Coito interrotto, cos’è e quali sono i rischi
Con coito interrotto si indica la pratica sessuale con la quale si interrompe la penetrazione dell’organo maschile durante il rapporto sessuale poco prima che ci sia l’eiaculazione, che avviene quindi in questo caso fuori dall’organo maschile. Ma si tratta di un metodo sicuro ed efficace?
Il coito interrotto è efficace?
Si stima che in Italia circa il 40-50% delle coppie ricorra a questa pratica per evitare in modo naturale le gravidanze, anche se in realtà è stata dimostrata la fallibilità di questo metodo, che si è rivelato fallimentare almeno il 10-18% di volte, nei casi analizzati.
Nello specifico, per misurare i livelli di insuccesso del metodo, è stato utilizzato il cosiddetto indice di Pearl, uno strumento statistico che ha valutato la percentuale di successo e insuccesso dei metodi contraccettivi utilizzati da 100 donne in un anno solare. In base a questo studio, nel caso di coito interrotto, si sarebbero verificate tra le 10 e le 18 gravidanze su un campione di 100. La percentuale è abbastanza elevata se si confronta ad esempio con l’uso della pillola anticoncezionale, fallibile solo nel 0.5% dei casi analizzati (nonostante la pillola concezionale possa presentare altre complicazioni che non tratteremo in questo articolo).
Il motivo per cui il coito interrotto può fallire è che nella fase di penetrazione, anche in quella pre-eiaculatoria, il pene produce un liquido lubrificante, che può contenere piccole quantità di sperma al suo interno.
Ci sono anche molte coppie che utilizzano abitualmente questa pratica ma ricorrervi può rappresentare comunque un rischio. In realtà la percentuale di rischio dipende anche da fattori culturali e dal senso di responsabilità, più o meno sviluppato, dell’uomo.
Perché molte coppie ricorrono al coito interrotto
Di solito, le coppie che si rivolgono al coito interrotto, lo fanno per una opposizione dell’uomo all’utilizzo del preservativo, adducendo la causa che questo sia uno strumento che riduce la sensibilità e la spontaneità nel rapporto.
Molte coppie poi lo considerano un metodo “pratico” perché non implica una particolare preparazione, né un’eventuale interruzione del rapporto, che avviene quindi in modo naturale e spontaneo. A queste si aggiungono anche motivazioni di carattere economico, poiché è un metodo che non comporta costi, e religiosi, dato che il metodo è accettato anche dalla Chiesa.
Nello specifico, la donna non ha vantaggi diretti nella scelta di questo metodo, dato che deve affidarsi totalmente alle capacità dell’uomo per il controllo della situazione. A livello più profondo, la volontà di controllare l’andamento del rapporto, invece di aumentare la spontaneità potrebbe anche ridurla, poiché l’uomo potrebbe andare incontro ad uno stress emotivo e quindi ad un’eiaculazione precoce, la donna invece potrebbe non rilassarsi completamente.
Quando è indicato il coito interrotto?
Il cito interrotto può essere praticato in tutti i casi in cui ci sia consapevolezza dei rischi che si corrono.
In primo luogo quando si è pronti ad una gravidanza, anche se non programmata. Bisogna poi essere consapevoli che il coito interrotto può provocare disturbi prostatici nell’uomo e anorgasmia nella donna, cioè la difficoltà o incapacità di raggiungere l’orgasmo.
Il coito interrotto deve essere praticato poi solo tra coppie in cui c’è un’assoluta fiducia e conoscenza, poiché il metodo non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, a differenza di altri metodi di contraccezione, come ad esempio il preservativo. Dopo l’eiaculazione poi è opportuno procedere ad un’accurata e profonda igiene intima poiché è possibile che alcuni spermatozoi restino bloccati nell’uretra e possano quindi compromettere un secondo rapporto.
Alcune curiosità sul coito interrotto
In Italia c’è il primato di figli nati grazie alla pratica del coito interrotto. Secondo gli psicologi questi figli “non desiderati” potrebbero subire dei disagi, trovandosi a vivere con genitori che non erano pronti ad accoglierli.
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