Impetigine: una malattia che colpisce i bambini
Alcune patologie, specie in età pediatrica, possono sfociare in un’infezione particolarmente fastidiosa e invasiva: la impetigine. Di cosa si tratta? Di un’infezione batterica causata soprattutto dallo Staphylococcus aureus (circa l’80 per cento dei casi). Non mancano, però, casi di infezione generata da altri batteri, come lo Streptococcus pyogenes.
Impetigine, cosa accade alla pelle
Questa patologia colpisce la pelle. Si tratta di un’infezione molto contagiosa e acuta. In alcuni casi la cute si ricopre di bolle e in questo caso di parla di impetigine bollosa. La rottura di queste vesciche è seguita dalla formazione di croste giallognole.
Come si sviluppa?
Questa patologia è nota come “ferite da scuola” perché è molto frequente nei bambini, oltre che nei neonati. Può prendere il via dalla degenerazione di altre problematiche, tra le cause, infatti, è possibile annoverare eczemi, herpes, micosi o punture di insetto o, ancora, pediculosi. Una cattiva igiene favorisce sia lo sviluppo della malattia che la sua diffusione.
Impetigine e adulti
In età adulta è davvero difficile sviluppare questa infezione. Accade molto raramente che sia un adulto ad ammalarsi. Esistono, però, dei fattori di rischio che non vanno sottovalutati. Il primo è proprio il fattore età (tra i 2 e i 6 anni si è più esposti), a seguire: diabete, dermatiti o altre patologie che irritano la pelle, vivere in un clima caldo o in un ambiente eccessivamente affollato. Anche il pannolino può essere tra le cause dello sviluppo di questa patologia.
Come si trasmette la malattia
Il contatto pelle a pelle con un soggetto affetto da questa infezione è la prima causa di contagio. Ecco perché gli asili nido e le scuole possono esser luoghi capaci di favorirne la trasmissione. Anche l’uso di oggetti, come asciugamenti o giocattoli, appartenenti o usati da persone con impetigine diventa una via di trasmissione diretta. La presenza di vesciche o lesioni sulla pelle non contribuisce a tutelarsi. Attenzione anche a punture di insetto e, più in generale, ai morsi degli animali.
È possibile prevenire il contagio?
La prima cosa da fare per impedire che il batterio si diffonda è prestare attenzione alla propria igiene personale. Se si entra in contatto con l’infezione è fondamentale lavarsi bene e presto le mani. È molto importante non grattare la zona interessata per non estendere l’infezione. A questo proposito sarà di grande aiuto avere sempre le unghie delle mani molto corte. I giocattoli o gli oggetti personali dei bambini affetti da questa patologia vanno lavati con cura e disinfettati ed è bene che i componenti della famiglia non ne facciano uso.
Come curare l’infezione
Qual è la terapia più indicata per intervenire contro questi batteri? La prima cosa da fare è consultare il proprio medico di fiducia per diagnosticare la malattia. Per la cura giusta saranno prescritti antibiotici (diversi a seconda dell’agente scatenante, dalle pomate alle siringhe) e antisettici, fondamentali per la pulizia della zona interessata dall’infezione e per la rimozione delle croste.
Attenzione ai cani
Questa infezione, generata dalla stessa tipologia di batteri, può colpire anche i cani, soprattutto i cuccioli. Viso, inguine e zampe posteriori sono le zone che vengono colpite con maggiore frequenza. Anche in questo caso, proprio come accade per l’essere umano, la manifestazione dell’infiammazione assume la forma di bolla che tende a rompersi e a trasformarsi in crosta. Nei cuccioli l’infezione viene debellata dal sistema immunitario ma per agevolare la guarigione e alleviare il fastidio e il dolore che comporta è bene procedere con la somministrazione di antibiotici.
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