
Stenosi vertebrale, cos’è e come si cura
La stenosi vertebrale, o stenosi spinale, è un restringimento del canale vertebrale, cioè il canale che passa attraverso tutte le vertebre della colonna, all’interno del quale si trovano moltissime radici nervose, oltre al midollo spinale.
Si può verificare a livello lombare o cervicale, e può essere primaria e secondaria.
Se la stenosi si verifica a livello lombare, saranno interessate le vertebre L4 – L5 oppure L3 – L4, ovvero quelle più classiche della regione lombare, poco più su delle natiche, per intenderci. A volte possono essere interessate anche le L5 – S1, immediatamente inferiori, ma si tratta di una patologia più rara delle precedenti. In questo tipo di stenosi, i disturbi più frequenti interessano la zona circostante e le gambe.
Se invece parliamo di stenosi vertebrale a livello cervicale, o stenosi spinale cervicale, sono interessate le vertebre del collo, e il disturbo interessa il collo stesso e le braccia.
Che cosa succede in pratica?
Le vertebre che compongono la colonna vertebrale sono ossi, con una forma piuttosto complessa, ne vediamo una nell’immagine del titolo, che riguarda la zona toracica, ma nella quale possiamo chiaramente individuare il foro; quello è il canale vertebrale di cui abbiamo parlato.
Nella stenosi vertebrale secondaria, con l’avanzare dell’età le ossa si deformano e con l’artrosi aumentano anche di volume, per via di calcificazioni disordinate, chiamate anche calli ossei; questa è una delle cause della diminuzione dello spazio a disposizione per il midollo e per i nervi. Altre cause possono essere l’ernia al disco, traumi, interventi chirurgici. Il restringimento dello spazio provoca compressione sul midollo e sui nervi, e di conseguenza dolore, ma anche astenìa, cioè mancanza di forza, e formicolìo. La stenosi vertebrale primaria, o primitiva, invece, è una malattia congenita.
Quali sono i sintomi
I sintomi della stenosi vertebrale variano di caso in caso e da persona a persona, e dipendono molto dal livello di restringimento e dalle condizioni generali dell’organismo interessato.
Dolore – può riguardare la parte interessata o irradiarsi nella zona circostante.
Parestesìa – formicolìo, intorpidimento o addirittura mancanza totale di sensibilità.
Claudicatio – difficoltà a camminare, con necessità di frequenti pause di riposo.
Ipostenìa – perdita di forza necessaria a compiere un certo movimento.
Come si cura
Le prime cure per la stenosi vertebrale intervengono solitamente a calmare i sintomi, nel caso in cui ci sia dolore ovviamente; si utilizzano quindi analgesici o cortisonici per via orale o intramuscolare, oppure tramite infiltrazioni del farmaco direttamente in loco, grazie alla guida dettagliata di un’ecografia eseguita contemporaneamente.
In seguito si può continuare a stabilizzare la situazione attraverso una adeguata fisioterapia, o con ultrasuoni.
Esistono attualmente numerose tecniche avanzate in grado di diminuire gli stati dolorosi: la radiofrequenza pulsata, ad esempio, riesce a modulare e migliorare la reazione nervosa; la SCS, Spinal Cord Stimulation, fà in modo che il dolore si trasformi in una sensazione quasi piacevole, tipo solletico o formicolìo.
Nei casi più gravi, o più resistenti alle altre terapie, è necessario intervenire chirurgicamente; l’intervento prevede la ripulitura meccanica del canale ostruito, ma bisognerebbe lasciarla come ultima ratio, proprio quando non c’è altro da fare, in quanto possono insorgere numerose complicazioni, dall’esito anche molto grave.
Un’ottima alternativa è la ginnastica posturale, con un bravo allenatore esperto dei problemi alla colonna vertebrale; in questo caso un movimento in più o in meno può condizionare tutto il risultato, quindi meglio affidarsi a persone esperte; è essenziale inoltre imparare a fare i movimenti giusti con la schiena, per non aggravare la situazione, soprattutto nel sollevamento di pesi da terra, che va fatto sempre con gambe piegate e schiena dritta e mai assolutamente il contrario.
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