Fitostimoline, a cosa serve e come si usa
Fitostimoline è un farmaco cicatrizzante ideale per il trattamento delle ulcere e delle piaghe da decubito, utilizzato principalmente anche su ferite e ustioni di secondo grado o su ragadi al seno, dovute all’allattamento.
Fitostimoline: composizione
Fitostimoline è un farmaco che associa diversi principi attivi, principalmente l’estratto acquoso di Triticum vulgare, ottenuto grazie dal germe di frumento, e il Fenossitanolo. Entrambe queste sostanze hanno proprietà cicatrizzanti e antisettiche e sono utilizzati nella medicazione di ferite o ulcere.
In particolare l’estratto di Triticum vulgare contiene amidi, fosfolipidi e glicolipidi, che creano una barriera protettiva sulla ferita proteggendola ed evitando la perdita di liquidi ma anche di attirare cellule fibroblastiche che hanno il compito di sintetizzare le fibre di collagene, alle quali è affidato il compito di procedere con il processo di cicatrizzazione.
Il fenossitanolo è invece un potente antisettico, ha infatti la capacità di legare la parete dei batteri alterando così la struttura ed impedendo la capacità vitale e riproduttiva dei batteri.
Indicazioni terapeutiche
Fitostmoline è una crema per uso esterno che viene utilizzata soprattutto in caso di lesioni superficiali della cute, ustioni fino al secondo grado e alcuni fastidi cutanei. Fitostimoline consente di accelerare il processo riparativo tessutale, ecco perché viene utilizzato anche sulla pelle del viso, quando questa è molto secca, o sulle labbra quando a causa del freddo o di altri agenti atmosferici, si creano fastidiose screpolature o tagli.
Infatti Fitostimoline è utile per velocizzare la riparazione dei tessuti escoriati, o soggetti ad abrasioni da sfregamento, ragadi e ferite mal cicatrizzate. Fitostimoline viene utilizzato anche per la cura di ragadi.
Fitostimoline è un farmaco da banco che si acquista tranquillamente in farmacia, è disponibile nella versione in crema, ma anche in comode garze impregnate di crema, ma esiste anche Fitostimoline in ovuli per risolvere affezioni dei genitali femminili.
Applicazioni
Prima di iniziare l’assunzione di Fitostimoline è bene consultare il proprio medico curante, oltre ad attenervi alle modalità di applicazione indicate sul foglietto illustrativo posto all’interno della confezione. Il trattamento di Fitostimoline prevede almeno due applicazioni di crema al giorno che dovranno essere spalmate in base all’entità della ferita.
È possibile eseguire un massaggio effettuare un impacco, fino al suo completo assorbimento. Se la ferita è estesa, oppure profonda, potrebbe essere necessario ricoprirla con uno spesso strato di crema e poi avvolgerla con una garza sterile. In alcuni casi è necessario bagnare la garza con la crema, per mantenere la ferita morbida.
Durante le applicazioni successive, potrebbe essere necessario lavare la ferita con acqua o disinfettante per eliminare i residui di crema, prima di una nuova applicazione.
Controindicazioni Fitostimoline
Fitostimoline può essere utilizzato senza alcuna controindicazioni durante la gravidanza e l’allattamento, anche se l’uso prolungato di Fitostimoline può portare a fenomeni di sensibilizzazione. Qualora si verificasse un fenomeno di sensibilizzazione è consigliabile l’interruzione del trattamento, e un consulto medico.
Prima di assumere il farmaco Fitostimoline è bene consultare il proprio medico curante per assicurarsi che non esistano possibili interazioni con ulteriori terapie farmacologiche in atto.
Fitostimoline in caso di ragadi
A volte può accadere che, durante l’allattamento, si formino fastidiose ragadi attorno al capezzolo, e per risolvere il problema in pochi giorni, alcuni medici consigliano l’applicazione di Fitostimoline in crema.
Bisogna però fare attenzione a lavare sempre bene, prima, con acqua e sapone il seno, o lavarlo con garze sterili prima della poppata.
Le ragadi sono dei piccoli tagli che si formano sul capezzolo e sull’areola che lo circonda, queste ferite possono essere più o meno profonde e dipendono da un’inadeguata igiene al seno, un attaccamento sbagliato del bambino, o ad una scarsa idratazione del capezzolo.
Sono abbastanza comuni durante le prime settimane di allattamento e sono parecchio dolorose, non curarle può anche arrivare a compromettere il nutrimento del bambino, inoltre le ragadi possono anche portare a infezioni della ghiandole mammarie.
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