Germogli di soia: cosa sono, valori nutrizionali e benefici
In alcune tradizioni culinarie, come quella giapponese, ad esempio, i germogli di soia sono molto utilizzati, dato che si ritiene abbiano delle caratteristiche che fanno molto bene all’organismo umano. Vediamo, quindi, nel dettaglio, di cosa si tratta e quali possono essere i benefici dei germogli di soia, cercando di capire anche se sono davvero così utili oppure il loro consumo può avere delle controindicazioni da tenere in considerazione.
Germogli di soia: caratteristiche generali
Di certo, i germogli di soia non sono una scoperta recente, dato che in Oriente sono usati da millenni per diverse ricette e possono essere consumati tanto crudi quanto cotti. Si tratta dei germogli della soia, che altro non è che un legume che, però, è abbastanza differente dai legumi che si trovano da sempre sulle nostre tavole. Si tratta, infatti, di un legume molto ricco di proteine e composto in gran parte da acqua, mentre sono quasi assenti i grassi. Le piantine di soia appena nate vengono appunto definite germogli e sono consumati come una verdura che, come sottolineato, è conosciuta e apprezzata da diverso tempo soprattutto nelle cucine tradizionali di tutto l’Oriente. Si tratta di veri e propri concentrati di benefici per il nostro organismo e, pertanto, il consumo è fortemente consigliato a chi vuole combattere l’invecchiamento precoce delle cellule e a chi, ad esempio, vuole portare avanti una dieta iperproteica.
Germogli di soia: proprietà nutritive
Volendo entrare nello specifico del discorso, nel momento in cui si cerca di capire perché questi germogli siano così validi per il nostro organismo, si deve guardare alla composizione degli stessi.
I germogli di soia contengono elevate percentuali di proteine e lipidi, nello specifico il 37% e il 18%, ma contengono anche molta fibra, elevate dosi di sali minerali, tra cui spiccano ferro, calcio, potassio e contengono anche zuccheri solubili e, nello specifico, l’11% di saccarosio.
Come detto, si tratta di un alimento poco calorico dato che le calorie contenute in 100 gr di prodotto sono appena 49 e questo li rende un alimento indispensabile per chi è a dieta e deve assumere delle elevati dosi di proteine.
Benefici dei germogli di soia
I benefici dei germogli di soia sono tanti e questo è reso possibile proprio da quelle che sono le proprietà principali di questi ultimi.
Una delle prime cose che si deve sottolineare, è il rapporto tra germogli di soia e colesterolo. Si possono assumere se si ha il colesterolo alto? In questo caso la risposta è decisamente affermativa, anche perché recenti studi hanno sottolineato che la lecitina, presente in elevate quantità, riesce ad andare a salvaguardare le arterie, favorendo l’inspessimento delle pareti delle stesse e permettendo la fluidificazione del sangue. In questo caso, quindi, si tratta di un alimento caldamente consigliato, così come nel caso di osteoporosi. I germogli di soia, infatti, possono tanto prevenire, quanto curare questo problema osseo, dato che le proteine in essi presenti aiutano l’assimilazione di vitamina D, molto importante per la salute delle nostre ossa.
Inoltre, si devono segnalare i benefici sull’intestino pigro: i germogli di soia sono ricchi di fibre e questo va a favorire la regolarità intestinale, nonché il riequilibrio della stessa anche in caso di forte diarrea.
Anche i disturbi cardiovascolari possono essere prevenuti grazie a questi germogli che, come detto, sono molto efficaci in caso di colesterolo troppo elevato.
Germogli di soia per perdere peso: funzionano?
Molto spesso, si dice che per perdere peso si devono consumare questi germogli di soia. Cosa c’è di vero in tutto questo? Per capirlo, si deve innanzitutto sottolineare che i germogli di soia hanno la facoltà di accelerare il metabolismo e questo comporta una perdita di peso. Siamo dinanzi, quindi, a uno di quei classici alimenti brucia grassi che servono proprio per dare un bello sprint al metabolismo (qui ci sono molti altri consigli in merito).
Germogli di soia e menopausa
Una delle ultime tendenze, inoltre, vede i germogli di soia impiegati per combattere i sintomi della menopausa. Anche in questo caso, quindi, ci si deve chiedere quanto ci sia di vero e quanto no. Per rispondere alla domanda, si deve sottolineare che in questi germogli sono presenti di isoflavoni della soia che sono molto utili nel periodo della menopausa. Nello specifico, gli isoflavoni hanno particolare importanza nel periodo immediatamente precedente all’entrata in menopausa, oltre che sulla menopausa stessa, dato che ne vanno ad alleviare quasi i disturbi connessi. Segnaliamo, quindi, che un consumo di germogli di soia in menopausa diminuisce l’incidenza delle vampate, ma anche i problemi di insonnia, la sudorazione improvvisa, la secchezza vaginale, il nervosismo, gli stati di ansia e agitazione e molto altro ancora.
Altri benefici dei germogli di soia
Si devono sottolineare anche altri benefici dei germogli di soia. Se questi ultimi vengono con consumati in maniera regolare, si può combattere la caduta dei capelli e questo perché agiscono sull’ormone DHT, che viene stimolato a dovere e non permette la caduta dei capelli.
Inoltre, nell’ultimo periodo si stanno studiando i benefici anti tumorali dei germogli di soia: sebbene oggi le ricerche sembrano andare verso la conferma di quanto detto, c’è da sottolineare che, sino a pochissimi anni fa, si sosteneva che la soia andasse a inficiare l’efficacia delle cure anti tumore.
Germogli di soia: controindicazioni
Una delle maggiori controindicazioni dei germogli di soia è la presenza di alcune sostanze che ostacolano l’assorbimento dei tanti nutrienti in essi contenuti. Stiamo parlando dei cosiddetti fitati e, per ovviare al problema, è utile cercare di mangiare quanto più possibile i germogli cotti, in modo tale da riuscire a prendere ciò che di buono è in essi.
I fitati, infatti, sono completamente distrutti dalla cottura, anche molto breve, che serve anche per eliminare i possibili batteri che potrebbero infestare i germogli senza che si abbia la possibilità di notarlo.
Come sottolineato in precedenza, si tratta di un alimento dalle mille caratteristiche positive, ma, come ogni cosa, ci si deve evitare di assumerli in quantità molto elevate: le elevate quantità di acido fitico potrebbe, infatti, fare molto male al nostro organismo, impedendo di fatto l’assorbimento di ferro, calcio e magnesio. Anche gli isoflavoni di cui si è parlato prima, assunti in dosi massicce, possono provocare danni, andando a interferire con alcune funzioni come quelle tiroidee. Si può dire che circa 50 gr al giorno sono una porzione più che ragionevole per evitare controindicazioni e godere a pieno dei benefici.
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