Olio di colza, proprietà: fa male alla salute?
Un argomento molto controverso di questi ultimi tempi è quello che riguarda l’olio di colza. Si discute non poco della possibilità che non solo faccia male alla salute di chi lo consuma ma che, addirittura, sia un cibo cancerogeno, dal quale stare alla larga.
Vediamo, quindi, nel dettaglio le proprietà dell’olio di colza, per poi passare a capire se fa male o meno alla nostra salute.
Olio di colza: caratteristiche fondamentali
L’olio di colza è un olio vegetale alimentare, che viene prodotto dai semi della colza, nota anche come Brassica rapa, Brassica juncea, alla quale vengono aggiunte delle varietà mutanti che sono state sviluppate proprio per riuscire a modificare la distribuzione di acidi grassi nel prodotto finito.
In un primo momento, questo olio veniva utilizzato per l’illuminazione delle strade nei paesi del nord dell’Europa. Siamo attorno al 1200 e per vedere l’olio di colza fare la sua apparizione in cucina si devono aspettare ancora parecchi secoli. Per la precisione, l’utilizzo alimentare di questo olio ha cominciato a prendere piede a partire dalla metà del XIX secolo. Partirono già in quel momento le contestazioni circa la qualità, dato che si riscontrarono sin da subito degli effetti non troppo piacevoli per la salute e, pertanto, venne ritenuto un olio di qualità inferiore, rispetto ad altri come, ad esempio, l’olio d’oliva.
Ricordiamo anche che, oltre che per l’illuminazione stradale, prima dell’arrivo in cucina, l’olio di colza è stato finanche usato come combustibile per autotrazione. Per chi non lo sapesse, il motore Diesel progettato da Rudolph Diesel fu pensato, alla fine del 1800, proprio per funzionare con olio vegetale e solo in un secondo momento si passò al gasolio diesel.
Ad ogni modo, è stato finanche dimostrato che l’olio di colza, attraverso un particolare trattamento, si può trasformare in biodiesel per essere utilizzato come biocarburante per i motori Diesel. Nel corso degli anni è stato usato anche come carburante per veicoli nautici.
La colza si coltiva soprattutto in ambienti collinari. Canada, Cina,USA, Francia, India, Pakistan, Germania sono i paesi che ne producono le maggiori quantità.
Ricordiamo anche che l’olio di colza non viene spremuto a freddo come gli oli di elevata qualità, tra cui il nostro genuino olio extravergine d’oliva, ma si ottiene con diversi processi di raffinazione, che prevedono l’impiego di calore nonché di diversi solventi, necessari per decolorare e per renderlo inodore.
Valori nutrizionali olio di colza
Cosa c’è nell’olio di colza? Ci sono soprattutto acidi grassi monoisaturi, in particolare acido oleico e acido gadoleico, ma ci sono anche acidi grassi polinsaturi, Omega3 e Omega6, acidi grassi saturi, tra cui acido palmitico e acido stearico.
La FDA, Food and Drug Administration, ha rilasciato negli Stati Uniti, una dichiarazione che sottolinea la connessione tra una riduzione delle malattie cardiovascolari e il consumo di questo olio, dato che contiene gli acidi grassi polinsaturi sopra citati. Anche in Germania viene considerato un olio non solo salutare, ma anche prezioso, se si sta a guardare il prezzo al litro.
Se si nota bene, si tratta di paesi in cui la produzione di olio di oliva è pressoché nulla e, pertanto, si ricercano delle alternative. Nel nostro paese, invece, dove si produce un ottimo olio EVO non si sente questa necessità, anche se sono presenti altri oli di diversa natura. Questo non significa che all’estero, dove l’uso degli oli di semi è molto più diffuso, non ci sono controlli, ma che ci si ingegna per produrre altri prodotti con differenti tecnologie estrattive proprio per sostituire l’olio d’oliva.
Nel nostro paese l’olio di colza per uso alimentare è molto poco diffuso, dato che si trova solo quello presente nelle margarine e negli oli vegetali generici.
Olio di colza e salute
Arriviamo, quindi, alla fatidica domanda e cerchiamo di capire se questo olio faccia male o meno alla salute di chi lo consuma. In Italia, molto spesso, si pensa che l’olio di colza sia presente nei prodotti di scarsissima qualità, sempre attraverso la presenza di margarine vegetali o altri oli misti.
Già dai primi anni ’60 sono stati portati avanti degli studi su animali, che sono serviti per mettere in luce dei potenziali rischi per la salute. Ad esempio, si sono riscontrate lesioni cardiache o, ancora, lipidosi del miocardio e altri sintomi minori direttamente riconducibili all’utilizzo, nella dieta quotidiana, dell’ olio di colza.
Ma cosa fa male? Per essere precisi, l’elemento che potrebbe far male alla salute di chi ingerisce questo olio è l’acido erucico. In questo caso si trovano concentrazioni molto elevate di questo acido e, quindi, l’olio di colza è potenzialmente più dannoso di altri alimenti contenenti acidi grassi monoinsaturi.
Si tratta di un qualcosa di ormai accertato, tanto che non solo nell’Unione Europea, in Australia e Nuova Zelanda sono state introdotte delle limitazioni per il consumo di acido erucico, ma anche negli Stati Uniti che, lo ricordiamo, si era stabilito che l’olio di colza potesse portare dei benefici per la salute.
A tal fine e per permettere l’utilizzo alimentare e industriale dell’olio di colza, si sono dovute mettere a punto alcune della pianta originale, introducendo, tra le varietà mutanti della colza, elementi ricchi di acidi grassi polinsaturi.
Si tratta di un olio molto economico e, pertanto, in alcuni casi viene utilizzato nella grande industria per la frittura o per la preparazione di prodotti a basso costo. Tuttavia, si consiglia di non utilizzarlo o, comunque, di cercare di limitare l’utilizzo di margarina e di oli di semi che potrebbero contenerlo.
Altra forte critica che viene mossa a quest’olio è che si tratta, in larga parte, di un alimento OGM, anche perché proprio ultimamente si cerca di aumentarne la produzione al fine di ottenere dei biocarburanti economici.
Olio di colza in Italia
Negli Stati Uniti questo olio viene quotidianamente utilizzato da milioni di persone, che ne fanno largo uso all’interno della loro alimentazione. Si usa nella preparazione di torte e biscotti, ma anche per cucinare, proprio perché si tratta di un prodotto notevolmente economico e molto diffuso nei supermercati. Inoltre, si esalta il fatto che ci sia una buona dose di Omega 3, indispensabile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Nel nostro paese, fortunatamente, abbiamo a disposizione degli oli di qualità nettamente superiore, a partire dall’olio extravergine d’oliva che viene coltivato e che è una vera e propria eccellenza di regioni quali Puglia e Toscana. E’, pertanto, preferibile optare per quelli piuttosto che consumare oli scadenti e pericolosi, se non altro per il sovrappeso o l’obesità.
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