Polline d’api integratori, a cosa serve e benefici
Come sappiamo un po’ tutti il polline è una polvere fine e appiccicosa che ha lo scopo di fecondare i fiori. È quindi un tratto caratteristico che varia di fiore in fiore, una vera e propria impronta genetica. All’interno di ogni granello di polline sono presenti tanti elementi fondamentali per il prosieguo della specie.
Proteine, amminoacidi, grassi, caroboidrati, sali minerali, enzimi e soprattutto ormoni sono presenti in maniera differente a seconda del fiore dal quale nascono. Per queste sue proprietà così ampie, il polline d’api è usato come integratore nutrizionale.
È vero che le api durante la propria attività di raccolta del polline, tocchino una grande varietà di fiori e piante ed è quindi complesso stabilire la provenienza della sostanza, e quindi conoscerne con precisione la composizione chimica. Ma è comunque ricca di nutrienti.
A cosa serve il polline d’api
Il polline è un alimento completo già a partire dalle proteine contenute, presenti almeno nella misura del 30% e comprendenti tutti gli otto amminoacidi essenziali per l’uomo. È possibile inoltre trovare ben venti dei ventidue alfa-amminoacidi di interesse alimentare anche in forma libera.
All’interno di ogni granulo di polline sono presenti almeno il 35% di glucidi, soprattutto glucosio e fruttosio, che insieme alla presenza di oligoelementi e vitamine, fanno sì che possegga proprietà energetiche e rivitalizzanti.
Le sostanze grasse sono invece presenti in maniera minore, con una percentuale media del 5%. Si tratta comunque di acidi grassi insaturi e quindi sono anche molto utili per il benessere dell’organismo.
Viceversa il contenuto di vitamine è molto alto, al punto che con un solo cucchiaio di polline è presente tutto il fabbisogno della giornata di moltissime vitamine. Le uniche mancanti sono l’adenina (B4) e gli acidi grassi essenziali (vitamina F), non propriamente considerate vitamine.
C’è anche una buona rappresentanza di sali minerali: calcio, cromo, ferro, fosforo, magnesio, manganese, silicio, sodio, rame e zinco.
Il polline è considerato un complemento dietetico molto utile per la prevenzione e la cura di moltissime patologie, grazie alla sua ricchezza completa di elementi. Secondo la tradizione medica popolare infatti il polline è utile nel trattamento di problemi quali dimagrimento, fragilità capillare, reumatismi, stipsi, ma anche depressione, diabete, anemia, arteriosclerosi e molto altro.
Le proprietà adattogene aiutano l’adattamento dell’organismo a rispondere ad eventi stressanti di ogni tipo. Il polline viene utilizzato in campo sportivo, soprattutto per la ricchezza di minerali, vitamine e amminoacidi.
Anche se molte persone assicurano l’efficacia del pollino, non esistono prove scientifiche a riguardo, anche se viste le proprietà nutrizionali è considerabile a tutti gli effetti un’alternativa agli integratori multivitamnici e multiminerali di sintesi.
Benefici del polline d’api
La maggior parte degli studi sui benefici del polline d’api è stato condotto su modelli sperimentali e sugli animali. Per questi ultimi è stato rilevato che l’uso regolare del polline potrebbe garantire un miglioramento delle funzionalità del sistema immunitario, nonché un aumento dei parametri ematochimici di laboratori, assieme ad un aumento complessivo della qualità di vita. Non esistono però, come già accennato in precedenza, prove certe degne di nota.
Controindicazioni ed effetti collaterali del polline
Le controindicazioni del polline d’api sono soprattutto per i soggetti allergici, poiché potrebbe provocare conseguenza anche se non inalato ma solo ingerito. Va inoltre controllata la provenienza, poiché in prodotti extracomunitari potrebbero esserci anche problemi legati alla contaminazione da pesticidi.
Può quindi provocare prurito, rinite, ma anche congiuntuivite e broncospasmi, nonché in rari casi epatotossicità.
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