Frutta disidratata, quali sono le sue proprietà
La frutta disidratata è semplicemente della frutta sottoposta ad un processo che le toglie quasi completamente il contenuto di acqua, da non confondere con la frutta secca, nocciole, noci, arachidi etc.
Questo la rende decisamente molto appetitosa, tanto da poter essere facilmente somministrata ai bambini più ritrosi e agli anziani più pigri, e sicuramente molto più comoda, essendo già sbucciata e tagliata.
I medici sono concordi nell’affermare che la frutta disidratata non ha nulla da invidiare a quella fresca per quanto riguarda i micronutrienti e le fibre necessarie alla nostra alimentazione, anche in gravidanza, ma con alcune raccomandazioni, che vedremo più avanti.
Le varietà più comuni in commercio sono: albicocche, mele, uva, datteri, prugne, banane, ananas, fichi.
Come si fa
Il desiderio di conservare la frutta è molto antico, per farla durare più a lungo e renderla disponibile anche in periodi dell’anno in cui non si potrebbe, ma i procedimenti usati maggiormente un tempo, erano l’essiccazione al sole o la cottura a fuoco lento per periodi molto lunghi.
Oggi invece la tecnologia ci viene in aiuto con speciali forni progettati a tale scopo con il controllo continuo dell’umidità tramite misurazioni specifiche. Il prodotto viene prima bollito, e poi sottoposto a ventilazione forzata molto calda. Questo processo toglie ai microrganismi la possibilità di vivere e riprodursi nell’alimento, rendendolo quindi molto più sicuro.
Le proprietà della frutta disidratata
Tra le tante virtù, scopriamo che questo alimento è altamente nutriente; infatti, essendo quasi totalmente privo d’acqua, concentra tutti i suoi valori nutrizionali in poco spazio, ed è quindi in grado di fornire gli elementi essenziali con piccole porzioni. A parità di peso, la frutta disidratata contiene il triplo di sali minerali, di fibre, di vitamine, tranne però la vitamina C, che purtroppo viene perduta con il processo subìto.
Tutta la frutta secca in genere è ricca di antiossidanti, in particolare polifenoli; i polifenoli sono molto importanti per la salute umana, aiutano ad evitare il processo degenerativo di molte malattie, persino del cancro, migliorano la circolazione del sangue e favoriscono la digestione corretta; ma anche folati, usati anche nella composizione dei farmaci che combattono l’invecchiamento, sia cellulare che neurocerebrale.
Le fibre, anch’esse importantissime, aiutano il transito intestinale e favoriscono l’eliminazione delle scorie.
Controindicazioni
Anche le calorie, purtroppo, sono tante; bisogna considerare che tutta la frutta, in genere, è ricca di zuccheri, per cui quando viene rimossa l’acqua, le calorie e gli zuccheri sono concentrati in. meno spazio.
Bisogna osservare, comunque, che gli zuccheri principali sono il fruttosio e il glucosio, che non hanno un indice glicemico troppo altro; ciononostante, occorre fare molta attenzione in caso di diabete e obesità.
Occorre fare attenzione alle modalità di preparazione della frutta disidratata, dato che si trova prevalentemente in commercio confezionata in bustine, alcune sottovuoto, altre no; il rischio per questo tipo di confezioni, è che, in presenza di umidità, sviluppino muffe o spore molto pericolose. Preferiamo quindi quelle sottovuoto o in atmosfera modificata, e controlliamo bene che siano perfettamente asciutte.
Un’altra cosa che potrebbe rivelarsi dannosa è la presenza di solfiti, o anidride solforosa, che troviamo fra gli ingredienti con la sigla E220; i solfiti vengono utilizzati per esaltare il colore della frutta, ma anche per svolgere un’azione conservante; il problema è che sono allergeni, per cui potremmo essere allergici a queste sostanze e andare incontro a crampi allo stomaco, problemi alla pelle o anche attacchi d’asma.
C’è infine un problema, diciamo così, psicologico, con la frutta disidratata. Vediamo quei minuscoli pezzetti di frutta e ci sembrano talmente innocui… Il sapore è decisamente gustoso, sappiamo che ci fanno bene, e rischiamo di mangiarne più del dovuto, accumulando zuccheri e calorie che non avevamo previsto; per non fare danni, possiamo tranquillamente consumarne un pugnetto al giorno, o 30 grammi due volte alla settimana.
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