La troponina, cos’è, a cosa serve e valori
La troponina è una proteina fondamentale. Si tratta di un complesso proteico con struttura quaternaria. Quattro elementi ad alto peso molecolare presenti particolarmente nel tessuto muscolare. Si compone di tre proteine: la troponina I, la quale lega la F-actina, il troponina C legata agli ioni Ca2+ e la troponina T, che invece lega la tropomiosina.
Un’introduzione alla troponina
La troponina, o il complesso della troponina , è un complesso di tre proteine regolatorie (troponina C , troponina I e troponina T ), che è parte integrante della contrazione muscolare nel muscolo scheletrico e nel muscolo cardiaco ma non nella muscolatura liscia.
Le discussioni relative alla troponina spesso riguardano le sue caratteristiche funzionali e/o per la sua utilità come marcatore diagnostico o come target terapeutico per i vari disturbi cardiaci, in particolare, come un marcatore altamente specifico per infarto del miocardio la morte delle cellule del muscolo cardiaco.
La funzione della troponina
La troponina è attaccata alla proteina tropomiosina e si trova all’interno del tessuto muscolare. La troponina si trova sia muscolo scheletrico che nel muscolo cardiaco ma le versioni specifiche della troponina differiscono tra i tipi di muscoli. La differenza principale è che la subunità TnC della troponina nel muscolo scheletrico ha quattro siti di legame di ioni-calcio, mentre nel muscolo cardiaco ci sono solo tre.
Le cause di troponine cardiache alte
I livelli di troponine cardiache si innalzano nei casi di infarto, angina pectoris, ischemia cardiaca o in presenza di malattie cardiache infiammatorie. Non solo anche quando si manifestano eventi trombotici coronarici, oppure come conseguenza dell’impiego di farmaci cardiotossici.
Riguardano altresì cardiopatie ipertensive oppure la tachicardia severa. Quando vi sono alti livelli di troponine nel flusso sanguigno possono esserci correlazioni con cause extra-cardiache. In primis con l’ipotiroidismo, insieme all’ipertensione, l’ictus, l’embolia polmonare. Una correlazione che si manifesta in presenza anche di preeclampsia (la gestosi), la cirrosi epatica, lo shock settico, l’anemia severa oppure le gravi disfunzioni renali. I valori alti sono dunque influenzati da malattie specifiche, soprattutto cardiache ma anche dall’abuso di alcool o in caso di dermatomiosite.
Uso diagnostico
Un aumento del livello dell’isoforma cardiaco della proteina di troponina circolante nel sangue ha dimostrato di essere un biomarker dei disturbi cardiaci, il più importante dei quali è l’infarto miocardico. I livelli di troponina innalzati indicano la morte delle cellule del muscolo cardiaco.
Quando viene richiesto l’esame
Il valore anomalo della troponina assoluta varia a seconda della situazione clinica in cui il paziente versa. Nei casi in cui viene rilevata a livelli alti, il medico si dovrebbe preoccupare di valutare attentamente le condizioni del paziente.
La motivazione più comune per il quale è richiesto il dosaggio della troponina è indagare la possibilità di un possibile infarto in corso. Nel caso specifico se si sospetta un infarto sulla base di alcuni sintomi (come ad esempio un forte e intenso dolore toracico). Il medico curante provvede a richiedere il test, l’esame generalmente è ripetuto nell’arco di 6-24 ore circa.
Il medico può ritenere utile prescriverlo in presenza di angina pectoris (un dolore al torace conseguente alla carenza di ossigeno al cuore) se questo è in fase di peggioramento, seppur senza che vi siano altri sintomi significativi in corso.
In breve, l’esame viene richiesto per valutare le suddette diagnosi e prognosi, quantificare il danno cardiaco.
Per la richiesta non è richiesta alcuna preparazione.
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