Come funziona la tinta senza ammoniaca per i capelli
La necessità di effettuare la tinta senza ammoniaca, è nata dalla crescente consapevolezza delle donne e degli uomini e dal loro desiderio di utilizzare prodotti sani e naturali, che non rechino danni ai capelli.
La tinta senza ammoniaca permette di ottenere gli stessi risultati, ovvero permette di colorare i capelli, senza però gli effetti collaterali dell’uso prolungato di ammoniaca nella tinta. Uso prolungato, abbiamo detto, perché sicuramente una volta o due, non fa male a nessuno.
Il problema sorge quando una donna fa una colorazione al mese, per esempio, in questo caso e in tutti quelli in cui viene ripetuta per più di due – tre volte all’anno, è sicuramente consigliabile scegliere la tinta senza ammoniaca.
Inoltre è assolutamente da evitare l’uso dell’ammoniaca per le donne in gravidanza, perché determina il rilascio di alcuni enzimi che sono tossici per il feto.
Perché scegliere la tinta senza ammoniaca
La colorazione tradizionale dei capelli, prevede l’uso dell’ammoniaca tra i propri componenti, perché questa sostanza riesce a rompere, a spezzare, la cheratina che ricopre il capello, la sua cuticola, in pratica la sua protezione esterna; la cuticola viene frammentata e le squame si aprono, questo processo rende il capello meno resistente e più disponibile, diciamo così, a ricevere ed assorbire il nuovo colore.
Con i trattamenti ripetuti nel tempo, senza un necessario tempo di recupero tra una tintura e la successiva, il capello si sfibra, fino a perdere del tutto la struttura originale, e ad indebolirsi irreversibilmente.
Inutile dire che per evitarlo sarebbe necessario, tra una tintura e l’altra, fare dei trattamenti ricostituenti proprio a base di cheratina, ma sono davvero poche le donne disposte a rinunciare al loro colore acquisito per qualche mese, allo scopo di ridare forza e vigore ai propri capelli in vista della prossima colorazione.
La maggior parte delle volte invece, una donna o un uomo, che decide di colorare i propri capelli, continua purtroppo a farlo ripetutamente e costantemente, ogni volta che si vede la ricrescita, ovvero non appena i capelli ricrescono con il loro colore naturale, perché si crea un fastidio estetico da correggere subito con un altro intervento di colorazione.
La tinta senza ammoniaca
Le recenti tinture per capelli che non utilizzano l’ammoniaca, stanno cominciando ad occupare uno spazio sempre più importante, grazie all’assenza di danni ingenti alla struttura del capello.
Le tinte senza ammoniaca utilizzano olii vegetali, olio di Argan, burri derivanti dalla frutta, che non solo non danneggiano il capello, ma anzi se ne prendono cura, grazie ai nutrienti e gli antiossidanti che contengono.
Anche la resorcina, una sostanza che rompe i legami della cheratina, andrebbe evitata, perché in più di qualche occasione ha provocato reazioni allergiche piuttosto fastidiose. La resorcina è una sostanza piuttosto forte, utilizzata anche per il peeling profondo della pelle, che riesce ad asportare praticamente tutto lo strato superficiale della cute, costringendola a rinnovarsi del tutto.
I parabeni invece, sono composti organici aromatici, che svolgono una funzione antibatterica e disinfettante; servono ad evitare la contaminazione batterica e il deterioramento dei prodotti organici. Quindi la loro presenza dovrebbe essere considerata in genere positiva, anche nelle tinture per capelli, tranne che per il fatto che sono state registrate molte reazioni avverse a questa sostanza.
Le moderne tinte per capelli sono prive di ammoniaca, di resorcina e di parabeni, così da risultare del tutto innocue e prive di effetti collaterali per la maggior parte degli utilizzatori.
C’è un altro motivo per il quale preferire la tinta senza ammoniaca: quando c’è ricrescita, non è necessario rifare tutta la tinta e non serve tutto il tempo di posa, basta ritoccare soltanto le parti non colorate e si è di nuovo bellissime, o bellissimi!
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