Fruttariani: seguono un regime alimentare che fa bene?
È vero che i fruttariani mangiano solo la frutta? Analizziamo più da vicino le caratteristiche di un regime alimentare che si sta diffondendo soprattutto negli ultimi anni.
Chi sono i fruttariani?
I fruttariani sono tutti quegli individui che hanno un’alimentazione completamente basata sulla frutta, che può essere fresca o secca, e esclude completamente proteine animali, piante e semi. Si tratta di un principio generale poiché in realtà, tra i fruttariani, esistono diversi orientamenti.
Alcuni fruttariani mangiano infatti solo i cibi che cadono spontaneamente al suolo e maturano a terra; altri mangiano anche le noci e i semi, altri invece evitano di alimentarsi di semi, poiché ritengono che i semi possono essere fonte di nuova vita e quindi mangiarli potrebbe influenzare gli equilibri della natura. Alcuni fruttariani poi mangiano solo frutta cruda, altri invece ammettono la cottura della frutta e la presenza nella loro alimentazione anche di legumi, frutta secca, miele, cioccolato e olio di oliva.
In linea generale, il fruttarismo è l’evoluzione più radicale di regimi alimentari vegetariani e vegani.
Origini del fruttarismo nella storia
Il fruttarismo compare nel XIX secolo, attraverso gli studi del professor Arnold Ehret: questi ha ideato infatti la cosiddetta “dieta senza muco”, che si basa essenzialmente sul consumo di frutta e verdura cruda e fa da apripista alla dieta fruttariana.
Il professore soffriva infatti di una malattia giudicata incurabile a quel tempo e sperimentò su se stesso alcuni metodi di cura alternativi.
Oltre a Ehret, tra i promotori del fruttarismo c’è anche il Mahatma Gandhi, che negli ultimi anni della sua vita ha avuto un regime alimentare fruttariano e, prima di lui, Leonardo da Vinci.
Alcuni hanno individuato anche nella religione alcune allusioni al fruttarismo, come l’allegoria della mela nella storia di Adamo ed Eva o i digiuni di Gesù.
Oggi esistono specifiche associazioni che si occupano di alimentazione fruttariana, come Fruttalia.
Come si diventa fruttariani
Essere fruttariani è un processo graduale e impegnativo, che non può essere realizzato da un giorno all’altro. È necessario infatti che ci sia un periodo di transizione di circa 2 anni, durante il quale il corpo si abitua all’assenza di determinati alimenti.
Alcuni fruttariani raccomandano di mangiare un tipo di frutta per volta e attendere poi da 45 ai 90 minuti prima di cambiare tipo di frutta: se dopo aver consumato un frutto, la persona ha ancora fame, dovrà continuare a mangiare solo quel tipo di frutta, fino a sentirsi sazia.
Una caratteristica della dieta fruttariana è che si può mangiare sempre, ogni volta che si ha fame, senza preoccuparsi delle calorie, ma facendo attenzione solo al tipo di frutto che si sceglie. Altra caratteristica è che non bisogna bere obbligatoriamente i canonici due litri di acqua al giorno presenti in ogni dieta, perché molta acqua è giù presente nella frutta.
La dieta fruttariana: fa bene?
Se è vero che ci sono dei legami tra un esclusivo consumo di frutta e una minore incidenza di tumori e altre patologie, dato che la frutta contiene molte fibre, enzimi e acidi polinsaturi, è vero anche che chi sceglie di seguire questo regime dietetico deve essere consapevole di come è fatto il proprio corpo, di come reagisce e dei segnali che trasmette. Questo perché il fruttarismo può comportare carenze nutrizionali anche di una certa entità oltre che altri effetti negativi come una dipendenza continua dal cibo, dovuta ad una forte senso di fame, un possibile isolamento sociale e degli squilibri a livello psicologico.
Si potrebbe anche scegliere di seguire un regime alimentare costituito per metà da una dieta fruttariana e per l’altra metà da una dieta più tradizionale che apporta all’organismo i nutrienti essenziali di cui ha bisogno. In ogni caso, la dieta fruttariana non deve essere mai seguita dai bambini.
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