Come fare a meditare sempre: la meditazione camminata
Generalmente si pensa che per meditare sia necessario obbligatoriamente essere seduti e stare ad occhi chiusi. Invece non è così. Gli spostamenti tra un luogo ed un altro possono essere dei momenti estremamente utili a rinnovare la mente e sfollarla di pensieri stressanti. Uno dei meditatori per eccellenza dell’antichità, Siddharta Guatama, predicava già al suo tempo che esistono almeno tre grandi tecniche di meditazione, cioè da seduti, da sdraiati e in cammino e, per praticarle, si spostava spesso a piedi da una regione all’altra dell’India, con tantissimi seguaci, che erano invitati a camminare nella loro pienezza mentale.
Meditazione camminata: come fare?
La meditazione camminata offre la possibilità di svuotare la mente e arrivare più lucidi al luogo in cui siamo diretti: più è importante l’appuntamento cui stiamo andando, più è utile arrivarci con la mente libera dai pensieri. Lo scopo è radicarsi nel presente, gustare ogni passo e liberarsi delle preoccupazioni che ci bloccano.
Per cominciare, si può scegliere di fare la meditazione camminata in casa: in questo caso è opportuno girare intorno alle pareti di una stanza piuttosto che andare avanti e indietro. Se invece si può fare meditazione camminata all’aperto, è consigliabile, almeno all’inizio, scegliere un luogo isolato dove nessuno possa vederci: questo perché, dato che i movimenti sono lenti e marcati, chi ci osserva potrebbe giudicarli o pensare che abbiamo perso qualcosa e questo pensiero potrebbe distrarci. L’ideale sarebbe comunque di avere a disposizione uno spazio in cui eseguire almeno venti passi.
La posizione di partenza consiste nell’avere i piedi paralleli e iniziare a sollevare un piede in maniera lenta e marcata, portandolo in avanti, poi appoggiare il piede al terreno a partire dal tallone, cercando di percepire le sensazioni che provengono dal contatto col terreno, prima di poggiare il pieno carico sul piede e spingersi in avanti.
L’altro piede sarà libero e leggero dal carico e sarà successivamente portato avanti, ripetendo i passaggi eseguiti con il piede con cui si inizia. Dopo circa venti passi, ci si dovrebbe fermare, stare immobili e respirare due o tre volte, prima di continuare, oppure girarsi e tornare indietro.
Per tornare indietro, uno dei due piedi deve essere girato a 45 gradi, poi bisogna riunire l’altro, poi girare ancora il primo a 45 gradi, poi unire l’altro e poi ripartire.
Durante la camminata la testa deve restare leggermente inclinata in avanti e lo sguardo rivolto al terreno, per evitare di distrarsi a guardare ciò che ci circonda: normalmente, mentre camminiamo, la nostra attenzione è attratta da oggetti, rumori, pensieri, sensazioni che sono intorno a noi, mentre con la meditazione camminata il pensiero non deve essere rivolto a nulla in particolare ed essere centrato solo sulla camminata.
Nel corso di questa attività, la nostra attenzione può essere concentrata anche attraverso la ripetizione di parole che sottolineano i nostri gesti, come ‘avanzare’, ‘sollevare’, ‘toccare’ o anche ‘in’ e ‘out’, relativi all’ispirazione e all’espirazione che accompagnano il movimento, oppure attraverso la concentrazione sulle sensazioni dei piedi e delle gambe.
Una volta che la tecnica di meditazione camminata è stata acquisita e sperimentata in modo libero e senza mete da raggiungere, siamo pronti ad utilizzarla in ogni spostamento della nostra giornata: tra un ufficio e un altro, dalla macchina o dall’autobus a casa. In questo caso, cioè per fare meditazione camminata in mezzo a tutti, si possono fare gli stessi movimenti, seppur evitando di rallentare troppo: certo, si perderà un po’ la percezione dei singoli movimenti e sensazioni, ma si potrà comunque mantenere salda l’attenzione sulle sensazioni delle gambe e della piante dei piedi.
La meditazione camminata è adatta a tutti: se nel farla ci sentiamo felici, vorrà dire che la stiamo facendo nel migliore dei modi.
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