Samyr farmaco, a cosa serve, come si usa, effetti collaterali
IL Samyr è un farmaco tipicamente utilizzato per il trattamento delle sindromi depressive, il suo principio attivo è l’ademetionina. Ma chi lo prescrive? E soprattutto quali accortezze dovrà avere il paziente?
Un trattamento a base di Samyr può essere somministrato per via parenterale e continuato successivamente per via orale, o anche iniziare direttamente con un percorso terapeutico per via orale. Nel caso in cui si decida una somministrazione tramite iniezione della soluzione di Samyr è fondamentale che sia praticata lentamente, e che il principio attivo ovvero l’ademetionina non venga assolutamente mescolata con soluzioni alcaline o che contengono ioni calcio.
Qualora il paziente consultando il medico decida di assumere Samyr per via orale tramite compresse, è consigliabile non deglutire o masticare le compresse, inoltre per un migliore assorbimento del farmaco sarebbe bene che non siano assunte durante i pasti.
Sicuramente decidere di utilizzare le compresse di Samyr è la soluzione più semplice, mentre la dose consigliata al paziente deve essere indicata dal medico e varia da una terapia di attacco che prevede una dose di 400 mg 2 o 3 volte al giorno per almeno 15- 30 giorni, mentre per la terapia di mantenimento la dose prevista è di 200 mg 2 o 3 volte al giorno secondo indicazioni fornite dal medico di fiducia.
Qualora il paziente vada incontro ad un sovradosaggio è bene rivolgersi al proprio medico che se fosse necessario potrà indicare al paziente il centro anti veleno più vicino per effettuare la disintossicazione. Solitamente tutti i pazienti con terapia farmacologica a base di Samyr in corso dovranno essere costantemente monitorati dal proprio medico che dovrà fornire una terapia di supporto.
Samyr in gravidanza e allattamento
Come per tutti i farmaci utilizzati anche in caso di terapia a base di Samyr sarà necessario prestare attenzione alla sua assunzione e richiedere tutte le informazioni utili al proprio medico di fiducia. Diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione di ademetionina in dosaggi terapeutici durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza non hanno creati alcun effetto collaterale.
Nei primi tre mesi di gravidanza però è assolutamente sconsigliato intraprendere un percorso terapeutico a base di Samyr, ma solo se strettamente necessario e solo se consigliato dal proprio medico curante. Per quanto riguarda l’allattamento invece è possibile assumere Samyr esclusivamente qualora il beneficio ottenuto è maggiore rispetto al potenziale rischio per il neonato.
Samyr: effetti collaterali
Secondo diversi studi normali dosaggi di Samyr non determinano effetti indesiderati nel paziente con la terapia in corso. Nonostante però non siano stati indicati alcun effetto collaterale in pazienti che seguono un piano terapeutico a base di Samyr anche per lunghi periodi, o a dosi elevate, è bene comunque ricordare che non sono assolutamente escluse le possibilità che possono presentarsi qualche effetti pregiudizievoli.
Tra i quali possiamo indicare il disturbo sonno-veglia, oltre alla possibilità di riscontrare casi di pirosi e senso di peso epigastrico, dato dalla maggiore acidità del pH del principio attivo presente nel farmaco Samyr.
Il Samyr è uno dei farmaci conosciuti proprio per il suo principio attivo, un flacone di 100 mg contiene ademetionina per 192 mg pari a ione 100 mg, mentre la fiala di solvente da 5 ml contiene invece acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido e L-lisina.
Qualora si scelgano le compresse, quelle gastrointestinali da 200mg contengono ademetionina 1,4- butandisolfonato 380 mg pari a ione 200 mg, con eccipienti di silice colloidale, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, magnesio stearato, copolimero acido metacrilico, polietilenglicole 6000, simeticone, polisorbato 80, sodio idrossido, talco, ossido di ferro.
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