Levopraid per depressione e sindrome dispeptica
Dalla sindrome dispeptica alla depressione, Levopraid, assunto in diverse posologie, è capace di intervenire in maniera adeguata a seconda della tipologia di disturbo da curare.
A cosa serve Levopraid
Levopraid è un farmaco prodotto dalla casa farmaceutica Teofarma srl che viene venduto in diverse modalità in farmacia. È commercializzato sotto forma di compresse, soluzione iniettabile o gocce. Quando viene utilizzato? In casi diversi. A seconda della posologia prescritta, infatti, Levopraid interviene sui sintomi di malesseri che vanno dalla sindrome dispeptica, quindi problemi di stitichezza, eruttazione, meteorismo e altri effetti causati dal ritardato svuotamento dello stomaco, alla depressione.
Un farmaco contro gli effetti della sindrome dispeptica
Nel primo caso viene assunta una compressa da 25 mg. Le conseguenze della sindrome dispeptica possono essere molteplici e più o meno gravi. Nei casi peggiori, infatti, questa patologia può sfociare anche in disturbi dell’alimentazione, come l’anoressia. Il ritardato svuotamento dello stomaco è generato da due diverse cause: problematiche di natura organica (quando, ad esempio, si è in presenza di gastroparesi diabetica o neoplasia) ma anche da fattori di carattere psicologico (capita di frequente in soggetti molto ansiosi). Levopraid contribuisce ad alleviare i sintomi agendo sulle cause in qualità di calmante.
E contro la cefalea
In questa posologia, la più leggera, ha dimostrato di poter contribuire con successo ad alleviare i fastidi della cefalea essenziale. Agisce con la stessa percentuale di successo sia contro le cefalee essenziali vasomotorie che contro quelle muscolo/tensive. Aiuta in caso di vertigini e di nausea e vomito successive a un intervento chirurgico.
Levopraid contro la depressione e le psicosi
Levopraid è anche un antidepressivo e un antipsicotico. Il suo principio attivo, infatti, il levosulpride, è un antagonista dopaminergico che fa parte della famiglia dei farmaci antipsicotici. Viene prescritto soprattutto in caso di disordini psichiatrici che possono andare dalla schizofrenia alle psicosi.
Quali effetti collaterali?
In realtà, questo stesso farmaco può comportare importanti effetti collaterali che vanno dai sintomi extrapiramidali alla produzione eccessiva di prolattina. Tra le conseguenze che porta con sé la somministrazione di Levopraid ci sono anche alcune affinità con le problematiche che il Parkinson genera nel soggetto che ne soffre: tremori, rigidità, discinesia. È bene sapere, però, che questi effetti sono legati esclusivamente al periodo di somministrazione e tendono a sparire perché reversibili in caso di trattamenti di breve durata.
Usi alternativi: un aiuto contro l’eiaculazione precoce?
La ricerca più recente considera Levopraid e più in generale il suo principio attivo un aiuto importante per contrastare l’eiaculazione precoce. La terapia da seguire, secondo la ricerca condotta nel 2002, è quella di una compressa da 25 mg per circa due mesi, ovviamente sotto prescrizione medica e previa consulenza del proprio medico di fiducia. Più della metà degli uomini sottoposti a questo esperimento, il 52,94 per cento, ha registrato effetti benefici con un aumento del 500 per cento del tempo di latenza. L’aumento del 200 per cento, invece, è stato registrato dal 23,53 per cento del campione. Anche uno studio più recente, condotto nel 2010, ha dimostrato che questo farmaco può avere effetti positivi su una problematica prettamente maschile.
Come assumere Levopraid
A seconda della tipologia di farmaco che viene prescritto, Levopraid segue diverse modalità di assunzione. In caso di compresse, ad esempio, è bene assumerne 1 per tre volte al giorno a stomaco vuoto. Va quindi presa prima dei pasti principali. Se si opta, invece, per al soluzione iniettabile, le siringhe, allora va somministrata una fiala da 25 mg per duo o tre volte nell’arco della giornata. Infine, in caso di gocce vanno prese 15 gocce per tre volte al giorno prima dei pasti.
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