La mela chiodata, segreti, consigli, virtù
Arriva dal Medio Evo notizia che i medici esortavano le pazienti con problemi di anemia ad utilizzare la mela chiodata, ma che cos’è? Funziona veramente?
Ci siamo documentati per fornire le migliori notizie circa questo antico rimedio.
Come si fa la mela chiodata
Naturalmente occorre procurarsi una buona mela, biologica se possibile, e alcuni chiodi in ferro; non sarà facile trovarli in commercio, in quanto attualmente ne esistono varie combinazioni con metalli diversi, dovrete cercare in qualche vecchio ferramenta o nella vostra cantina, infilzati in qualche vecchio mobile, o cose di questo genere. Se si tratta di chiodi in ferro zincato vanno bene lo stesso.
I chiodi vanno ben lavati, e magari anche bolliti per almeno venti minuti, qualcuno suggerisce la pentola a pressione perché raggiunge una temperatura più alta della semplice bollitura, e quindi offre una maggiore garanzia di sterilizzazione.
A questo punto, più semplice a farsi che a dirsi, i chiodi vanno conficcati nella mela.
Quanti chiodi? Dipende dall’entità della vostra carenza di ferro; si può cominciare con un chiodo soltanto, anche perché la quantità di ferro che noi possiamo assimilare quotidianamente è davvero poco, oppure infilarne due, tre, o di più, fino a sei.
Occorre poi attendere almeno 24 ore.
Cosa è successo?
Il chiodo in questione, a contatto con l’acido malico e con l’acido citrico presenti nella mela, rilascia una piccola percentuale di ferro nella polpa della mela, ve ne accorgerete facilmente perché le parti di mela a contatto con il chiodo sono diventate scure, quasi nere.
La mela ha assorbito un po’ di ferro dal chiodo, o dai chiodi, ed è diventata un ottimo integratore di ferro in tutti quei casi in cui se ne sia rilevato il bisogno. Inoltre, il ferro somministrato all’organismo in questo modo, risulta di ottima digeribilità e più facilmente assimilabile.
A chi serve la mela chiodata?
Questo antico rimedio può essere utile in tutti i casi di carenza di ferro, in particolare alle donne in gravidanza o durante l’allattamento, alle sideropenie primarie o secondarie, nella parassitosi intestinale, nelle sindromi da malassorbimento, nei trattamenti chemioterapici, in tutti quei casi in cui i normali integratori non sono tollerati; inoltre la mela chiodata è un ottima fonte di sali minerali e vitamine.
Controindicazioni e consigli per l’uso
La mela chiodata fornisce ferro, questo è sicuro; è quindi indispensabile essere sicuri di avere carenza di questo minerale, chiedere consiglio al proprio medico di fiducia, e ripetere le analisi ogni quindici giorni per controllare l’andamento del livello di ferro nel sangue; incorrere in una patologia al contrario sarebbe pericoloso, poiché l’eccesso di ferro è ugualmente dannoso per il nostro organismo quanto la sua carenza.
La mela chiodata va assunta al mattino, a digiuno, perché si tratta del momento migliore in quanto la mucosa intestinale, libera da altri elementi, riesce ad utilizzare subito il ferro che è stato reso biodisponibile nella mela.
Una volta estratto il chiodo, va infilato subito in un’altra mela, senza lavarlo, altrimenti si verificherebbe un’ossidazione non necessaria; durante i primi due – tre giorni, se presente, anche lo zinco sarà rilasciato, e sarà utile anch’esso, dopo di che il ferro comincerà ad aumentare la quantità di rilascio, ed aumenterà anche la capacità di assorbimento dell’organismo.
La mela chiodata dovrebbe essere sempre accompagnata da vitamina C, che favorisce l’assorbimento del ferro; sarà sufficiente dell’acqua e limone, o una spremuta di arancio. Parallelamente, occorre evitare di bere the, caffè o cioccolato, subito prima o subito dopo, perché ostacolano l’assorbimento di ferro.
Una buona alternativa è lo sciroppo o il succo di mela chiodata, se ne trovano in commercio diversi, con varie combinazioni, con rame, con altri sali minerali, con vitamine, con acido folico, con Romice, Ortica, Barbabietola; lo sciroppo o il succo aiutano l’assunzione nel caso in cui non si sopporta il sapore della mela che sa di ferro.
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