Ipertrigliceridemia, sintomi e cause
L’ipertrigliceridemia è una condizione in cui i livelli di trigliceridi nel sangue sono più elevati del normale. Ma quali sono i sintomi e le cause, ma soprattutto cosa comporta l’ipertrigliceridemia se non viene curata?
Che cos’è l’ipertrigliceridemia
I trigliceridi vengono metabolizzati dal fegato.
L’ipertrigliceridemia è quella condizione in cui i livelli di trigliceridi nel sangue sono particolarmente elevati. Solitamente l’aumento dei trigliceridi nel sangue è dovuto ad un stato infiammatorio, dove le cellule dell’infiammazione aggrediscono le lipoproteine, che trasportano i lipidi nel sangue. La conseguenza di questo fatto è un accumulo di colesterolo e la formazione di placche arteriosclerotiche. Queste alla lunga possono portare a infarti e problemi cardiaci. Infatti, quando questi depositi ostruiscono le arterie in maniera totale o parziale, possono comportare un infarto o un’angina.
Cosa comporta l’ipertrigliceridemia
Come dicevamo l’ipertrigliceridemia è una condizione in cui i trigliceridi nel sangue sono presenti in quantità molto maggiore rispetto ai valori di normalità. Spesso è associata ad un’alta pressione arteriosa. Questo tipo di problematica può comportare diversi rischi. Innanzitutto può essere indice di malattie coronariche, come ad esempio l’infarto, o epatiche, come la steatosi epatica, e infine pancreatiche.
Trascurare uno stato di ipertrigliceridemia può portare a infarto e ictus.
Inoltre, l’ ipertrigliceridemia è correlata all’aumento della circonferenza vita, e quindi indice di una sindrome metabolica e di rischio cardiovascolare.
Le cause dell’ipertrigliceridemia
L’ipertrigliceridemia è data da cause primitive, quando sono derivata da una base genetica, oppure possono essere dettate da altre cause, chiamate secondarie, dipendenti da alimentazione sbagliata, stile di vita oppure patologie di vario genere. Ma non solo. Infatti, i trigliceridi nel sangue sono influenzati anche da età e stile di vita.
Le cause potrebbero essere una dieta particolarmente ricca di carboidrati, il fumo o un eccessivo consumo di alcolici, l’obesità, l’insufficienza renale cronica, la sindrome nefrosica e le altre malattie renali croniche, l’ipotiroidismo e la gravidanza.
Anche alcuni farmaci possono far aumentare il numero di trigliceridi, come ad esempio corti o farmaci utilizzati per il trattamento dell’HIV, beta-bloccanti, estrogeni o diuretici.
I soggetti a rischio
I soggetti più a rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari sono quelli che soffrono di diabete mellito, i fumatori e gli alcolisti.
I trigliceridi alti sembrano inoltre essere particolarmente pericolosi per le donne e per chi soffre di diabete.
Controllo dei trigliceridi
Controllare i trigliceridi è una pratica comune per tutti i soggetti che sono ad alto rischio di malattie cardiovascolari, ma non solo. Infatti il livello dei trigliceridi è indicativo di una malattia coronarica che può coinvolgere diversi meccanismi, dal metabolismo alla coagulazione.
La diagnosi della ipertrigliceridemia viene effettuata tramite analisi del sangue, a digiuno.
Il livello dei trigliceridi
Il livello dei trigliceridi nel sangue è nella norma quando è inferiore ai 150 mg/dL, mentre sono considerati elevati al di sopra dei 200 mg/dL.
I sintomi
L’ipertrigliceridemia non mostra sintomi evidenti, fino a quando i livelli di trigliceridi rimango inferiori ai 500 mg/dL.
Solitamente poi iniziano a manifestarsi con dolori gastro intestinali, con dolore soprattutto incentrato al torace, insieme a nausea e vomito, problemi respiratori, dermatologici con una degenerazione cutanea di colore giallastro, dovuta ad un accumulo di lipidi, oftalmologici, con colorazione cremosa dei vasi retinici. E ancora sintomi cardiovascolari, con una riduzione del polso, neurologici e con perdita della memoria, demenza e sindromi depressive.
I rimedi
Tra i rimedi per l’ipertrigliceridemia c’è sicuramente il miglioramento di uno stile di vita. Se siete sovrappeso cercate di rimettervi in forma, mangiando meglio e in maniera più equilibrata, limitate il consumo di carboidrati e di alcol e praticate un po’ di sport. Inoltre, diminuite l’assunzione di zuccheri e di carne. A quest’ultima cercate di preferire il pesce, almeno 2 o 3 volte a settimana, o i legumi.
Già questi piccoli accorgimenti potranno essere utili per diminuire il livello dei trigliceridi nel sangue.
Lascia un commento