Mindfulness: cos’è, dove si pratica e quali sono i benefici
Mindfulness è una parola inglese e sta a indicare la consapevolezza che si può avere attraverso una speciale tecnica di meditazione. In questo senso, meditazione e mindfulness sono due concetti molto vicini e vedremo perché e in che modo.
Cosa si intende con Mindfulness
Con questa parola si intende qualcosa che in molti non riescono a spiegare in parole povere. Tuttavia, colui che per primo ha dato il via a questo approccio, essendone anche la pietra miliare, ossia Jon Kabat-Zinn, ne ha dato un’ottima descrizione. Leggendo le sue parole, si capisce che “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare:a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”. In queste parole sono racchiusi tutti i principi basilari di questo approccio, che nasce, quindi, per cercare di vivere a pieno quello che viene definito il qui e ora, ossia l’esperienza del momento.
Oggi come oggi, si può dire che questa pratica, che affonda le sue radici nel pensiero buddhista, è entrata a pieno titolo in quelle che sono le terapie per combattere lo stress, tanto da essere accettata finanche dalla medicina ufficiale. Si può, pertanto, notare come sia in Italia che nel resto del mondo, si moltiplicano coloro i quali fanno del qui e ora un vero e proprio modus vivendi, finalizzato ad allontanare quello stress e quel nervosismo che sono due segni distintivi della società moderna.
Nello specifico, si sa ormai per certo che lo stress provoca, oltre al malessere quotidiano e ai vari disagi sul posto di lavoro, a casa, nelle relazioni sociali, anche delle vere e proprie patologie e, proprio per questo motivo, si deve cercare di debellarlo.
Come? La pratica della mindfulness è un ottimo modo, anche perché non si propone come pratica esoterica, quanto come una forma di meditazione approvata anche da una serie di ricerche scientifiche, che vengono portate avanti dal lontano 1982 e i cui risultati sono visibili e consultabili sul sito PubMed, che altro non è che l’archivio universale degli studi in campo biomedico.
Come detto in precedenza, il primo che ha parlato di questo approccio è stato un professore della University of Massachusets Medical School di Worcester, Jon Kabat-Zinn, che ha relazionato la mindfulness al trattamento del dolore. Da quel momento, sono state fatte centinaia di ricerche in merito e sono stati pubblicati oltre 700 studi, molti anche a firma di Kabat-Zinn, il quale è riuscito dimostrare che questo approccio, così come tutte la meditazione, è un vero toccasana per gli anziani che soffrono di solitudine.
Le tecniche di Mindfulness
Come detto, quando si parla di mindfulness si intende quel percorso di consapevolezza e meditazione che riesce a far vivere il momento, allontanando gli stati negativi della mente, l’ansia e lo stress. Ma quali sono le tecniche che sono alla base di tutto ciò? Ce lo dice un programma MBSR che è stato appositamente studiato presso la University of Massachussets Medical School. Questo prevede una serie di lezioni pratiche di meditazione, che durano dalle due ore e mezza alle 3 ore e mezza, una volta alla settimana, per otto settimane. Ma attenzione, perché si devono anche fare i compiti a casa se si vuole imparare a padroneggiare la tecnica. Questi consistono nel praticare sei giorni su sette per almeno 45 minuti al giorno le tecniche apprese e nel fare un giorno di ritiro alla sesta settimana del programma.
Chi può praticare la Mindfulness
In questo caso la risposta esatta è tutti coloro che ne sentono il bisogno. A dimostrazione di quanto detto, basti pensare che nel centro americano dove tutto ciò è nato non si curano in questo modo solo pazienti che hanno chiari sintomi di problemi psichici o psichiatrici, ma anche pazienti con dolore cronico, mal di testa, diabete, HIV. Pertanto, anche se non si soffre di ansia, attacchi di panico o altro, ma si vuole comunque sperimentare questa tecnica per alleviare lo stress e tutto quello che comporta dal punto di vista di ripercussioni fisiche, si può praticare questa particolare meditazione.
Le strade che portano alla consapevolezza
Possiamo, quindi, dire che ci sono diverse strade che portano alla consapevolezza, ricordando sempre che questo è il termine più giusto per tradurre la parola mindfulness. La prima strada è senza dubbio quella corporale, alla quale si devono aggiungere le sensazioni e, infine, le emozioni. Solo in questo modo si potrà entrare completamente nell’attimo.
Ma cosa significa tutto ciò e come si traduce nello specifico? La strada del corpo viene aperta con la pratica del body scan, che viene insegnata durante le lezioni e che permette di prestare attenzione al proprio corpo. Il corpo è un qualcosa che va percepito e, proprio per questo motivo, si insegna come farlo: ci si concentra sul respiro e, man mano, si visualizzano varie parti del corpo, a partire dalle mani, poi i piedi e così via. In tutto questo percorso, entrano in gioco anche le altre due strade di cui sopra, dato che si deve imparare ad ascoltare le sensazioni del corpo e le emozioni che tutto questo sta dando.
Dove si pratica la Mindfulness in Italia
Nel nostro paese, come in tutto il resto d’Europa, si organizzano corsi, seminari e incontri in cui si impara e si discute di mindfulness. La sede principale è a Milano, ma si organizzano dei corsi anche in altre città e regioni e, per l’esattezza, in Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna e, ancora, Lazio, Marche e Sardegna. Chiunque fosse interessato, quindi, può informarsi in merito, anche perché vengono organizzati dei corsi intensivi molto utili.
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