Rotavirus, cos’è, sintomi, contagio e vaccino
Il rotavirus è un agente virale responsabile della maggior parte delle gastroenteriti virali diffuse in tutto il mondo, soprattutto tra i neonati e i bambini.
Nei bambini particolarmente piccoli la gastroenterite causata da rotavirus può essere molto pesante, soprattutto tra i 6 e i 24 mesi e può provocare disidratazione e diarrea che spesso portano al piccolo un senso di spossatezza e debolezza tale da indurne il ricovero, si calcola che avvenga in almeno due bambini ogni cento colpiti, soprattutto per poterlo reidratare in modo più repentino e efficace.
Normalmente il rotavirus non è un virus pericoloso ma appunto, in determinate circostanze o in alcune fasce di età può diventarlo per le conseguenze, per esempio appunto in bambini molto piccoli o anziani o persone immunodepresse. Nei paesi sottosviluppati il “semplice rotavirus” miete ogni anno migliaia di vittime fra i bambini, l’Oms ha calcolato circa 600 mila, numeri da vera emergenza sanitaria.
Ci sono ben 6 tipi di rotavirus ma il più pericoloso è il rotavirus A, seguito dal tipo B e dal tipo C
Il fatto di aver contratto una volta il virus non ci rende immuni per cui è possibile riprendere il virus più volte, solo in età adulta si presenta in forma più mitigata.
Nel nostro continente c’è un picco stagionale tra novembre e marzo mentre in altre parti del mondo è sempre presente, ad esempio nei paesi tropicali.
Come si trasmette il rotavirus
Il rotavirus si trasmette per via oro-fecale, cioè nella maggior parte dei casi il contagio avviene tramite ingestione di cibo o acqua contaminati da feci, solo raramente avviene per contatto con superfici contaminate o per via respiratoria.
La diffusione principale avviene proprio attraverso le mani, soprattutto tra i bambini tra i quali i contatti fisici sono spesso molto stretti. Vi sono poi casi di contaminazione attraverso persone che manipolano il cibo o le bevande, ad esempio nelle mense o nei luoghi di ristorazione collettiva, quando ci si trova del cibo che non passa attraverso la fase della cottura, come le insalate, per questo lavarsi le mani adeguatamente è sempre la prima regola principale.
Sintomi e diagnosi del rotavirus
Solitamente il rotavirus ha un periodo di incubazione di due giorni, dunque è molto rapido, poi arrivano i sintomi veri e propri: la febbre lieve o moderata che raramente supera i 38 gradi, mal di pancia, vomito, diarrea molto liquida che può prolungarsi anche per giorni, fino a una settimana o poco più, mentre febbre e vomito tendono a diminuire prima.
La diarrea può essere pericolosa soprattutto perché porta a disidratazione veloce, dunque i bimbi, soprattutto piccoli, devono essere incitati ad introdurre quanti più liquidi possibili. Anche le persone anziane a volte non facilmente avvertono la sete, dunque è bene esortarle a bere.
Una persona disidrata mostra dei segni chiari: minore produzione di urina, sete continua, secchezza della bocca e sonnolenza ingiustificata.
La diagnosi del virus viene fatta con la ricerca di antigeni specifici dalle feci del soggetto.
Prevenzione del rotavirus
Come si accennava prima, lavarsi le mani con il sapone è una delle forme igieniche che assicura maggiormente la limitazione della diffusione del virus, così come tutta la cura igienica delle superfici e delle suppellettili.
Vaccino per il Rotavirus
Nel 1998 un vaccino per i neonati per il rotavirus è stato autorizzato ma è stato poi ritirato dopo poco tempo per alcune complicanze, nel 2000 l’Oms ha stanziato fondi ed esortato la ricerca in tal senso soprattutto per debellare il rotavirus nei paesi del Sud del mondo dove rappresenta una frequente causa di morte.
Nel 2006 è stato messo a punto un vaccino autorizzato anche in Europa da somministrare ai neonati a partire dalla sesta settimana dalla nascita.
Oggi vi sono due possibili vaccini: uno in due somministrazioni (sei settimane la prima dose e dopo 4 settimane la seconda) e l’altro in tre dosi (6 settimane, dopo 4 settimane e la terza somministrazione entro le 32 settimane).
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