Cereali integrali, quali sono e come si fanno
Da alcuni anni si è posto un maggiore accento sull’importanza e la correlazione che esiste tra alimentazione e buona salute. Sono in molti a studiare piani alimentari e scegliere gli alimenti più essenziali, poveri di grassi e ricchi di sostanze nutritive per migliorare il proprio stato di salute, ecco perché in molti tendono a scegliere proprio i cereali integrali per la propria alimentazione.
Da recenti studi condotti dalla Nutrition Foundation of Italy è emerso che i cereali integrali sono degli ottimi alleati per il benessere psicofisico, ma dare una definizione univoca dei cereali integrali è pressoché impossibile dato che esistono innumerevoli varietà di cereali integrali. Genericamente è possibile considerare cereali integrali tutti i cereali che non hanno subito un processo di raffinazione mantenendo intatte le caratteristiche del cereale.
Sono in molti a scegliere di fare colazione con cereali integrali, alternando prodotti sani come latte, yogurt, cereali integrali ma anche miele o frutta, e secondo una ricerca londinese è emerso che fare una colazione sana a base di cereali integrali aiuterebbe a perdere il peso in eccesso.
I cereali integrali aiutano ad attenuare la sensazione di fame, riducendo il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, e contribuendo a mantenere il livello di insulina e di conseguenza impedendo lo sviluppo del diabete di tipo 2.
I cereali integrali contengono vitamine del gruppo B, ma anche E, oltre che sali minerali tra cui ferro, selenio, magnesio e zinco. Ma mangiare cereali integrali non è sufficiente a mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, dato che è necessario consumare almeno 2 litri d’acqua al giorno, oltre a cinque porzioni di frutta e verdura.
Cosa sono e quali sono i cereali integrali
Spesso si tende a confondere i cereali integrali tra loro, dato che in realtà tutti i cereali nascono integrali ma molti subiscono successivamente dei processi di raffinazione per essere poi lavorati più facilmente e trasformati nei prodotti da forno e dolciari che troviamo in commercio.
Per spiegare con precisione cosa sono i cerali integrali bisogna aiutarsi con gli studi di botanica. Il chicco, ovvero la parte più commestibile dei cereali è composto da tre parti:
- La crusca, ovvero la parte più esterna ricca di fibre che tende a rimanere nei cerali integrali e invece viene scartata durante il processo di raffinazione;
- Il germe, la parte interna ricca di nutrienti;
- L’endosperma che è la parte più ricca di amido.
I cereali integrali conservano intatte tutte e tre le parti indicate, ma soprattutto la crusca che essendo particolarmente ricca di fibre è fondamentale per il benessere dell’intero organismo. Negli ultimi anni la raffinazione dei prodotti ha fatto sì che la crusca fosse finita in una sorta di dimenticatoio ma ad oggi è considerata un elemento fondamentale per l’alimentazione, sia per le capacità di apportare benefici per la stitichezza che per la sindrome del colon irritabile.
Quali cereali integrali si trovano in commercio?
Di ogni cereale che viene venduto nella versione raffinata è possibile trovarlo nella sua versione integrale, purchè sia indicato direttamente sulla confezione del prodotto venduto. Quando si parla di cereali integrali spesso si tende ad indicare anche la quinoa, l’amaranto e il grano saraceno, come pseudocereali ovvero delle specie vegetali che possono essere delle valide alternative ai cereali, ma che allo stesso tempo non possono essere classificate come cereali integrali.
Tra i cereali integrali possiamo indicare il frumento integrale, conosciuto anche come grano ma anche i fiocchi d’avena che spesso vengono consumati a colazione, o il kamut che contiene molte più proteine rispetto al frumento, ma anche mais, orzo, farro, riso integrale, o miglio, particolarmente ricco di sali minerali come fosforo, zinco, magnesio, potassio e selenio.
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