Valori MCH basso: cosa significa e quali sono le cause
Quando si fanno le analisi del sangue e si riscontra un valore MCH basso si tende a preoccuparsi. Per capire cosa significa tale valore e cosa comporta per l’organismo un valore basso, c’è da specificare innanzitutto cos’è l’MCH.
MCH: cos’è
Quando si parla di MCH si intende quel valore atto a indicare l’Emoglobina Corpuscolare Media. In parole povere, grazie a questo valore si riesce a capire quante emoglobina c’è nel nostro sangue. Già da questo, si intuisce che si tratta di un valore molto importante, da tenere sempre in considerazione e sotto controllo anche perché, come detto prima, un valore MCH troppo basso può destare preoccupazione ed essere letto come un campanello d’allarme.
Prima di addentrarci nel discorso, c’è da dire che l’emoglobina è il mezzo di trasporto dell’ossigeno nel nostro organismo. Tutte le cellule ricevono l’ossigeno necessario per sopravvivere proprio grazie all’emoglobina che, quindi, è fondamentale. Pertanto, tenere sempre sotto controllo i valori nel sangue è utile per tastare lo stato di salute del nostro organismo.
Valori normali di MCH
Detto questo, bisogna capire quali sono i valori normali di MCH, in modo tale da riuscire, di conseguenza, a individuare quando, invece, si hanno valori più bassi rispetto alla media. Si definisce valore normale di MCH quello compreso tra 26 e 33 picogrammi di emoglobina per globulo rosso.
Valori bassi MCH: cause
A questo punto, ci si deve chiedere quali sono le cause che scatenano un abbassamento del livello di MCH. Per rispondere alla domanda, ci si deve considerare che tale livello viene considerato effettivamente preoccupante quando scende al di sotto del 26. Cosa accade in questi casi? La produzione di globuli rossi di piccole dimensioni viene ridotta e quindi anche la concentrazione di emoglobina che si trova in ogni globulo rosso, scatenando quella che viene definita anemia ipocromica microcitica. Quali sono le cause scatenanti?dovuta prevalentemente a:
- Anemia sideropenica, altresì nota come anemia da carenza di ferro, che è provocata da un abbassamento del livello del ferro nell’organismo. Si ha soprattutto quando ci sono delle forti perdite ematiche e, quindi, quando si ha il ciclo mestruale abbondante, quando si soffre di emorroidi, ulcera peptica, quando si hanno tumori del colon, parassitosi intestinali, ma quando si fa uso e abuso di alcuni antinfiammatori non steroidei. Infine, tra le cause di questa tipologia di anemia troviamo carenze di apporto alimentare e sindromi di malassorbimento del ferro.
- Anemia sideroblastica, congenita o data dall’assunzione di farmaci o sostanze tossiche.
- Talassemia e altri disordini genetici della sintesi dell’emoglobina, conosciuti anche emoglobinopatie.
MCH basso: cosa fare?
Per scoprire se il livello di emoglobina nel sangue è sceso sotto la soglia ottimale, si devono effettuare le analisi. E’ proprio in questo modo che si viene a conoscenza del problema di cui sopra. Cosa fare, quindi, se si sono riscontrati livelli troppo bassi?
Consultare il proprio medico è il primo passo da fare, dato che lui ha di sicuro chiaro il quadro clinico di ogni paziente e può cercare di capire il perché di tale carenza. Molto spesso, proprio al fine di non sottovalutare la situazione di cui sopra, il medico prescrive di effettuare ulteriori esami, che potrebbero chiarire la causa qualora questa non fosse chiara.
Si deve ricordare che il solo valore dell’MCH non basta per appurare la presenza di alcune patologie e lo si deve necessariamente confrontare con altri valori dell’ematocrito, in modo tale da avere chiaro il quadro della situazione. In casi come questi, infatti, si deve andare ad appurare la quantità di emoglobina totale, il numero di globuli rossi, la forma di questi ultimi e come questa incida sul trasporto dell’ossigeno.
Come detto prima, un valore basso di emoglobina nel sangue può essere registrato anche nel caso in cui si vadano a fare le analisi del sangue in concomitanza con il ciclo mestruale o dopo aver avuto forte perdita ematica a causa di una ferita, ad esempio.
Per cercare di ovviare alla situazione, prima di intraprendere una cura che deve essere necessariamente prescritta da un medico, si può provare ad assumere maggiori dosi di ferro e di vitamina B12 attraverso l’alimentazione, alleato sempre molto utile per la salute del nostro organismo che, come si suol dire, comincia proprio a tavola.
Sconsigliamo vivamente l’autodiagnosi anche perché, per poterla fare, c’è bisogno di saper leggere e interpretare le analisi del sangue, cosa davvero molto complessa. Per tenere sotto controllo i valori dell’MCH basta fare le analisi del sangue con la giusta cadenza, in modo tale da riscontrare nel minor tempo possibile delle anomalie che potrebbero essere un campanello d’allarme da tenere in considerazione.
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