Come far scendere il termometro
Accanto al termometro elettrico, esiste un termometro ecologico, che non indica la temperatura come numero digitale, ma attraverso una sostanza contenuta al suo interno, come ad esempio il mercurio. Vediamo come leggere la temperatura dal termometro analogico e come abbassarla.
Cos’è il termometro ecologico
Il termometro ecologico è un’asticella di vetro che si inserisce a contatto con la pelle, di solito sotto l’ascella, per misurare la temperatura del corpo. È importante che la pelle sua pulita e non infiammata, nel punto in cui entrerà in contatto con il termometro. Il termometro deve essere lasciato in sede alcuni minuti: il mercurio, o l’altro materiale che si trova al suo interno, si dilaterà e indicherà la temperatura che il corpo ha raggiunto, nel caso in cui ci sia la febbre: questo accade se la temperatura corporea è maggiore di 37 gradi .
Il vantaggio di questo termometro è la capacità di non essere influenzato dal clima esterno, motivo per cui è molto preciso in ogni stagione, e la caratteristica di non avere bisogno di batterie per funzionare, per cui non c’è il rischio che possa non funzionare.
Come abbassare la temperatura del termometro
Molti sostenitori del termometro digitale preferiscono il suo utilizzo perché non è necessario abbassare la temperatura ma, per eseguire una nuova misurazione, è sufficiente spegnere l’apparecchio. Se invece si utilizza il termometro ecologico, bisogna far scendere manualmente la temperatura, prima di eseguire una nuova misurazione.
Per abbassare la temperatura del termometro bisogna muoverlo un po’, mantenendolo dall’estremità e non dalla punta metallica, da cui l’asta di mercurio inizia a partire, quando si dilata. Nell’agitare il termometro, questo va tenuto ben fermo nella mano, perché il termometro è di solito fatto in vetro e non sopporta urti e cadute. I movimenti del polso devono essere netti e l’obiettivo è che il mercurio rientri nel serbatoio metallico da cui è uscito.
Nei nuovi termometri ecologici non a mercurio, può accadere che la temperatura non scenda facilmente. L’unica cosa da fare in questo caso è agitare con forza ancora maggiore il termometro.
Il luogo in cui riporre il termometro deve essere puliti e asciutto e bisogna prestare attenzione ad abbassare la temperatura, prima che il termometro sia rimesso a posto.
Termometro a mercurio rotto: cosa fare?
È ormai accertato che il mercurio è tossico sia per l’ambiente che per l’uomo. Per questo si sta cercando di ridurre progressivamente la presenza in commercio degli oggetti che contengono il mercurio, tra i quali i termometri ad uso domestico, in cui il mercurio è oggi soprattutto sostituito dal gallio. Gli oggetti di mercurio rimasti in circolazione sono però ancora molto numerosi e possono rappresentare un pericolo per l’uomo, poiché il mercurio disperso nell’ambiente e non correttamente smaltito si può trasformare in metilmercurio, che si accumula soprattutto nel pesce che l’uomo consuma.
In ambito domestico, il contatto più probabile con il mercurio può essere quello derivato dalla rottura del termometro. Il pericolo riguarda l’inalazione dei vapori che il metallo emana, anche se le concentrazioni sono molto basse per arrecare danni e, in un ambiente a temperatura normale, l’evaporazione è molto lenta. Il problema riguarda invece più da vicino i bambini, poiché loro, per la loro altezza, sono più vicini a inalare l’aria contaminata dal mercurio e le donne in gravidanza, poiché il mercurio può oltrepassare la placenta e raggiungere il feto, per il quale il mercurio è molto tossico.
Nel caso in cui un termometro di mercurio si rompa, bisogna allontanare i bambini e le donne in attesa, togliere i gioielli che si indossano, poiché il mercurio reagisce con gli altri metalli e li rovina, e raccogliere i cocci di vetro con un foglio di carta o aspirando il mercurio con una siringa senza ago. I pezzi vanno messi in un contenitore non metallico, ricoperto di acqua fredda prima di essere chiuso, e il recipiente va gettato nei contenitori dedicati ai rifiuti tossici, come quelli che si trovano a fianco alle farmacie.
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