Equiseto: benefici e controindicazioni
Molti definiscono l’equiseto come una “pianta miracolosa”: possiede, infatti, tantissime proprietà nutritive e viene usato anche nella cura dei capelli. Oggi scopriremo quali sono le fantastiche caratteristiche di questa pianta, quali sono i suoi usi ma anche i possibili rischi a cui andiamo incontro nel suo utilizzo.
Cenni storici dell’equiseto
Il nome equisetum significa letteralmente “coda o crine di cavallo” ed è stata da sempre utilizzata a scopo terapeutico, sin dalla civiltà romana e greca. L’equiseto è conosciuto anche come “argilla vegetale”, nome che rievoca la composizione minerale e le sue proprietà benefiche. Oggi la famiglia delle Equisetaceae comprende un solo genere (Equisetum) con circa 35 specie di cui 15 diffuse in Europa. Le più note sono l’equiseto arvense, l’equiseto palustre, l’equiseto silvestre, l’equiseto maggiore e l’equiseto pratense.
Che cos’è l’equiseto
L’equiseto (Equisetum arvense) è una pianta che fa parte della famiglia dell’Equisetacee. È soprattutto nota per le sue proprietà capilloprotettrici e diuretiche, ma è utile anche nella cura per i capelli, la pelle e le unghie. Questa pianta officinale è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Solitamente cresce ai bordi dei campi coltivati, lungo i fossi e le scarpate. Non è raro trovarla nelle zone di montagna e di campagna, in modo particolare del Nord Italia. Viene utilizzato (soprattutto macerato) come fertilizzante naturale.
I benefici dell’equiseto
Abbiamo diversi principi attivi nell’equiseto: silice (il cui 10% passa come acido silicico in un tisana), calcio, magnesio, potassio, saponina, glucosidi flavonici, piccole quantità di alcaloidi e tannini. Grazie alla presenza di tutti questi minerali, l’equiseto è altamente indicato per mineralizzare nuovamente le ossa o per la cura di particolari condizioni che colpiscono le unghie o i capelli: infatti la sua assunzione è indicata in caso di fragilità delle unghie, perdita dei capelli, alopecia, osteoporosi, accrescimento scheletrico degli adolescenti, postumi di fratture, artrosi e tendiniti. Inoltre, l’equiseto viene usato molto nell’eliminazione delle scorie dal nostro organismo grazie ai suoi effetti diuretici e possiede la particolarità di essere “capilloprotettore” per via della sua azione astringente sui vasi sanguigni, utile a contrastare la fragilità dei capillari.
Come usare l’equiseto
Gli usi dell’equiseto sono molteplici: come già accennato, è molto utile per rafforzare i capelli e rallentarne la caduta; è un rimedio utile contro il mal di gola, soprattutto se usato come infuso per gargarismi; può essere utilizzato per effettuare dei bagni terapeutici per contrastare dei problemi alla vescica; può essere l’ingrediente base per un decotto di erbe naturali (da prendere in due tazze al giorno) contro i calcoli ai reni; in alcuni casi è consigliato il suo utilizzo per debellare un’eccessiva sudorazione dei piedi tramite un pediluvio o una tintura madre da applicare sui piedi; è molto usato nelle diete dimagranti e anche come rimedio contro la cellulite, la ritenzione idrica o gonfiori all’intestino; in determinati casi può aiutare contro l’anemia, bevendone il succo a piccole dosi durante la giornata. È sempre e comunque consigliabile chiedere consulto al vostro medico prima di assumere l’equiseto.
Le controindicazioni dell’equiseto
Evitare l’uso di equiseto in caso di persensibilità a uno o più componenti. Evitare l’uso nei bambini sotto i 12 anni, in caso di gravidanza o allattamento. Se si segue una cura farmacologica consultare sempre il proprio medico prima dell’uso. In particolare sono possibili interazioni con diuretici e cardioattivi per ipopotassiemia. L’utilizzo dell’equiseto è sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento. Può inoltre interagire con i medicinali per l’ipertensione e i diuretici.
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