Lecitina di soia: da integratore alimentare a utilizzo industriale
La lecitina di soia viene ampiamente utilizzata in campo alimentare come integratore per le sue benefiche proprietà, ma anche in numerose industrie per le sue caratteristiche chimiche.
Che cosa si intende per Lecitina
Con il termine di lecitina si intendono un insieme di composti chimici, principalmente costituiti da fosfolipidi, caratterizzati da una parte liposolubile (cioè che non si lega con l’acqua) e una idrosolubile (cioè che si lega con l’acqua). I fosfolipidi nello specifico sono i principali componenti delle membrane cellulari e grazie alla loro costituzione garantiscono i meccanismi di scambio di sostanze dall’interno o dall’esterno della cellula. Il nome lecitina significa “tuorlo d’uovo”, poiché proprio dal tuorlo d’uovo il chimico Maurice Gobey nel 1846 riuscì ad isolarla per la prima volta, dopo aver osservato che essa riusciva a mescolare sostanze come l’acqua e l’olio, che solitamente tra loro non potevano essere mescolate.
Tuttavia essa è presente in molte in numerosi altri tessuti biologici, sia animali sia vegetali, come il sangue venoso, la bile, il cervello, le uova di pesce, e in numerose piante.
Buone fonti naturali di lecitina sono i semi di soia (con concentrazioni variabili dall’1,48% al 3,08%), le arachidi (1,11%), l’avena (0,65%), e il frumento (0,61%), mentre le maggiori fonti di origine animale sono costituite dal fegato di vitello (0,85%) e dalle uova (0,39%).
Particolare attenzione viene data alla lecitina originata dai semi di soia, in quanto non contengono colesterolo (a differenza delle altre fonti) per cui possiedono un maggior valore nutrizionale. In realtà la lecitina non viene estratta direttamente dai semi, ma dall’olio da essi prodotti mediante un procedimento piuttosto lungo, alla fine del quale la lecitina di soia ottenuta risulta così composta:
- Fosfolipidi (65/75%)
- Trigliceridi: tra cui l’acido linoleico, l’acido palmitico, l’acido oleico, l’acido stearico
- Carboidrati
- Vitamina E, biotina, vitamine del Gruppo B
- Steroli
La lecitina di soia si può ritrovare in commercio in numerose forme: viene considerata come un integratore e venduto sotto forma di granuli, capsule o fiale con una concentrazione pura di lecitina variabile dal 15% al 98%. Alcune preparazioni vengono integrate con sostanze come il fruttosio, vitamine ed oligoelementi, oltre ad alcol per aumentare la conservabilità. Talora si ritrova anche sotto forma di tavolette.
I benefici nutrizionali della lecitina di soia
Data la sua composizione particolare, la lecitina di soia possiede numerosi benefici per il nostro organismo. Si stima che 100 grammi di prodotti apportino circa 800 KCalorie, quindi molta energia, ma poiché interviene nel metabolismo dei grassi contrastando specialmente il colesterolo cattivo e, in generale, stimolando il metabolismo, è un valido aiuto per la perdita di peso.
Il 60% degli acidi grassi della lecitina è composto da acido linoleico o Omega 6, il principale antagonista del colesterolo. Esso viene utilizzato nel fegato per la produzione di LCAL o lecitina Colesterolo Acil Transferasi, un enzima in grado di esterificare il colesterolo libero nel sangue, favorendone la distribuzione ai vari tessuti o il trasporto nel fegato, dove viene eliminato con la bile. La concentrazione ematica pertanto si prevenendo la formazione di coaguli e le patologie cardiocircolatorie dovute all’accumulo di colesterolo.
La colina e l’inositolo intervengono anche nel metabolismo di altri grassi, riducendone l’accumulo specie nel fegato: questo le conferisce la proprietà di prevenire la formazione di calcoli biliari e l’insorgere di malattie epatiche come l’epatite e la cirrosi.
La lecitina di soia contiene una buona quantità di tocoferolo o vitamina E che, come sappiamo, ha proprietà antiossidanti in grado di apportare benefici alla vista e di contrastare l’attività dei radicali liberi, con proprietà antinvecchiamento e antitumorale.
Diversi recenti studi hanno dimostrato che la lecitina di soia sia un valido aiuto per il miglioramento della memoria e delle capacità cognitive, grazie alla presenza di colina. Sembra anche che riesca ad attenuare i fastidiosi sintomi della menopausa, come le vampate di calore, e a ridurre lo stress in generale.
Uso della lecitina di soia in campo industriale
Grazie alle sue proprietà emulsionanti, cioè alla capacità di mescolare sostanze che solitamente non si mescolano tra loro, come l’acqua e l’olio, dovuta alla duplice natura idrofoba e idrofila dei fosfolipidi che la compongono, la lecitina di soia viene molto utilizzata non solo in campo alimentare ma anche a livello industriale per la preparazione di moltissimi prodotti, dalle torte ai gelati, dal cioccolato ai formaggi fusi, per la produzione di margarina, caramelle e chewing gum.
Può essere utilizzata come:
- Emulsionante: per mescolare prodotti idrofobi a prodotti idrofili (margarina, cioccolato)
- Solubilizzante. Per sciogliere l’olio nell’acqua
- Agente di sospensione: nelle vernici, ad esempio, mantiene i pigmenti sciolti
- Umidificante: aiuta le polveri a sciogliersi nell’acqua
- Agente cristallizzante: previene la cristallizzazione degli zuccheri in presenza di grasso, come nel cioccolato
- Addensante
- Agente anti-raffermamento dell’amido
In campo cosmetico come stabilizzante delle emulsioni, sotto forma di impacchi per capelli o creme per il corpo.
Sotto forma di liposomi, utili per veicolare gli ingredienti fotosensibili o migliorare l’assorbimento di alcuni ingredienti attivi negli strati sottocutanei, viene aggiunta a numerose creme antietà, creme solari protettive, antismagliature etc.
Controindicazioni dell’assunzione di lecitina di soia
Se non si superano i due cucchiaini al giorno non vi sono problemi e non sono mai stati segnalati casi di tossicità. Se si eccede con le dosi si potrebbero verificare problemi di nausea, diarrea e vomito.
Se la lecitina di soia non deriva da coltivazioni biologiche, come accade spesso, diversi possono essere gli effetti collaterali ai quali si può andare incontro, come l’insorgenza di fenomeni allergici, da banali a gravi (labbra e viso gonfi, difficoltà respiratorie, collasso)
I soggetti con patologie conclamate della tiroide non dovrebbero assumerla, poiché i fitoestrogeni interferiscono con le funzioni tiroidee.
Sempre i fitoestrogeni non andrebbero assunti da persone con tumore al seno, perché interferiscono con la terapia solitamente utilizzata per contrastrarlo, o in gravidanza, poiché arriva al liquido amniotico ed interferisce con la formazione di ghiandole endocrine del bambino.
Talora può inibire la produzione di testosterone, e di conseguenza diminuire la fertilità, pertanto va assunta in ogni caso con moderazione e seguendo scrupolosamente la posologia indicata nelle varie formulazioni in commercio.
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