Infuso di salvia, a cosa serve e a cosa fa bene
La salvia è una delle piante officinali che vanta la più lunga storia di utilizzo nel campo medico (e gastronomico). Gli antichi Egizi, ad esempio, la usavano come farmaco di fertilità, i cinesi per curare l’insonnia, mentre Dioscoride, medico e botanico greco del I secolo dopo Cristo, riferisce nel suo noto trattato che il decotto di salvia tampona le ferite e ripulisce ulcere e piaghe.
Anche ai giorni nostri l’infuso di salvia viene utilizzato in diversi campi e con varie finalità, sempre al servizio del nostro benessere grazie alle sue proprietà curative.
La salvia racconta i suoi effetti curativi sin dal nome, che in latino significa proprio “sano”: questa piccola pianta verde, infatti, contiene numerosi nutrienti, come vitamine B1 e C, flavonoidi ed enzimi, un’alta concentrazione di tujoni e chetoni ad azione neurotossica.
Questo insieme consente di riscontrare benefiche proprietà e azioni di tipo balsamico, antinfiammatorio, digestivo ed espettorante, nonché funzioni da gastroprotettore antispasmodico e di riduttore della glicemia, soprattutto attraverso l’assunzione della tradizionale tisana di salvia.
Come preparare la tisana alla salvia
Come si fa un infuso di salvia? In realtà, questo è un procedimento abbastanza semplice e prevede pochi ingredienti: ovviamente, la base sono delle foglie di salvia già essiccate e un pentolino d’acqua; si porta a ebollizione il liquido e si inserisce un cucchiaino ripieno di foglie sminuzzate, che si lasciano in infusione per una decina di minuti, dopo di che si filtra questo ricavato e si mette in tazza insieme ad alcune gocce di limone e un cucchiaino di miele.
Esiste anche una possibile alternativa, con foglie fresche al posto di quelle secche: in questo caso, bisogna coprire il pentolino o la tazza per consentire alla pianta di sprigionare tutti i suoi effluvi senza disperderli.
Infuso di salvia: benefici
Ora che abbiamo preparato la nostra tisana, vediamo quali possono essere i benefici per il nostro organismo.
Innanzitutto, aiuta a depurarci eliminando le tossine che possono provocare danni al nostro corpo e a combattere la ritenzione idrica, specie negli arti inferiori; poi, stimola la cistifellea, combattendo la stitichezza e aiutando a espellere i gas accumulati, ed è un buon rimedio contro il mal di stomaco e la sensazione di gonfiore, perché favorisce le secrezioni gastriche aumentando la capacità digestiva.
Inoltre, è un toccasana per la gola e per la bocca in genere, offrendo sollievo nei casi di faringite, ascesso, gengivite e tosse, ma si è rivelato anche un importante alleato delle donne, sia per il ciclo mestruale e i suoi dolori mensili, sia per tenere sotto controllo l’instabilità nervosa e le scaldane tipiche del periodo della menopausa.
Infuso di salvia: controindicazioni
Questa pianta officinale però ha anche alcuni effetti negativi, e uno in particolare colpisce proprio le donne in gravidanza: è stato infatti riscontrato che l’infuso di salvia può nuocere all’allattamento, perché riduce e inibisce le secrezioni lattee della donna, oltre a presentare alcune capacità di tipo abortivo.
Altrettanto sconsigliato è il suo utilizzo per le persone che soffrono di insufficienza renale o instabilità neurovegetativa, perché le quantità di tujone che contiene possono dare origine a convulsioni.
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