Colecisti, cos’è e dove si trova
La colecisti, nota anche come cistifellea, è un organo che si trova nell’addome, nella porzione superiore destra. È caratterizzato dalla particolare forma a pera e ha una lunghezza che oscilla tra il centimetro e i due centimetri e mezzo. Attraverso i dotti biliari si collega al fegato (subito sotto di lei) e all’intestino.
La funzione della colecisti
Ma cos’è la colecisti e a cosa serve? Questo organo ha il compito di conservare e concentrare la bile. Si tratta di un liquido, prodotto dal fegato, indispensabile per una corretta digestione per l’assorbimento di cibi grassi e vitamine. La colecisti, quindi, rappresenta una sorta di magazzino per questo liquidi che, tra un pasto e l’altro, passano proprio attraverso questo organo.
Alcune patologie
La colecisti può essere affetta da diverse patologie. Si parla di colecistite a fragola o di un’infiammazione della colecisti. Ma a cosa si fa riferimento di preciso e qual è la gravità di queste patologie? La colecistite a fragola (la patologia) si presenta quando sull’organo, sulla mucosa che lo riveste, attraverso un’ecografia, si manifesta la presenza di granuli gialli dalle piccole dimensioni. Cosa sono? Ammassi di cellule lipoidee. Questo fenomeno si manifesta in relazione alla stasi biliare, in presenza di un deposito di esteri di colesterolo nei macrofagi della lamina della colecisti. È proprio questa la causa della comparsa di questa macchie gialle sulla mucosa. Quali conseguenze comporta? In alcuni casi favorisce l’insorgere di calcoli di colesterolo. In alcuni pazienti è del tutto asintomatica, in altri, invece, presenta gli stessi sintomi della colecistite cronica.
Cos’è la colecistite
La colecisti infiammata può sfociare facilmente in colecistite, una patologia che viene generata dalla presenza di un calcolo che si è incuneato nell’infundibolo della colecisti. In questa posizione, il calcolo ostacola il passaggio della bile causando un’infiammazione dell’organo. A seconda della gravità e della permanenza dell’infiammazione, la colecistiti può essere acuta o cronica. Vomito, febbre, comparsa di ittero, dolore addominale diffuso e generalizzato, indigestione: sono questi i sintomi a cui prestare attenzione per far scattare un campanello d’allarme che indica la presenza di una colecistite. Si tratta di un problema da non sottovalutare che può arrivare, nel peggiore dei casi, anche a legarsi a una perforazione dell’organo o a peritoniti.
Nei casi più gravi, la colecistiti può essere spia di patologie molto più serie come neoplasie del pancreas, pancreatiti, colangiocarcinoma.
Come si effettua la diagnosi di colecistiti
Per diagnosticare una delle patologie dalle quali può essere affetta la colecisti è indispensabile il ricorso a una ecografia. A volte è opportuno affiancarvi anche alcuni esami del sangue specifici.
Da questi ultimi possono emergere alterazioni dei globuli bianchi o può fare la sua comparsa il fibrinogeno, segnali del fatto che qualcosa non va. Dall’ecografia, invece, può emergere un ispessimento del naturale volume della colecisti, seguito – in alcuni casi – dalla comparsa del segno di Murphy o di quello di Blumberg.
Colecisti alitiasica
Non sempre, però, la presenza di problematiche legate al funzionamento della colecisti si lega alla presenza di calcoli. Esiste, infatti, una patologia, nota come colecisti alitiasica, che non scaturisce da un’ostruzione al passaggio della bile dettata da calcoli. Di cosa si tratta? Di un’infiammazione dell’organo che può portare addirittura alla perforazione dello stesso, ecco perché non va mai sottovalutata e può richiedere anche l’intervento di un chirurgo. I sintomi sono gli stessi della colecistiti: nausea, dolori prolungati sul fianco destro, febbre, vomito. Tutti questi sintomi compaiono all’improvviso, non è possibile prevederne l’insorgere. Ma se non ci sono calcoli, cosa genera l’infiammazione? Le cause possono essere molteplici ma la maggior parte di queste patologie nasce da traumi addominali. Tra le altre possibili cause: digiuni prolungati, ostruzioni di altra natura, ustioni gravi, interventi chirurgici.
La salute passa per una corretta alimentazione
Le diverse patologie della colecisti non sempre possono essere prevenute. Vero è, però, che molto si può fare seguendo un regime alimentare vario ed equilibrato. La tavola rappresenta sempre un primo passo di grande importanza per la salute dell’organismo umano. Cosa si mangi, infatti, aiuta a prevenire la formazione di calcoli e aiuta anche ad arrivare all’intervento chirurgico per la loro rimozione nel migliore dei modi. Cosa fare? Mettere al bando cibi grassi e portare in tavola nutrienti capaci di favorire il controllo dei livelli di colesterolo. Via libera alle fibre per prevenire l’accumulo di questo nemico della salute. Bene, quindi, il consumo di frutta e verdura, che favoriscono anche il transito intestinale. Il consumo di fibre può essere aumentato anche introducendo nella propria dieta la crusca. Alle carni rosse sono da preferire le carni bianche e va aumentato il consumo di pesce azzurro20. Formaggi stagionati, le stesse carni rosse, insaccati, fritture, salumi, latte intero sono invece tutti alimenti troppo ricchi di grassi. Ecco perché è opportuno ridurne il consumo.
Lascia un commento