Morbo di Koch, diagnosi e come si cura
Quando si parla di Morbo di Koch ci si riferisce alla tubercolosi, una malattia molto contagiosa provocata dal batterio Mycobacterium Tuberculosis. Questo piccolo nemico invisibile agisce in maniera silenziosa, lenta e progressiva, intaccando soprattutto i polmoni.
Tuttavia, anche gli altri organi possono essere contagiati ed è molto importante prestare la massima attenzione ad ogni singolo sintomo. La trasmissione avviene attraverso una persona malata, attraverso la saliva, starnuti e tosse. Questa terribile malattia infettiva non necessita di grandi quantità di bacilli, ne bastano infatti veramente pochi per contrarla.
Nonostante questa considerazione piuttosto allarmante, non tutte le persone colpite da questi batteri possono contrarre la tubercolosi, poiché tutto dipende da come il proprio sistema immunitario è in grado di reagire. Se ci troviamo di fronte a una persona malata che non si cura in modo corretto, potrà infettare circa 10 o 15 persone nel corso di un solo anno.
Tubercolosi sintomi
Questa patologia viene chiamata TBC e si basa sulla comparsa di tubercoli che si diffondono nel corpo umano distruggendo tutti i tessuti che incontrano, creando dei veri e propri buchi. Riconoscere la malattia non è poi così difficile, anche se i primi sintomi possono essere confusi con altri disturbi meno gravi e più comuni.
La febbre e la stanchezza sono le prime avvisaglie che possono farci pensare a questa malattia, ma come avrete sicuramente appurato, anche una banale influenza può provocare questa sintomatologia. La perdita di peso, correlata ai segni precedenti, potrebbe essere un chiaro sintomo della tubercolosi. A questo punto, è fondamentale capire l’organo colpito, osservando la sintomatologia.
Come già accennato, la tubercolosi attacca i polmoni, ma anche l’apparato cardiocircolatorio, la pelle, i genitali, le vie urinarie e l’uretra, le ossa e il sistema linfatico possono essere colpiti senza scrupoli.
Inizialmente, la tubercolosi non presenta alcun tipo di sintomo: successivamente, con il progredire della condizione, ci potrebbero essere brividi, sudorazione durante la notte, incremento della temperatura corporea, viso pallido e inappetenza; nei casi più gravi, potrebbero manifestarsi dolori al torace, emotisi e tosse. Se la patologia interessa l’intestino, potreste incorrere in stipsi, reflusso gastroesofageo e stenosi intestinale. Se la tubercolosi dovesse colpire l’esofago, il sintomo più evidente e che non bisogna assolutamente trascurare è la disfagia, piuttosto invalidante.
Tubercolosi: diagnosi
Dal punto di vista diagnostico, è importante precisare che tutto si concentra sui dati anamnestici, sui segni più evidenti, su radiografie, TAC ed ecografie, sulla ricerca del bacillo incriminato e, in alcune circostanze, sull’eventuale presenta di escreato polmonare. Gli esami che dovreste richiedere al vostro medico sono emocromo, VES, azotemia, transaminasi, Tine Test per il controllo della positività e diagnosi molecolare.
Questa malattia conduceva sempre alla morte negli anni passati, ma con il passare del tempo è stato possibile trovare la cura giusta che possa risolvere definitivamente il problema. Il trattamento terapeutico consiste nella somministrazione di antibiotici per sei o dodici mesi. Se la tubercolosi si manifesta in uno stato di latenza, sarà sufficiente un solo antibiotico; se è in forma attiva, potrebbe essere necessario impiegare più medicinali allo stesso tempo, considerato il fatto che l’infezione potrebbe resistere alla cura antibiotica adottata.
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