Triatec, principio attivo e scheda tecnica
Triatec è un farmaco tipicamente utilizzato in associazione ad altri farmaci antipertensivi per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, se associato a farmaci diuretici e glicosidi cardiaci è indicato anche per il trattamento dell’ insufficienza cardiaca, o principalmente utilizzato come farmaco monoterapico per il trattamento farmacologico in casi di nefropatia in pazienti non diabetici o per rallentare la progressione dell’insufficienza renale.
Il triatec è un farmaco assolutamente sicuro venduto il compressa il cui dosaggio viene stabilito dal proprio medico curante in base alla tipologia di disturbi. Il principio attivo base del triatec è il ramipril che ha una funzione di regolazione della pressione arteriosa, funzione ACE-inibitoria.
Il triatec solitamente viene somministrato come cura preventiva legata a eventi ipertensivi o a seguito di infarti per evitare possibili ricadute. Il trattamento a base di Triatec prevede delle terapie farmacologiche piuttosto lunghe che prevedono un monitoraggio continuo sia della funzionalità cardiaca che renale.
Specificatamente il Triatec viene prescritto in diverse condizioni patologiche come l’ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, postumi infarto, neuropatia non diabetica, rischio cardiovascolare in pazienti con sindrome metabolica.
Sicuramente il Triatec è un farmaco salvavita soprattutto nei pazienti affetti da problemi cardiaci, la dose consigliata del Triatec varia a seconda della tipologia del disturbo e soprattutto in base alla sua gravità, o anche in base alla tollerabilità del farmaco da parte del paziente.
In caso di pazienti affetti da ipertensione arteriosa la dose di Triatec consigliata è di 2,5 milligrammi al giorno, e ad intervalli bisettimanali la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 10 mg. In pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia, la dose consigliata è di 1,25 mg al giorno, mentre in soggetti affetti da nefropatia di origine non diabetica il dosaggio suggerito è di 1,25 mg al giorno, con la possibilità di incrementare fino ad un massimo di 5 mg giornalieri.
Qualsiasi sia la patologia tutti i soggetti dovranno rivolgersi al proprio medico di fiducia per riuscire ad ottenere un piano terapeutico personalizzato, in modo tale da effettuare le dovute correzioni in caso di necessità ma solo sotto valutazione del proprio medico di fiducia, che dopo un’attenta valutazione delle condizioni fisiologiche e patologiche del soggetto potrebbe aumentare o diminuire la dose giornaliera consigliata.
Posologia Triatec
Ecco perché può essere prescritto e monitorato da un medico di fiducia e in base alla risposta del paziente può monitorare il suo dosaggio aumentandolo o abbassandolo a seconda della situazione e della gravità del problema ma la sua dose non deve superare mai i 10 mg giornalieri.
Come ogni farmaco anche i pazienti sottoposti a terapia farmacologica a base di triatec devono prestare attenzione ad eventuali effetti collaterali. È assolutamente sconsigliato in gravidanza soprattutto nei primi mesi di gestazione ma anche in caso di ipotensione o di angioedema.
Questo farmaco non è vendibile senza ricetta medica, ma dovrà essere il proprio medico cardiologo a prescriverlo e consigliare la dose necessaria al paziente monitorando costantemente.
Meccanismo d’azione del Ramipril
Il principio attivo del Triatec, il Ramipril viene assorbito in maniera rapida tanto che il picco ematico si raggiunge dopo un’ora. La sostanza chiamata ramiprilato successivamente al processo di idrolisi viene sintetizzata a livello epatico.
Il suo picco massimo di attivazione si riesce ad osservare nei pazienti sottoposti a cura farmacologica con Triatec anche solo dopo 2/4 ore.
Il ramiprilato inibisce l’enzima dipedtidilcarbossipeptidasi I impedendo la conversione dell’angiotensima nel metabolismo attivo, con un conseguente aumento dei valori relativi alla bradichinina.
L’aumento della produzione di bradichinina consente infatti di mediare l’azione vasodilatatoria tipica delle patologie cardiache, e proprio grazie a tale meccanismo d’azione è possibile ridurre le resistenze vascolari arteriolari, con un conseguente calo della pressione che avviene già dalla terza ora dall’assunzione del farmaco.
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