Cardiopalmo, cos’è, cause e rimedi
Stress, sovrappeso, aritmie cardiache, anemia. Le cause alla base del cardiopalmo sono davvero numerose, è fondamentale, quindi, capirne l’origine per intervenire in maniera adeguata per ridurre il disagio dato dalle palpitazioni.
Cardiopalmo, ecco di cosa parliamo
A chi non è capitato di avvertire, senza apparente motivo, spesso quando si è distesi, a letto, il cuore battere con una frequenza superiore alla norma? Tanto da rendere percepibile lo stesso battito che, di solito, non viene avvertito.
Le palpitazioni sono un fenomeno frequente e non necessariamente preoccupante. Vanno però tenute sotto controllo, se si manifestano con una certa frequenza, perché possono essere espressione di una problematica diversa. Il cardiopalmo più che una malattia è, quindi, un sintomo e si incarna nella percezione di un’irregolarità nel battito cardiaco che aumenta battiti e intensità del battito stesso.
Tutte le tipologie di cardiopalmo
Il cardiopalmo rappresenta una delle motivazioni più frequenti che spingono gli italiani a effettuare una visita dal cardiologo. Esistono diverse tipologie di questo disturbo e, a seconda dei sintomi che lo accompagnano, sarà il medico a stabile se si tratti di cardiopalmo tachicardico, extrasistolico (appartiene alla categoria delle palpitazioni benigne e si incarna nella sensazione che il cuore manchi un battito), tacharitmico o se siamo in presenza di concitazione cardiaca (quando alla potenza non si accompagna un aumento di frequenza cardiaca).
Diverse le modalità con cui si presenta, in maniera più o meno graduale, e le tempistiche, c’è chi ne soffre a riposo – anche a letto, di notte – e chi invece lo avverte dopo uno sforzo fisico o dopo mangiato.
I tempi
Le palpitazioni notturne sono tipiche di tute le fasce d’età e sono associate soprattutto a fenomeni di ansia e stress. In altri casi sono riconducibili all’insorgere della menopausa o di problemi digestivi. I problemi digestivi sono anche alla base delle palpitazioni che colpiscono subito dopo mangiato. In questo caso molto fanno anche una digestione lenta o problemi di reflusso esofageo.
Un caso a sé rappresentano le palpitazioni in gravidanza. In questo periodo così delicato per la donna, infatti, il cuore aumenta la sua funzionalità per rispondere in maniera adeguata alle esigenze della madre e del feto. Il cuore si ingrossa anche e subisce uno spostamento, dato dalla crescita dell’utero. Ecco che possono insorgere fenomeni di cardiopalmo, accentuati in alcuni casi dall’ansia che può prendere la futura mamma.
Le cause del cardiopalmo
Perché si manifesta questo fenomeno? Abbiamo già detto che le cause possono essere davvero numerose. Approfondiamone alcune. Aritmie e cause strutturali sono legate al funzionamento del cuore e dell’intero apparato cardiocircolatorio. In questo caso è importante il supporto di uno specialista per approfondire la reale portata del problema. Ma esistono diverse patologie, come l’anemia, che hanno tra gli effetti collaterali proprio la presenza di fenomeni di palpitazioni.
La carenza di globuli rossi ed emoglobina dà vita a un maggior affaticamento del cuore che, sforzandosi maggiormente, si traduce all’esterno con il cardiopalmo. Anche la febbre può interferire in maniera temporanea, con il normale battito cardiaco, per non parlare di problemi legati all’apparato digerente e di patologie gastriche. Il cardiopalmo può, però, essere frutto di uno sforzo fisico eccessivo, dopo l’attività fisica ad esempio, o la conseguenza di stress ed emozioni particolarmente intense. Inutile dire che l’assunzione di sostanze stupefacenti può avere ripercussioni sul battito cardiaco.
Quali rimedi?
Il cardiopalmo è sintomo di patologie diverse e come tale va trattato. Quando si tratta di un fenomeno patologico è possibile intervenire, sotto consulenza medica facendo ricorso a farmaci con effetto calmante, come il Valium o il Lexotan. In tutti gli altri casi, soprattutto quando legati a problemi afferenti più la sfera psicologica, anche i rimedi omeopatici possono essere molto utili. In particolare, si consiglia l’assunzione, anche sotto forma di tisane, di valeriana o biancospino.
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