Purine: le molecole che provocano la gotta
Le purine sono sostanze chimiche azotate che si trovano in tutte le cellule viventi. Le purine più conosciute sono l’adenina e la guanina che sono le basi azotate del DNA e dell’RNA. Altre purine note sono la caffeina, la teobromina e l’acido urico.
Purina: origine del termine e caratteristiche
La molecola della purina assunse questo nome nel 1884 grazie al chimico tedesco Hermann Emil Fischer, che sintetizzò la prima purina nel 1898.
L’organismo sintetizza le purine, che a loro volta servono a sintetizzare gli acidi nucleici; accanto a questa sintesi endogena, vi è anche l’apporto alimentare. Ci sono poi delle vie di recupero e di degradazione delle purine in eccesso. Le purine assorbite con l’alimentazione sono metabolizzate in acido urico.
Se l’organismo è incapace di smaltire le purine in modo corretto, aumenta il livello di acido urico del sangue, che si deposita nelle articolazioni.
Purine in eccesso: causa principale della gotta
Un eccesso di acido urico nell’organismo può portare all’insorgere della patologia della gotta.
La gotta è una patologia molto diffusa, che colpisce circa 500 mila italiani. Si tratta di una patologia che dipende da un’alimentazione scorretta, caratterizzata dall’aumento del consumo di cibo spazzatura e dall’aumento di patologie come diabete, obesità, insufficienza renale, invecchiamento della popolazione. Un’alimentazione sana e uno stile di vita corretto possono aiutare a ridurre il rischio di sviluppo della gotta.
La gotta è una malattia caratterizzata da un’artrite infiammatoria acuta, che comporta arrossamento, gonfiore e dolore alle articolazioni, dovuto ad un deposito di cristalli di acido urico nelle giunture delle ossa.
L’acido urico, oltre che nelle articolazioni, si può depositare anche nei reni, fino a causare insufficienza renale, o sotto la pelle di orecchie, mani e piedi, portando alla formazione di tofi, che sono masse palpabili che si vedono sotto la pelle.
In genere gli attacchi di gotta partono dall’alluce e si espandono poi ad altre zone del corpo, come le caviglie, le ginocchia, i polsi e i gomiti, con bruciore e arrossamenti. La gotta è una malattia che colpisce soprattutto gli uomini dopo i 65 anni e le donne in post-menopausa. La sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età.
Una dieta priva di purine per ridurre la gotta
La gotta ha spesso origine genetica e va curata con una terapia farmacologica adatta. Anche se è raro che la gotta si sviluppi solo a causa di una scorretta alimentazione e in assenza di una predisposizione genetica, questa può tuttavia essere ridotta con un regime alimentare controllato, privo di purine. Non è un caso che in passato la gotta era definita come “malattia dei ricchi” o “malattia del Re”, poiché colpiva solo chi poteva permettersi eccessi alimentari
Un regime alimentare corretto dovrebbe essere basato su:
- eliminazione dalla propria dieta di cibi ricchi di purine, come prodotti di origine animale ad eccezione di uova e latticini, e limitazione del consumo di proteine;
- scegliere una dieta ricca di carboidrati e povera di lipidi e fruttosio, che aumenta la ritenzione dell’acido urico;
- evitare digiuni prolungati e diete ipocaloriche, soprattutto quando prevedono di eliminare i carboidrati;
- evitare l’alcol e soprattutto la birra, poiché questa favorisce la produzione di acido urico e il suo accumulo nelle articolazioni, oltre che ostacolarne l’eliminazione da parte dei reni;
- avere buoni livelli di idratazione, assumendo circa 2-3 litri di acqua al giorno, ma anche tisane diuretiche, che possono facilitare lo smaltimento di acido urico in eccesso;
- ridurre il peso in eccesso con una dieta adeguata studiata con un nutrizionista, poiché è soprattutto l’accumulo di grasso intorno al giro vita che influenza maggiormente i livelli di uricemia;
- sostituire, come farmaco il paracetamolo all’aspirina, poiché quest’ultima limita la filtrazione dell’acido urico da parte dei reni.
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