Talofen, a che serve questo farmaco e come si usa
Il Talofen è un farmaco a base di promazina cloroidrato, indicato per il trattamento dell’agitazione psicomotoria o del comportamento aggressivo, in caso di schizofrenia o altro disturbo psichico.
La promazina è un composto organico che fa parte delle fenotiazine, antagoniste dei dopaminergici di tipo 2, quindi indicate per bloccare le reazioni esagerate e scomposte, causate dall’alterazione o dalla sovraproduzione di dopamina, di conseguenza si possono definire, per semplificare, dei calmanti.
Il Talofen, infatti, viene prescritto nei casi di disturbi comportamentali acuti, come abbiamo già detto, come la schizofrenia, ma anche nell’ansia acuta, negli attacchi di panico, autolesionismo, aggressività, disturbi deliranti od ossessivo compulsivi, nevrosi, psicosi, psicopatologie derivanti da periodi di guerra.
E’ disponibile in soluzione iniettabile in via intramuscolare, e in soluzione da dosare in gocce.
Entrambi i formati devono obbligatoriamente essere prescritti volta per volta, con la ricetta del medico.
Posologia
Se si rende necessaria una sedazione immediata, Talofen può essere iniettato per via intramuscolare per una rapida risposta, la dose iniziale è di 50 mg, con l’ago spinto in profondità e ritratto lentamente. Se i sintomi non si riducono nel giro di trenta minuti, la dose si può ripetere.
Per via orale si utilizza invece la sospensione in gocce, che vanno diluite in acqua, anche con aggiunta di zucchero, se necessario. Una goccia corrisponde a 2 milligrammi di promazina. Se la dose totale giornaliera non è superiore a 50 mg, ossia 25 gocce, è comunque consigliabile suddividere in due – tre somministrazioni.
Se non è necessario intervenire subito con il massimo dosaggio, si può iniziare con 10 – 15 gocce, corrispondenti a 20 – 30 milligrammi, da prendere alla sera.
Non si deve mai interrompere il trattamento bruscamente; il dosaggio deve essere gradualmente ridotto in un periodo di una o due settimane, monitorando la risposta sintomatica del paziente; se si nota una notevole ricomparsa dei sintomi precedenti alla cura, occorre tornare al dosaggio iniziale, per poi ridurre molto più gradualmente.
Chi non può usare Talofen
Le persone sensibili alle promazine non possono assumere il Talofen, naturalmente; l’uso è sconsigliato anche nelle depressioni del sistema nervoso centrale e del midollo spinale, negli stati di coma. E’ assolutamente vietato iniettare il Talofen per via endovenosa e men che meno in via arteriosa; nei casi in cui dovesse verificarsi la necessità immediata, di somministrare il farmaco in questa modalità, per una questione di urgenza, è necessario sincerarsi che la concentrazione di promazina non sia superiore a 25 mg; è preferibile utilizzare una fleboclisi con soluzione glucosata al 5% o soluzione fisiologica, regolando l’infusione al minimo possibile.
L’uso di Talofen è sconsigliato ai pazienti con problemi epatici, alle donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Chi guida per lavoro, chi conduce autobus e mezzi pesanti, chi ha la responsabilità della vita di altre persone, non dovrebbe utilizzare Talofen, o dovrebbe astenersi dal lavoro durante la terapia, perché il farmaco induce sonnolenza e torpore, limitando molto i riflessi e la capacità di concentrazione.
Effetti collaterali e precauzioni all’uso di Talofen
Sindrome neurolettica maligna: è il più famoso e più grave effetto collaterale, molto temibile e potenzialmente fatale. Si tratta di una serie di sintomi che possono comparire tutti insieme, o a gruppi, o alternativamente, e che richiedono la sospensione immediata del trattamento: battito cardiaco irregolare, aritmia, tachicardia, sudorazione eccessiva, rigidità dei muscoli, sbalzi di pressione, alterazione dello stato mentale, febbre superiore a 38°C.
Altri possibili effetti collaterali sono: l’impossibilità a restare fermi, contrazioni muscolari involontarie, parkinsonismo, alterazioni dell’emocromo, trombosi, embolia, aumento di peso, ritenzione urinaria, disturbi dell’eiaculazione, pigmentazione della retina, irregolarità mestruali, ipotensione, convulsioni, difficoltà a deglutire, sensibilità aumentata alla luce, propensione al suicidio, sbalzi dell’umore, ittero e disfunzioni epatiche. A causa dell’enorme rischio di effetti collaterali gravi, il paziente che assume per la prima volta il Talofen, deve essere tenuto sotto controllo per i primi trenta minuti in posizione supina, e per tutta la durata del trattamento deve essere monitorato; in modo particolare, è consigliabile effettuare regolari valutazioni cliniche ed analisi di laboratorio relative al sistema nervoso centrale, fegato, midollo osseo, occhio e sistema cardiovascolare.
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