Colite pseudomembranosa, cause e sintomi
La colite pseudomembranosa è una grave infiammazione del colon dovuta ad un pesante trattamento antibiotico, che distrugge la flora batterica, fondamentale alla buona salute dell’intestino. La causa principale consiste nello sviluppo del batterio Cloistridium difficile, che si sviluppa facilmente nell’intestino tenue, producendo moltissime tossine che danneggiano la mucosa intestinale.
Quando l’intestino viene colpito, le sue pareti vengono ricoperte da una pseudomembrana, costituita da placche bianco-giallognole, che causano forti dolori e spasmi allo stomaco.
Come nasce e si diffonde il Clostridium difficile?
Studi specialistici hanno dimostrato che un po’ tutte le categorie di antibiotici possono comportare questa complicanza, indebolendo la flora batterica dell’intestino e favorendo la proliferazione del batterio Clostridium difficile, in soggetti dotati di un sistema immunitario già compromesso. La diffusione di questo bacillo è aumentata in modo considerevole in questi anni a causa dell’uso sempre maggiore di antibiotici da parte della popolazione dell’Europa e degli Stati Uniti di America.
Il Clostridum difficile produce tossine che resistono sia alle escursioni termiche che all’attacco chimico dei disinfettanti e germinano nel colon. In alcuni soggetti adulti sani, questo batterio è già presente ed è inoffensivo. Quando questi soggetti assumono antibiotici, di solito questi bacilli muoiono. Può capitare però che alcuni bacilli sopravvivano e prolifichino in tempi molto brevi producendo le tossine che provocano dolorose infiammazioni allo stomaco e al colon.
I soggetti più esposti a questo tipo di patologia sono gli anziani con più di 65 anni che utilizzano contemporaneamente due o più antibiotici, e i pazienti che hanno già avuto un’ischemia intestinale o altre malattie dello stomaco che hanno già indebolito le mucose dello stomaco.
Anche la chemioterapia può interferire con i batteri dell’intestino e favorire lo sviluppo della colite pseudomembranosa.
I sintomi più diffusi della colite pseudomembranosa sono una pesante dissenteria acquosa, talvolta sanguinosa, febbre molto elevata e nausea. Sintomi meno frequenti sono la presenza di pesanti crampi addominali, pus nelle feci e disidratazione. I sintomi possono iniziare a distanza di pochi giorni dalla prima assunzione dell’antibiotico, oppure verificarsi ad alcune settimane di distanza.
Colite pseudomembranosa: cura e trattamento
Una volta che adeguate analisi ed esami clinici (del colon, del sangue e delle feci) hanno attestato la presenza della patologia nel paziente, il soggetto deve essere isolato e deve sospendere qualsiasi trattamento antibiotico, oltre che essere idratato. Nel caso in cui gli antibiotici assunti non possano essere sospesi, questi dovranno essere sostituiti con farmaci più leggeri.
Nonostante possa sembrare strano combattere un antibiotico con un altro, spesso la terapia prescritta per la colite pseudomembranosa è costituita da antibiotici che devono agire contro il Clostridum difficile e permettere ai batteri positivi di svilupparsi e ripristinare il normale equilibrio batterico del colon. Segni di miglioramento possono essere osservati già dopo pochi giorni dall’inizio del trattamento.
Nei casi più gravi la colite pseudomembranosa può condurre il paziente alla morte. Quando invece la patologia riesce a essere sconfitta, può succedere che la colite si ripresenti a distanza di alcuni mesi dopo che il trattamento è stato completato. In questo caso, si può intervenire con un nuovo trattamento antibiotico oppure, in rari casi, con un intervento chirurgico, con il quale si rimuove una parte del colon.
Affrontare i sintomi della colite pseudomembranosa: alcuni consigli
Un soggetto affetto da colite pseudomembranosa, oltre a sottoporsi alla terapia medica prescritta, potrebbe adottare alcuni accorgimenti per provare a contrastare la dissenteria e la disidratazione tipiche di questa patologia.
Il soggetto dovrebbe quindi bere molta acqua, evitare di assumere cibi grassi, irritanti o ricchi di fibre e preferire invece pasti piccoli, costituiti da alimenti facili da digerire, come il riso, le mele e le banane. Per limitare la diffusione della colite si consiglia inoltre il lavaggio frequente delle mani e l’utilizzo di guanti in lattice.
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