Tic, cosa sono, cause e cura
È noto più o meno a tutti cos’è un tic. Può essere un gesto, a volte improvviso, un’espressione vocale, ripetuti sempre allo stesso modo, involontari e ricorrenti e per lo più incontrollabili, ad esempio: muovere la testa in un certo modo, schiarirsi la voce, strizzare l’occhio, mordersi il labbro, toccarsi il naso, per menzionare i più comuni, sono associabili ai tic anche il mangiarsi le unghie o strapparsi i capelli.
Il tic viene catalogato come un disordine del movimento.
Tic semplici e tic complessi
Ci sono tic semplici che coinvolgono solo alcuni muscoli, altri più complessi e imbarazzanti. Accade a volte che le persone colpite arrivino a dire parole o frasi intere imbarazzanti senza poterle controllare (coprolalia).
Normalmente sono preceduti da tensione e nervosismo che raggiungono un certo picco e, con esercizio, possono essere controllati volontariamente, per un certo periodo di tempo. Non compaiono durante il sonno. Naturalmente in situazioni stressanti, il numero e l’intensità dei tic possono aumentare.
Vi sono comunque tic di tipo nervoso e tic correlati a patologie e da essi dipendenti in quanto a durata e intensità.
Nel caso dei tic complessi possono portare ad una diminuzione drastica della qualità della vita, anche dei bambini, per questo, in alcuni casi, è opportuno intervenire anche in tempi brevi o in età pediatrica.
La causa dei tic
Non è per nulla facile risalire alle motivazioni di un tic anche se sono state fatte delle ipotesi a carattere neurologico da collegare ai gangli cerebrali della base e alla corteccia motoria. In altri casi sono più evidenti le cause affettivo-relazionali, basate su un mancato adattamento all’ambiente o all’accettazione di se stessi.
Alcuni studi sostengono che comunque l’insorgenza dei tic sia da collegarsi ad un basso quantitativo di serotonina nell’organismo.
Molto spesso i tic iniziano a manifestarsi durante l’infanzia, il picco massimo si riscontra tra i 6 e i 10 anni, spesso i tic vengono mitigati o tendono a scomparire in età adulta, dopo i 24-25 anni.
In alcuni casi, proprio in età pediatrica, vi possono essere delle manifestazioni di tic transitori, che coprono un arco tra le 4 e le 12 settimane, in occasione di eventi traumatici o particolarmente stressanti, che regrediscono poi da soli, spontaneamente.
Vi sono patologie come la sindrome di Tourette, in modo più grave, o di Asperger, in modo più lieve, in cui vi è una manifestazione evidente dei tic, anche molteplici; in altri casi complessi, i tic sono associati a disturbi ossessivo-compulsivi e ad alcune infezioni o assorbimento di tossine (anche nel caso di intossicazione da monossido di carbonio), droghe o alcuni farmaci.
I tic possono essere anche essere derivati da encefaliti, malattia di Huntington, distonia primaria, autismo, neuroacantocitosi, malattia di Hallervorden-Spatz, ictus e traumi cranici.
I tic possono essere manifestazioni del morbo di Parkinson.
Si è comunque riscontrata una certa predisposizione ereditaria ai tic nervosi.
Cura dei tic
Statisticamente i tic colpiscono maggiormente i soggetti maschili. Normalmente i tic nervosi regrediscono con l’età o si risolvono con una psicoterapia mirata che prevede il controllo di queste manifestazioni sin dalla loro origine ansiogena.
Si sono rivelate utili anche sedute per imparare le tecniche di training autogeno.
In altri casi si sta sperimentando l’uso di farmaci, non ancora però in modo sistematico e la loro somministrazione è attentamente valutata in base all’origine e all’intensità del disturbo.
Utili per i bambini soprattutto le terapie di rinforzo e di rafforzamento dell’autostima che tendono a far regredire il problema in modo spontaneo, lavorando sulle cause affettive e relazionali.
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