Coppettazione: cos’è e quali sono i benefici
La coppettazione è una tecnica molto antica, tipica della medicina Cinese ma oggi diffusa anche in Occidente, che consiste nell’applicare sulla pelle dei vasetti di vetro, ceramica o plastica, con l’effetto di stimolare la circolazione sanguigna.
Quando nasce la coppettazione? Un po’ di storia
Secondo le fonti, sarebbe stato Ippocrate il primo che tra il IV e il III secolo a. C. a gettare le basi sul metodo di coppettazione e sulla sua applicazione. Nel II secolo d. C, si fa poi riferimento alla coppettazione come metodo per riattivare i liquidi presenti nel corpo.
La medicina cinese ha fatto proprio e sviluppato questo sistema di cura del corpo, che mira a stimolare l’armonia e l’equilibrio interno presente nell’organismo.
Alcune immagini della tradizione mesopotamica si riferiscono a questa pratica, che è stata poi ampiamente utilizzata nel Medioevo tanto che la sua efficacia ne è risultata screditata. Nel ‘900 il medico austriaco Bernard Aschner ne ha rivalutato l’efficacia e ha inserito questa pratica nelle tecniche terapeutiche.
Cos’è la coppettazione
La tecnica della coppettazione si esegue applicando alcune coppette di vari materiali e di pochi centimetri di diametro sulle parti del corpo non coperte da peli o che non presentano escoriazioni. Le coppette possono essere tenute fisse su una parte del corpo oppure scorrere sul corpo, se si tratta di zone più estese. La cosa importante è che le coppette aderiscano al corpo come se fossero delle ventose. Per questo motivo, con una piccola fiamma al loro interno, viene bruciato l’ossigeno presente, così da creare un vuoto e favorire l’effetto aspirante. Nello specifico, in questo caso si parla di coppettazione a caldo, per distinguerla dalla coppettazione “a freddo”, una versione moderna in cui l’effetto “ventosa” è garantito da alcune valvole, con le quali si può anche regolare l’intensità dell’aspirazione, in base alle esigenze personali.
Applicando le coppette, lo strato muscolare superficiale e la pelle sottostante la coppetta sono risucchiate e trattenute. Nei casi in cui la coppetta è fatta scivolare, l’aspirazione della pelle avviene in modo più diffuso. Le coppette vanno lasciate agire sulla pelle per almeno 10 minuti e la frequenza delle sedute dipende dalle patologie da trattare e può variare da un’applicazione a settimana a un’applicazione quotidiana.
I benefici della tecnica della coppettazione
La coppettazione può essere usata in diversi contesti. Alcuni sportivi, come ad esempio il famoso campione olimpico Michael Phelps, ne apprezzano l’utilità nell’alleviare i dolori muscolari derivati da un eccessivo sforzo o fatica. Nella medicina cinese, la coppettazione è applicata per ridurre stadi dolorosi causati dal freddo, dall’umidità o a eventuali traumi. Il principio in base al quale la tecnica agisce consiste nel richiamare il sangue nella zona in cui la coppetta è posta, così da migliorare la circolazione in quei punti.
Questa tecnica, inoltre, può essere utile in caso di problemi a carattere respiratorio, per problemi ginecologici, ma anche alterazioni del sistema nervoso come ansia, insonnia o stati depressivi.
Dal momento che stimola il movimento dei liquidi del corpo, la coppettazione è usata anche come rimedio anticellulite, spesso, nei centri estetici, abbinata ai massaggi.
La differenza riguardo i suoi risultati dipende dal punto in cui le coppette sono disposte e quindi è necessario rivolgersi sempre a personale specializzato per l’esecuzione di questa pratica.
Anche se la tecnica non ha fondamenti scientifici, molte persone che la hanno sperimentata, ne hanno attestato l’efficacia.
Controindicazioni della coppettazione
La tecnica della coppettazione non è indicata in caso di malattie del sangue o di malattie che provocano un senso cronico di spossatezza, astenia, dermatosi e in caso di gravidanza. È possibile che sulla zona della pelle su cui si poggiano le coppette compaiano delle macchie rosso violacee che però scompaiono solitamente dopo pochi giorni.
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