Parestesia, sintomi, cause e conseguenze
Può capitare a tutti di avvertire una sensazione di formicolio fastidioso agli arti inferiori e/o superiori, in gergo viene chiamato parestesia e comporta l’alterazione della sensibilità e della funzionalità dell’area interessata spesso associata ad intorpidimento.
Le cause legate alla comparsa della parestesia possono essere le più disparate, ecco perché è fondamentale giungere ad una cura il prima possibile, in quanto dietro ad un formicolio potrebbero celarsi problemi piuttosto gravi, a carattere neurologico.
Cos’è la parestesia?
La parestesia è un disturbo che colpisce le braccia, le gambe o altre parti del corpo, caratterizzato dalla presenza continua di un fastidioso formicolio, dovuto a problematiche del sistema nervoso centrale o periferico.
Talvolta il formicolio si presenta quando si assume una posizione scorretta per un periodo di tempo, ciò provoca la perdita della sensibilità dell’arto, una sensazione di freddo e soprattutto un fastidioso formicolio.
La parestesia colpisce in maniera indistinta sia uomini che donne, spesso la cause può essere una banale posizione scorretta, ma tra le principali cause possono esserci degli interventi chirurgici, ernie o la comparsa di patologie importanti come il diabete mellito, oltre ad un effetto collaterali dopo l’assunzione di farmaci.
La parestesia potrebbe essere una condizione che si può riscontrare in diverse patologie neurologiche , tale percezione nasce da una sensazione anomala avvertita sulla cute che si sviluppa lungo le fibre nervose. Esistono due tipologie di parestesia, nel primo casi si tratta di un errore di percezione di uno stimolo da un organo di senso, mentre nel secondo caso si verifica senza la comparsa di qualche stimolo.
Sintomi della parestesia
Il sintomo comune della parestesia è il formicolio diffuso, ma la sintomatologia può cambiare a seconda della parte del corpo interessata, da una sensazione di intorpidimento, ma anche ansia, spasmi muscolari, stanchezza, sindrome delle gambe senza riposo o ipersensibilità tattile.
Oltre ai sintomi elencati esistono ulteriori manifestazioni più gravi come la perdita di conoscenza, le vertigini, la difficoltà di respirazione, la paralisi, ma anche perdita della vista o del controllo di vescica, in questa circostanza è bene rivolgersi immediatamente al proprio medico di fiducia.
Diagnosi e cura della parestesia
Tramite specifici analisi del sangue e una corretta anamnesi del paziente alla comparsa dei sintomi è possibile tramite un consulto medico capire quasi sia il percorso terapeutico da intraprendere, ma soprattutto le cause che hanno scatenato la comparsa di una parestesia. Oltre alla visita medica di routine è necessario effettuare degli analisi del sangue specifici, ed eseguire dei test come quello della sensibilità.
La cura della parestesia dipende necessariamente dalla causa che ha scatenato l’episodio, in alcune circostanza potrebbe essere d’aiuto al paziente seguire un’alimentazione corretta che possa permettere al sangue di fluire evitando dei coaguli nel sangue, evitando quindi tutti gli alimenti di derivazione animale, ma prediligendo il consumo di frutta e verdura, legumi, spezie e cereali, oltre a vitamine.
È fondamentale praticare attività fisica regolarmente per cercare di mantenere un peso corporeo corretto. In alcune circostanze potrebbe essere necessario prescrivere alcuni farmaci come immunosoppressori cortisonici, anticonvulsivanti, antivirali, oltre ad anestetici locali.
Rimedi pratici per prevenire la parestesia
Una volta scongiurata la presenza di un eventuale patologia importante è possibile utilizzare alcuni trucchi per cercare di prevenire la parestesia, evitando di utilizzare tacchi o scarpe particolarmente scomode, ma cercando di indossare solette o plantari che possano aiutarci a portare comodamente le proprie scarpe, evitare di praticare attività fisica senza aver eseguito lo stretching, cambiare spesso la posizione degli arti, cercando di mantenere una corretta postura. Ma qualora la parestesia sia comparsa è possibile alleviare il fastidio cercando di esercitare una pressione sull’arto intorpidito, o effettuando un massaggio per cercare di risvegliarlo.
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