Tamarindo, proprietà, calorie e benefici
La pianta del tamarindo, nome scientifico Tamarindus indica, è un sempreverde appartenente alla famiglia delle Leguminose che può raggiungere anche i 30 metri di altezza. Il suo frutto consiste in un baccello che contiene al suo interno un seme (di solito dalle 4 alle 12 unità per baccello).
Che cos’è il tamarindo
Il tamarindo è un albero simile a quello delle fave, originario dell’Africa, ma utilizzatissimo anche in tutta l’Asia e anche in America latina, che ha come caratteristica l’essere longevo arrivando anche ai 150 anni di età. Il frutto ha l’aspetto di un baccello ed è composto da una buccia color nocciola (dalla consistenza simile a quella delle noci) ma molto sottile e abbastanza fragile. Una volta rimossa la buccia, ci ritroveremo davanti la polpa, di color marrone scuro e molto pastosa, appiccicosa e filamentosa, dal sapore simile ai datteri e che conferisce al frutto proprio il nomignolo di dattero d’india.
Il tamarindo nel nostro paese
In Italia il tamarindo venne usato per creare una bibita (chiamata Tamarindo Erba) ed è stato un prodotto di grande diffusione e successo sin dal suo esordio nel 1898: era uno sciroppo che si allungava con acqua ghiacciata, molto rinfrescante. Ancora oggi è in commercio nella sua confezione originale: un’elegante bottiglia quadrata, con una etichetta che racconta, in modo preciso e dettagliato, la storia e i successi di questo storico prodotto.
Il tamarindo tra mito e realtà
Questo frutto figura anche nelle leggende orientali. Nella mitologia Hindu questo frutto viene solitamente associato al matrimonio di una delle divinità, avvenuto in novembre, periodo in cui si trovano più comunemente. Si dice, inoltre, durante l’Età Vittoriana, gli inglesi colonizzatori che vivevano a Goa in India, tenevano un baccello di tamarindo sull’orecchio quando si recavano nei quartieri più poveri per tenere lontano gli abitanti del posto: i poveri indiani pensavano che i baccelli fossero abitati da demoni e per questo evitavano i soldati; questa usanza dei soldati inglesi valse loro il nome di “teste di tamarindo”.
Le proprietà del tamarindo
Il tamarindo ha diverse proprietà. Il principio attivo che è possibile trovare nei semi è la tamarindina: questa sostanza ha una grande capacità antibatterica e antinfettiva, e si dice che sia molto utile contro determinate specie di virus e batteri, in particolare, si è dimostrato molto efficace nella lotta contro la Candida e il temutissimo Escherichia coli, ma buoni risultati sono stati ottenuti anche contro lo Staphylococcus aureus e la Pseudonas aeruginosa. Note sono anche le proprietà purgative, e le straordinarie capacità di contrastare malattie come l’itterizia. Nei paesi sottosviluppati e con un’alta incidenza di malattie come la malaria, l’estratto di tamarindo viene usato per curare o comunque lenire i sintomi di tali patologie (anche se questa particolarità non ha ancora riscontro scientifico). Recentemente sono state scoperte all’interno della sua polpa alcune sostanze ad azione antiossidante che, a detta degli esperti, diventeranno in poco tempo ingredienti base per tutte le creme e i preparati contro l’avanzare dell’età.
I benefici del tamarindo
L’assunzione del tamarindo si dimostra molto utile qualora ci fossero problemi di digestione e a livello gastrico. Vanta inoltre buone proprietà lassative ed è un buon regolatore dell’attività dell’intestino grazie agli acidi naturali presenti in grande quantità nella sua polpa. A questo scopo è nata la marmellata di tamarindo che può essere somministrata anche ai bambini in quanto non provoca alcun danno effettivo al colon o allo stomaco. È bene sapere che l’assunzione di tamarindo potrebbe interferire con quella di alcuni farmaci, quali: aspirina (in quanto il tamarindo ne aumenta la biodisponibilità); potrebbe inoltre compromettere il normale assorbimento di qualsiasi altro farmaco.
La composizione del tamarindo
È composto per il 31 % da acqua, dal 57 % da zuccheri, dal 5 % da fibre alimentari, dal 2,6 % da ceneri, dal 2,8 % da proteine e dallo 0,6 % da grassi. I minerali sono: potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio, zinco, rame e selenio. È inoltre molto ricco di vitamine, tra cui : vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, E, K, e J. Contiene inoltre buone quantità di beta-carotene. Il gusto acido del tamarindo è dovuto all’acido tartarico presente in percentuale del 12% circa. La sua polpa è una ricca fonte di polisaccaridi alimentari, emucellulose, mucillaggini, pectine e tannini. Il frutto contiene molti inoltre molti oli volatili come limonene, geraniolo, safrolo, acido cinnamico, salicilato di metile e pirazina. Insieme questi composti regalano al tamarindo le sue proprietà medicinali.
Uso culinario del tamarindo
Contrariamente a quanto si possa pensare, il tamarindo fa parte di molte cucine nel mondo. Infatti questo viene adoperato in molte cucine “povere”, come quelle asiatiche o sudamericane. Viene inoltre utilizzato come spezia ed è un ingrediente della salsa Worcestershire, famosa nel Regno Unito. Nella cucina indiana è diventato protagonista in pochissimo tempo, facendo da ingrediente principale nel famosissimo curry. In Messico viene solitamente utilizzato come dolce o come accompagnamento per i dolci mentre nell’Asia sud-orientale è un ottimo spuntino servito solitamente candito oppure può diventare un ingrediente di una dissetante bevanda in cui vengono messi altri ingredienti naturali e che è consigliabile consumare fredda. Altro uso molto comune è quello di filtrare i semi per ricavarne una speciale pasta da utilizzare come condimento o come salsa di accompagnamento per la carne o altri alimenti.
Come preparare il succo di tamarindo
Vediamo ora nello specifico come preparare questa bevanda, famosa soprattutto in Costa Rica:
- Prendete i baccelli, dopo averli pulito, e metteteli in acqua che porterete ad ebollizione per dieci minuti.
- Aggiungete due cucchiai di sciroppo d’acero una volta passati i dieci minuti e a seguito della formazione di questa “pappa densa” su cui galleggiano i semi.
- Setacciate il tutto, aiutandovi con un mestolo o un cucchiaio in legno.
- Man mano che procedete, assaggiate la bevanda: se è troppo densa, aggiungete altra acqua finché il sapore non vi soddisfa.
Dove trovare il tamarindo
Vediamo adesso dove acquistare il tamarindo. È possibile trovarlo in vari formati: non è frequente trovarlo intero, mentre è più facile trovarlo in panetti in cui la polpa è stata pressata e poi messa sotto vuoto (questo prodotto è noto come pasta di tamarindo ed è commercializzato in vari gradi di raffinatura); se vorrete decorare un dolce o usarla come salsa, vi suggeriamo di cercare la polpa frullata. Tutte queste “varietà” sono facilmente reperibili nei supermercati italiani o in negozi etnici nelle vostre città.
Lascia un commento