Adenoidi: cosa sono, a cosa servono e le loro infezioni
Le adenoidi costituiscono una parte delle tonsille. Le tonsille sono infatti degli organi che si dividono in due tipi, le tonsille palatine, poste nel cavo orale e le tonsille faringee o adenoidi che si trovano subito dietro al naso, nel punto di connessione tra il naso e la faringe.
Quali sono le caratteristiche delle adenoidi
L’insieme di tonsille e adenoidi costituisce un’importante parte del sistema difensivo delle vie aeree e respiratorie. Questo perché una parte delle sostanze patogene che entrano nelle vie respiratorie passano per le adenoidi che quindi hanno il compito di difendere l’organismo. I globuli bianchi infatti circolano attraverso le adenoidi e reagiscono contro eventuali microrganismi che possono entrare nell’organismo: virus e batteri che penetrano attraverso gli orifizi di naso e bocca, sono intrappolati e eliminati.
In realtà la loro azione è fondamentale soprattutto nei primi anni di vita dei bambini, fino ai 4 anni per le adenoidi e fino ai 12 anni per le tonsille.
Le adenoidi infatti sono formazioni presenti fin dalla nascita, che crescono e si sviluppano fino ai 3-5 anni. Dai 7 anni le adenoidi iniziano a involversi, riducendo la loro dimensione fino all’età dell’adolescenza. Nell’adulto diventano invece inattive.
Nonostante siano utili nella prima infanzia come organo per contrastare le infezioni di virus e batteri, nell’organismo esistono anche strumenti più efficaci per svolgere la stessa funzione. Per questo motivo, se crescono eccessivamente, provocando problemi respiratori, o se sono soggette a gravi infezioni, spesso sono rimosse attraverso la chirurgia, insieme con le tonsille palatine.
Le infezioni delle adenoidi
Adenoidi e tonsille in generale possono essere colpite da infezioni occasionali o ripetute, che possono rendere difficile respirare attraverso il naso. Nella maggioranza dei casi, se l’infezione è correttamente diagnosticata e curata, guarisce completamente. Esistono però cause in cui le adenotonsilliti, soprattutto se provocate dagli streptococchi, possono dar vita a recidive, fino al verificarsi di 6 o 7 episodi in un anno.
Alcuni streptococchi sono più aggressivi di altre possono comportare un’evoluzione delle tonsille in reumatismi articolari e altre complicazioni.
Se si tratta di un’infiammazione alle adenoidi causata da un’infezione batterica o virale, si parla di adenoidite; se invece, come risposta ad una infezione o un’allergia, le adenoidi aumentano eccessivamente di dimensione, siamo in presenza di un’ipertrofia adenoidea.
Quali sono le complicazioni delle infezioni alle adenoidi per i bambini?
Le adenoiditi acute possono portare alla nascita di febbre, ostruzione delle vie respiratorie nasali, russamento, produzione di secrezioni di siero simili al muco del raffreddore (motivo per cui in questo caso è difficile distinguerle). Normalmente però se si tratta di un’infezione virale, le adenoiditi regrediscono già dopo 48 ore; se invece l’infezione è di tipo batterico, sarà necessario attendere fino a una settimana per la guarigione dai sintomi.
Se le adenoititi e le tonsilliti recidivano nei bambini oppure se l’infiammazione si diffonde agli organi e ai tessuti vicini, queste possono provocare alcune conseguenze, come:
- Disturbi del sonno, che vanno dal russare allo sviluppo di apnee notturne, comportando problemi come difficoltà a concentrarsi, facile irritabilità, problemi della crescita e senso di debolezza;
- Infezioni all’orecchio, con otiti, catarro e perforazioni del timpano che possono indurre anche a problemi permanenti dell’orecchio;
- Anomalie ai denti, provocate da cattive occlusioni o anomalie nella crescita del volto da curare con l’ortodonzia o la chirurgia;
- Reumatismi articolari che coinvolgono tutto l’organismo, incluso il cuore e le articolazioni;
- Infezioni dei reni, che possono talvolta sfociare anche in una forma di insufficienza renale;
- Sinusite o infezioni alle vie respiratorie, che possono interessare anche bronchi o polmoni.
Diagnosi delle adenoiditi
La condizione di infezione o infiammazione deve essere diagnosticata attraverso una visita medica. Il dottore riuscirà ad identificare subito l’infiammazione, prescrivendo in alcuni casi le analisi del sangue per verificare quali sono le cause dei sintomi e la terapia migliore da prescrivere per contrastarle.
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