Riso brillato o riso integrale? I benefici per il benessere
Il riso è un cereale della famiglia delle graminacee, di cui esistono numerose varietà e qualità. Le varietà più comuni si possono acquistare facilmente ovunque, mentre le qualità asiatiche sono disponibili di solito solo in negozi specializzati.
Il riso è uno dei cereali più importanti nell’alimentazione dell’uomo, ed è presente nella dieta di almeno la metà della popolazione al mondo.
Se assunto con regolarità, può dare al nostro organismo un valido aiuto al benessere: il riso è un vero e proprio alimento dietetico naturale, grazie alla sua elevata digeribilità, alla presenza di proteine e acidi essenziali.
Raccolta e lavorazione del riso
Quando il riso è maturo, si procede alla sua raccolta. In questa fase, il riso si presenta come un seme rivestito di tegumenti e paglia, dall’alto contenuto di silice, non commestibile né per l’uomo, né per gli animali.
Il chicco è quindi soggetto ad una prima pulitura, aperto e privato del suo rivestimento esterno. Si ottiene così il riso integrale. Per renderlo più digeribile, il riso può essere poi essiccato, sbiancato e lucidato. La sbiancatura avviene attraverso diverse fasi, con le quali si ottengono differenti classi di prodotto, fino ad ottenere il riso camolino, trattato con olio di vasellina o di lino e il riso brillato, se è trattato con talco, glucosio e olio.
Il riso ottenuto è pronto per il consumo.
Quali sono le differenze tra riso brillato e riso integrale?
Esistono differenze tra i valori nutrizionali del riso integrale e del riso brillato.
Nel riso integrale sono presenti vitamine, fibre, minerali e acidi, quasi del tutto eliminati nel processo di raffinazione del riso brillato. Ferro, calcio, fosforo e fibre sono poi in quantità almeno raddoppiata nel riso integrale rispetto al riso brillato. Vitamina E e silicio sono infine assenti nel riso brillato.
La presenza di acidi grassi insaturi nel riso integrale rispetto al riso brillato, lo rende più facilmente deperibile, per cui se ne consiglia il consumo entro tre mesi, a meno che non sia conservato sottovuoto.
Il tempo di cottura del riso integrale è molto superiore a quello brillato e necessita di una quantità di acqua di cottura maggiore, pari a quattro volte il suo volume, acqua che sarà poi assorbita completamente dal riso durante la cottura.
Consumare riso integrale conviene?
Sembra che la raffinazione e lucidatura del riso nei paesi poveri abbia contribuito alla diffusione di malattie dovute a carenza vitaminica, tanto che la FAO ha raccomandato il ritorno all’uso integrale nell’alimentazione.
Sembra poi che talco, vaselina ed altre sostanze usate per il trattamento e la sbiancatura del riso brillato hanno effetti dannosi sull’organismo. Per questi motivi sarebbe consigliabile utilizzare riso integrale nella nostra alimentazione.
I benefici del riso integrale sull’alimentazione
Oltre ai nutrienti, di cui abbiamo parlato, il consumo di riso integrale è consigliato in caso di patologie infiammatorie in atto e anche in caso di una dieta che miri a prevenire gli stati infiammatori. Quando l’infiammazione è acuta, si potrebbe anche consumare esclusivamente riso per alcuni giorni, ben cotto e magari condito con semi di lino o semi di zucca. In una dieta antinfiammatoria si dovrebbero evitare prodotti di origine animale, tranne il pesce, soprattutto se ricchi di grassi, e gli zuccheri.
Usi in cucina del riso
Sotto forma di chicco, il riso è usato in cucina per minestre, zuppe, risotti, ma anche dolci, sformati e insalate.
In realtà, il modo in cui il riso è usato in cucina, dipende dalla qualità.
Il riso comune, dai chicchi piccoli e tondeggianti, si presta alla preparazione di minestre, timballi e dolci; il riso semifino tiene bene alla cottura, ha i chicchi semi lunghi ed è adatto per risotti; il riso fino è lungo e leggermente affusolato ed è particolarmente resistente alla cottura, ottimo per risotti, supplì e timballi. Il riso superfino infine ha chicchi grossi e lunghi e si presta alla preparazione di insalate e paella.riso
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