dei benefici che si traggono da questa pratica di origine orientale e buddhista.
Fase preliminare: concentrazione sul respiro
In primo luogo, occorre mettersi in una posizione di raccoglimento rispetto agli stimoli esterni, cominciando a focalizzare la propria attenzione sul corpo, sulle sensazioni che esso genera, e soprattutto sulla respirazione, il vero punto chiave di questa tipologia di meditazione.
Pensieri su cui concentrarsi
Nella fase successiva al raccoglimento, occorre ripetere mentalmente una serie di pensieri che possono risultare a un primo impatto non di facile comprensione, ma che una volta metabolizzati assicurano alla nostra mente una positività ed una serenità del tutto nuove. Le frasi su cui occorre concentrarsi sono le seguenti:
- Che io possa io essere felice;
- Che io possa avere la pace nel cuore e nella mente;
- Che io possa avere cura di me stesso con gentilezza e saggezza;
- Che io possa essere al sicuro, libero dalle avversità;
- Che io possa essere libero dalla sofferenza fisica.
Queste sono frasi che concertano l’attenzione sul singolo soggetto, sul suo fisico e sulla sua condizione mentale; successivamente la meditazione di Metta si andrà ad espandere verso pensieri e frasi da ripetere mentalmente che coinvolgono le persone più care ed i conoscenti.
Pensieri che coinvolgono amici e familiari e gli altri
Augurare la felicità anche alle persone a noi care, agli amici, alla famiglia ed alle persone che conosciamo, costituisce il secondo step della meditazione di Metta. Ripetere “Che mia moglie sia felice, che mio figlio sia felice, che mia madre possa essere al sicuro” mette infatti il nostro spirito in una condizione di essere più in armonia e ben disposti verso il nostro prossimo, eliminando cattivi pensieri e sentimenti spesso legati proprio alla convivenza e alle regole sociali.
Un ulteriore step è costituito dall’estendere tale augurio anche a conoscenti, vicini di casa, persone che conosciamo semplicemente di vista, e persino persone con cui abbiamo avuto discussioni e litigi. Augurare loro di essere liberi da rancore, odio e dolore, serve infatti in primis a noi per togliere il fastidioso fardello dell’orgoglio e del puntiglio, riconciliandoci con tutta la società in cui viviamo.
Espandere pensieri positivi e benauguranti a tutto il mondo
Una volta raggiunta questa condizione di armonia, che deriva dall’augurare a se stessi e a gli altri gioia, serenità, e soprattutto felicità, si può passare al livello per così dire “superiore” della meditazione di Metta estendendo le vibrazioni positive del nostro cuore e del nostro corpo anche a tutto il nostro paese, la nostra nazione, e addirittura a tutto il mondo.
Questa estensione può sembrare a un primo approccio innaturale, ma la filosofia buddhista che sottende a questo tipo di pensiero sostiene che l’estendere vibrazioni positive da noi stessi a tutto il creato, forma quantità di energia positiva che influenzano in maniera buona tutti noi e tutto ciò che ci circonda, riuscendo a donare prima a noi stessi, e di conseguenza agli altri, l’armonia ed il benessere perduti.
Lascia un commento