Escherichia Coli nelle urine, sintomi, cause e cure
Normalmente è uno dei batteri che compongono principalmente la nostra flora batterica intestinale e non crea nessun tipo di infezione o problema al nostro organismo ma, negli ultimi tempi, preoccupa particolarmente un nuovo ceppo del batterio che attraverso le vie urinarie genera un’infezione che, se non trattata in tempi brevi, può portare a diverse complicazioni, più o meno gravi. Vediamo cosa comporta scovare l’Escherichia Coli nelle urine.
Che cos’è l’Escherichia Coli
L’Escherichia coli è un batterio che vive nel nostro intestino e si occupa della corretta digestione del cibo, vivendo praticamente in uno stato di simbiosi con l’essere umano che lo ospita. Nonostante la sua natura apparentemente “positiva” per l’uomo, esso in alcuni può essere responsabile della contrazione di particolari tipi di malattie: alcuni ceppi del batterio, infatti, possono essere responsabili di alcune patologie lievi a livello intestinale, ma anche di patologie più gravi come meningite, peritonite, polmonite e, nel caso specifico che andiamo a trattare adesso, di infezione del tratto urinario.
Cause delle infezioni urinarie da E. Coli
Non è raro, se si è stati infettati dal batterio, renderci conto della sua effettiva presenza soltanto quando vengono effettuate le analisi delle urine; di solito ci si sottopone a questo tipo di controlli proprio quando si teme ci sia stata un’infezione delle vie urinarie, suggerite dal dolore durante la minzione. Le principali cause di infezione urinaria da parte di questo batterio è da ricondurre alla contaminazione da parte delle feci dell’uretra sia maschile che femminile (anche se le donne sono più colpite a causa della mancanza di battericidi presenti invece nell’uomo e sono ancora più esposte in gravidanza). La contaminazione può avvenire anche tramite rapporti sessuali ed è quindi consigliabile utilizzare sempre protezioni barriera (come il preservativo) per evitare qualsiasi tipo di problema.
I sintomi dell’infezione da E. Coli
L’infezione causata da questo batterio (e per meglio dire, dal suo ceppo specifico detto “uropatogeno”) è accompagnata da una lunga lista di sintomi, tra cui figurano: bruciore e fastidio durante la minzione; stimolo ad andare in bagno impellente e molto frequente; urine maleodoranti, il cui odore può diventare particolarmente pungente o comunque molto diverso al solito; urine torbide; quando l’infezione è più grave si manifestano anche episodi febbrili, sudore, brividi freddi; dolori al basso ventre; dolori ai reni; dolore durante i rapporti sessuali, senza particolari differenze tra maschio e femmina.
I possibili rischi dell’infezione da E. Coli
Se trattate in tempi brevi e assumendo i giusti farmaci, le infezioni dipendenti da questo batterio non sono particolarmente pericolose ma, senza seguire queste linee guida che tutti i medici consigliano, possono diventarlo. Nei casi più gravi, l’Escherichia Coli può entrare nella circolazione sanguigna e bloccarne il flusso creando coaguli, ma è una situazione estrema e poco probabile; più probabile invece che, negli uomini, il batterio attacchi la prostata causandone un rigonfiamento; altra condizione estrema può essere quella in cui l’infezione raggiunga i reni, causandone non solo malfunzionamento ma portando anche a febbre, cefalea e crisi di vomito.
Come curare l’infezione da E. Coli
Nel curare le infezioni dipendenti da questo batterio, i medici fanno notare che l’Escherichia coli è particolarmente suscettibile a diversi antibiotici, come trimetoprim, sulfametossazolo, ciprofloxacina e nitrofurantoina; nella maggior parte delle infezioni urinarie (che non sono andate incontro a complicazioni), è sufficiente la singola somministrazione di uno di questi antibiotici per un periodo di tempo indicato dal vostro medico. La scelta del farmaco e la lunghezza del trattamento sono strettamente dipendenti dalla storia clinica del paziente (se, per esempio, il paziente è stato già colpito da infezioni simili o soffre tutt’ora di patologie che interessano le vie urinarie) e dai risultati degli esami condotti sull’urina. In caso di situazioni più complicate, dovrà essere effettuata una terapia a lungo termine da accompagnare ad antibiotici.
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