Rebirthing: i benefici della respirazione consapevole
Analizzando la parola rebirthing possiamo dire che, letteralmente, significa rinascita e già questo spiega di cosa si sta per parlare. Entrando nello specifico, si tratta di una terapia che attinge a piene mani da quella che è la medicina alternativa.
Sebbene attualmente non ci siano degli studi scientifici capaci di convalidare gli effetti benefici di questa psicoterapia, oggi se ne parla molto.
Nascita del rebirthing
Questa psicoterapia nasce in collegamento a un movimento, fondato da Leonard Orr negli anni ’70 in America. Solo recentemente, però, si è diffuso in tutto il resto del mondo, anche alla luce del fatto che molti studiosi la definiscono una “terapia folle”.
Alla base di tutto c’è il respiro e l’utilizzo che si può fare di quest’ultimo per rinascere e per incominciare un percorso di crescita personale.
Per molti versi, si avvicina allo yoga e ad altri metodi che fanno del respiro il punto focale, ma in questo caso c’è una peculiarità: non ci possono essere paure o ritenzione del respiro e questo serve, stando a quanto detto dai teorici della pratica, a creare una respirazione che riempie l’organismo di energia vitale.
Ad oggi il rebirthing viene praticato da moltissime persone in tutto il mondo, che lo trovano molto utile contro lo stress.
Principi base
Alla base di tutto c’è, come sottolineato, il respiro, che contiene il cosiddetto prana, ossia l’energia vitale: il nostro corpo non può fare a meno di respirare, altrimenti morirebbe per soffocamento.
Bastano pochi minuti in assenza di respiro per morire e questo fa capire che il respiro è vita ed è solo attraverso questo strumento che la propria vita può essere migliorata. Stando a quello che ci ha detto l’ideatore, questa tecnica punta a mettere in atto il flusso dell’Energia Divina, che può essere attivato solo tramite il respiro.
Per imparare come fare è, quindi, necessario l’iniziale aiuto di una guida, ma poi si può fare anche da soli. Questa tecnica opera su alcuni aspetti della personalità, perché vuole arrivare a mettere in atto un cambiamento positivo, una rinascita.
Gli aspetti che vengono interessanti sono quelli che concernono la comunicazione, la motivazione, le rappresentazioni mentali, l’autoconsapevolezza e, ancora, la capacità di valutazione e quella di risolvere i problemi, la capacità di superare i conflitti.
Tecniche utilizzate
In grandi linee, il rebirthing utilizza due diverse tipologie di tecniche. La prima è la tecnica fisica, altresì definita come coscienza del respiro. In questa prima parte della seduta, si respira in modo profondo, ma in maniera dolce e circolare.
E’ necessario essere in un luogo silenzioso e confortevole, nel quale è possibile sdraiarsi e rilassarsi per un lasso di tempo che va da 30 minuti a 1 ora. Respirando come prescritto, la parte conscia e inconscia della mente iniziano a entrare in comunicazione, andando a dissolvere l’ansia e permettendo alle emozioni di liberarsi.
C’è poi la tecnica mentale, definita come coscienza del pensiero. Attraverso questa tecnica si vuole far capire che la realtà ha il significato che ciascuno di noi gli dà, in base a quello che è il proprio background e a quelle che sono le proprie esperienze.
In questo senso, quindi, il respiro, che deve essere abbinato a diverse tecniche di consapevolezza del pensiero, aiuta a prendere coscienza di quanto detto, nonché delle percezioni e delle convinzioni che si sono accumulate. Solo così si può ripartire, creando una nuova realtà più positiva e consona alle proprie esigenze.
Anche nel nostro Paese, oggi come oggi, si trovano diverse strutture che praticano il Rebirthing che, è bene sottolinearlo, dopo qualche lezione può essere praticato anche da soli. L’importante è diventare padrone delle tecniche e lasciarsi andare alla meditazione.
Rebirthing: è utile svolgere un percorso?
Cerchiamo di rispondere alla domanda, dato che in molti si avvicinano al Rebirthing per riscoprire loro stessi. La risposta è sì: è molto utile seguire un percorso e il perché è semplice da spiegare.
Questa disciplina, basata sul respiro consapevole come si dice all’inizio, è un utile strumento per proteggersi e curare l’ansia ma anche tutti i vari problemi ad essa connessi. Molti, invece, si avvicinano al Rebirthing perché curiosi di sperimentare nuovi approcci. Ci sono due differenti modi per praticare questa disciplina. Vediamo quali.
Il primo prevede sessioni individuali, con un rebirther esperto, in grado di dare il suo supporto nel percorso. In questo caso, gli esperti consigliano almeno 10 sessioni per avere i risultati sperati. Il secondo metodo è quello che prevede un corso di rebirthing che può essere molto utile a chi, invece, ama stare in gruppo e vuole apprendere quelli che sono tanto i principi teorici quanto quelli pratici di questo metodo. Seguire un corso/percorso, quindi, regala una consapevolezza maggiore circa quello che fa il Rebirthing e quelli che sono i vantaggi connessi, che sono tanti e vanno conosciuti.
Il fine ultimo di un percorso del genere è quello di fare apprendere le basi ai principianti, in modo tale che, in un secondo momento, questi possano svolgere la pratica anche da soli, riuscendo ad avere tutti i benefici che essa regala, che sono davvero tanti e tutti molto utili per il benessere psico fisico dell’individuo.
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